Pov Bucky
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Annette Jaqeli.
Il suo nome era stampato su quella cartellina che teneva tra le mani, inconsapevole di cosa sarebbe accaduto una volta aperto quel fascicolo.
Inconsapevole di ogni cosa, di ciò che lo avrebbe consumato lentamente, di quanto la sua lucidità sarebbe stata messa a rischio e di quanto tutti i suoi ideali avrebbero fatto una brutta fine.
Perché lui non lo sapeva, ma Annette Jaqeli, era la cosiddetta ragazza, diventata donna fin troppo presto per la sua età, che richiedeva un certo tipo di attenzioni, che non tutti erano propensi a dargli.
Lui non l'aveva mai vista, mai. Sapeva poco, per ora, è già l'idea che fosse la nipote di Tony Stark, lo rendeva a dir poco nervoso."Io sono pronto a darti in mano la sicurezza della persona più cara a me, tu sei pronto a non fare cazzate, Barnes?"
Queste erano state le parole che gli aveva detto prima di lasciargli quel maledetto fascicolo tra le mani, abbandonando l'ufficio in cui Stark stesso l'aveva chiamato.
Dentro di se sapeva che quel compito affidatogli proprio da lui, era un modo per dirgli che si, aveva messo una pietra sopra a tutti i suoi errori. Errori che aveva commesso senza che realmente lui ne avesse colpe. E questo era chiaro a tutti e, finalmente, dopo un lungo periodo di psicoterapia, era chiaro anche a lui.
Ma nonostante la pietra sopra messa da Stark stesso, lo stava mettendo ancora alla prova.
Perché diventare la guardia del corpo di qualcuno, o meglio, di sua nipote, era assolutamente una prova da superare.Fammi vedere quanto sei affidabile.
Deglutì, cercando di mantenere una calma e razionalità che faticava ad avere. Perché sapeva che doveva aprire quel fascicolo e leggerlo tutto.
"Così partirai avvantaggiato. Annette non è una ragazza la quale ama le regole o essere controllata da qualcuno. Tanto vale sapere qualcosa di lei prima di andare a conoscerla."
Bene. L'opposto di se, si poteva dire. O forse era meglio dire che quel lato di se lo teneva ben nascosto? Quello irrazionale, Totalmente irriverente e crudo.
Forse furono quei pensieri e la curiosità a spingerlo ad aprire il fascicolo, inconsapevole che ciò che avrebbe soltanto letto e non visto con i suoi occhi, la curiosità gli e l'avrebbero resa ancora più pressante.
Ma lui si sapeva controllare, giusto?Annette Jaqeli
27 anni
Nata in Francia, Parigi.
Ha perso i genitori a 11 anni, trauma irrisolto ancora presente. La paziente riscontra diverse problematiche nel riposo notturno, fatica a ricordarsi gli incubi che la svegliano. Non chiaro se non se li ricordi o se non voglia raccontarli.
La paziente ha un carattere predominante nella quotidianità.
Tramite la terapia EMDR si comprende che la paziente ha molto timore quando perde il controllo delle proprie emozioni.
Ricordi inesistenti sull' infanzia e sui genitori prima della loro morte.
Consiglio prolungamento della terapia EMDR."Oh, bene, sei già a lavoro?"
Quella voce avrebbe potuto riconoscerla tra mille. In primis perché si trattava di una delle persone più importanti per lui e poi, perché non poteva che essere lui ad interromperlo.
Lo faceva sempre."Steve, hai un tempismo invidiabile."
"Tu più di me, Bucky. Perché Annette è venuta a far visita a Tony e lui... beh, lo sai che non perde tempo quando ha nuove idee. Vuole presentarti subito a lei."Se lo aspettava?
Si, da Tony si. Ma non aveva veramente messo in conto che avrebbe incontrato la ragazza quel giorno stesso.
Sospirò leggermente, chiudendo il fascicolo che andò a riporre nel posto che gli aveva indicato Tony, prima di affiancare Steve."Bene allora, non perdiamo tempo."
"Sento la tua tensione per tutta la stanza."
"Andiamo, Steve."L'ultima frase la disse guardandolo dritto negli occhi, cercando di essere il più chiaro possibile.
Non voleva perdere tempo ne voleva, almeno in quel momento, soffermarsi sui pensieri che urlavano dentro la sua mente dopo ciò che aveva letto su quella ragazza.
Perché tutto iniziava a farsi più chiaro, ma invece che porsi domande su domande sapeva che doveva cercare di restare concentrato. Perché sei quella ragazza aveva così tante cose in comune con lui, non poteva permettersi distrazioni.
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INHUMAN | Bucky Barnes
Hayran Kurgu"E così, saresti tu. La mia guardia del corpo." "A quanto pare." "E quanto pensi di durare?" "Più di quanto immagini." -- "Lei sapeva essere tutto ciò che riempiva quei maledetti contorni. Lei non era contorno, era essenza. E più la respiravo, più...