Mi chiamo Jimin. Park Jimin.
Sono un normale ragazzo di 24 anni.
Vivo in un piccolo appartamento nella città di Busan, cioè la mia città natale, posto nel quale amo intraprendere lunghe passeggiate per i vialetti ornati di fiori dai colori sgargianti e vivaci.
Sono un vero romanticone, ed ho una passione per i dolci.Ma adesso, sedetevi: vi racconto una storia.
Non molti mesi fa andai a visitare una nuova pasticceria a pochi isolati dal mio appartamento. Il Kimochi's.
Inizialmente non sapevo se entrare o restare fermo fuori, ad osservare i mattoni tinti di rosa e a godere dell'odore dolce di zucchero filato che mi carezzava le narici, ma poi fu proprio questo ad invitarmi ad entrare.
Mi diedi un'occhiata intorno e rimasi colpito dalla meticolosità con cui erano state preparate torte, cornetti e pasticcini al di là del grande vetro che rifletteva la mia figura; ognuno di loro riportava un segno di stile difficile da individuare in altre pasticcerie.
A capo del bancone c'era una ragazza bellissima, di cui immediatamente mi invaghii.
Portava i capelli lunghi in una treccia che le cadeva morbida sulla spalla destra, e a chiuderla vi era un fiocchetto rosa che la rendeva adorabile.
Rivolgeva il suo sguardo più dolce e la sua voce sottile ai clienti, beandoli di un sorriso che anch'io avrei voluto ricevere.La incontrai dopo un po' per rivelarle i miei sentimenti dopo due mesi di frequentazione. Indugiai un po' sui colori tenui del suo abbigliamento delicato, poi la salutai con un bacio sulla guancia e parlai, servendomi di tutto il mio coraggio.
«T/N...» Sospirai. «Girarci intorno credo sia inutile, dato che tutti ormai possono vedere la realtà delle cose. Da quando ti ho incontrata in quella pasticceria, non hai fatto che tormentarmi il cervello col tuo profumo e il tuo nome mi tornava alla mente ogni qualvolta che il mio cuore batteva. Tu mi piaci, e io... T/N? Cosa stai facendo?»
Arrestai il monologo quando la vidi estrarre una lettera dallo zainetto rosa, invitandomi a leggerla con un cenno della mano.Caro Jimin,
Non so se questa lettera sia adatta dal momento che non so cosa vuoi dirmi oggi, ma forse, per la prima volta, ho scelto di aprire il mio cuore a qualcuno.
La prima volta che ti ho visto al Kimochi's non ho potuto fare a meno di notare il modo in cui mi guardavi. Ti sei avvicinato a me con la scusa più banale solo per conoscermi e ti posso assicurare che, in ventuno anni, nessuno aveva mai avuto intenzioni così pure nei miei confronti. Poi sei arrivato tu, che di me te ne importa davvero, ed io non credo che riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per questo.
Da quando ti conosco ho tentato di mostrarti solo la parte migliore di me. Quella calma, quella eloquente, quella dolce... quella felice. Ma io non sono questo, Jimin. Non sono felice, e devo andarmene.
Ti prego, Jimin. Non stare male per me, non lo meriti.
Ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuno, e sono felice di averti avuto accanto sebbene per poco tempo.
Sei tutto quello che ho, e nonostante la distanza che inevitabilmente ci separerà, sento che i nostri cuori saranno ancora così vicini.
Via Kumo, 34.
Questo è il mio indirizzo.
Prenditi cura di te stesso, pulcino.
Tornerò, tornerò per poterti dire "ti amo" da vicino, con le mani che tremano e il cuore che fluttua.
Non è un addio... ma un arrivederci!Con amore
T/N.
Chiusi la lettera col cuore che mi faceva male e mi guardai intorno, ma della mia pasticciera non vi fu più traccia.
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Raccolta di storie | BTS X Reader
FanfictionQueste sono storie che ho scritto nella mia vecchia pagina Instagram, @taeraindrops, che ad oggi mi trovo a chiudere per motivi personali. Non volendo però perdere tutte le storie, ho deciso di riportare qui tutto in modo da tenere ogni ricordo. 💌