Party | KSJ X Reader

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Il giorno della grande festa in maschera era finalmente arrivato.
Guardai ovunque, quella volta, ma non riuscii a trovare Jin da alcuna parte.
"Probabilmente è solo in ritardo", pensai, cercando di rassicurarmi e frenare le mie paranoie puntualmente presenti.
Lo chiamai al cellulare milioni di volte, ma sembrava quasi impossibile raggiungerlo.
Di D'Artagnan non ve n'erano tanti. Pensavo mi venisse facile distinguere Jin, perché i suoi occhi, seppur coperti da una maschera, avrei saputo riconoscerli anche lontana chilometri.

Eppure, di lui non c'era traccia.
Da nessunissima parte.

Ad ogni modo, non mi volli scoraggiare e continuai a vivermi la festa come fosse l'ultima della mia vita.
Molti ragazzi mi chiesero di ballare, alcuni li riconobbi mentre altri no, ma non accettai comunque.
Mi ricordai della promessa che avevo fatto a Jin.

"So che sei bellissima e che per certo tutti vorranno ballare con te, ma se faccio qualche minuto di ritardo, non accettare le danze con nessuno. Ricorda che hai dato a me l'onore di portarti al ballo, ed io voglio rispettare questo incarico. Mi prometti che lo farai?"

Gli avevo detto sì.
Ma ora, dov'era?

Provai a chiamarlo al cellulare un'altra volta, ma nessuno mi rispose.
Amareggiata per via del suo atteggiamento alquanto questionabile, decisi di togliermi la maschera e di lasciarmi andare su uno dei divanetti che ornavano l'enorme stanza in cui gli sguardi di milioni di persone si scontravano, ballando un lento e osservandosi innamorati.
Mezzanotte.
Tutti, di punto in bianco, si voltarono verso di me come se avessi fatto qualcosa di male o avessi qualcosa di strano in viso. Forse era la maschera, che non indossavo più.
Poi sorrisero.
A quel punto avvertii la presenza di due mani mediamente calde poggiarsi leggermente sui miei occhi.

«È arrivato il suo moschettiere, principessa.
Posso ancora avere l'onore di avere un ballo con lei?»
E riconobbi quella voce subito.
Era proprio lui. Era Jin.
In quel preciso istante uscimmo tutti fuori, in giardino.
Gli invitati guardavano noi, solo e soltanto noi, mentre i raggi della Luna ci accompagnavano in una danza lenta e piena d'amore.

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