Capitolo 3.

337 41 34
                                    

Jisung fu assente mentalmente per tutta la lezione. Stava cercando di realizzare che adesso aveva un rivale. E non era un rivale qualsiasi. Neanche lui stesso sarebbe riuscito a prendere un punteggio completo in quindici minuti.

A quanto pareva, ignorare Minho non sarebbe stato facile come credeva. Anzi, sarebbe stato semplicemente impossibile: aveva ben capito che gli avrebbe portato problemi, e non solo nel mantenere il suo titolo di migliore studente, ma anche nella sua vita scolastica in generale.

Ma Jisung era competitivo quanto lui. Voleva sfidarlo? Bene. Lui le amava le sfide. Ed era sicuro che ne sarebbe uscito vincitore. Non si sarebbe di certo lasciato battere dal "nuovo arrivato".

Ancora non aveva sentito le voci dei corridoi, per questo ancora non aveva la minima idea di quanto Jisung potesse spingersi pur di non farsi battere.

La lezione successiva era quella di inglese. Durante il cambio dell'ora, Jisung si alzò e si girò verso Minho.

-"Senti, nuovo arrivato. Questo è il mio banco dal primo giorno in cui ho messo piede in questa scuola, cinque anni fa. Non puoi arrivare e prendertelo come se niente fosse." Gli disse senza alcun timore, guardandolo dritto negli occhi con fare intimidatorio.

Riottenere il suo posto era il primo passo del suo piano, ed era convinto che così facendo ci sarebbe riuscito.

Ma al contrario, facendo crollare le sue aspettative, sul volto di Minho si formò un sorriso. Gli dava un senso di superiorità e lo faceva sembrare così fiducioso. Era quasi più minaccioso dello sguardo di Jisung.

-"Ah, dal primo giorno, diamine. Potresti indicarmi in quale punto c'è inciso il tuo nome?" Domandò, cominciando a guardare ogni angolo del banco con fare strafottente. Jisung sospirò, irritato.

Minho lo guardò con una finta espressione curiosa, cosa che infastidì il corvino ancora di più. Jisung lasciò perdere e tornò in seconda fila, chiedendo al compagno affianco a lui di scambiare i posti, siccome non amava l'idea di avere Minho esattamente dietro di sé.

Fu in quel momento che Jisung realizzò quanto fosse veramente fastidioso quel ragazzo.

E Minho sorrise vittorioso.

Cominciò anche la lezione di inglese, ed ogni tanto Jisung si voltava a guardare Minho di nascosto. Lo guardava con odio e disprezzo; gli avrebbe volentieri tirato un pugno solo per vedere quel suo irritante sorrisetto scomparire.

Andò avanti così per tutta l'ora. Prima che questa terminasse, finì un bigliettino sul banco di Jisung. Il corvino si girò, per capire da chi potesse arrivare. Guardò anche Minho, ma sembrava troppo concentrato sulla lezione.

Confuso, Jisung aprì il foglietto e subito un'ondata di rabbia lo colpì dritto nel petto.

Nel bigliettino c'era il suo autografo.

"Lee Minho.
La prossima volta puoi chiedermelo tranquillamente, invece che starmi a fissare credendo che io non lo noti. ;)"

Accartocciò il foglietto e lo strinse in un pugno per evitare di sferrarlo in faccia a quell'irritante ragazzo. Ma chi si credeva di essere? Era appena arrivato e già creava problemi?

Appena suonò la campanella, Jisung scattò in piedi e si mise davanti al banco del castano, che lo guardava con un'epsressione interrogativa.

All'improvviso, Jisung aprì il foglietto e lo strappò, facendo cadere i pezzettini sul banco di Minho, che non sembrava minimamente toccato da quell'azione.

-"Tu non mi conosci, Lee Minho. Non ti conviene metterti contro di me." Disse con un tono di voce minaccioso, guardandolo dritto negli occhi con aria di sfida.

Minho, che stavolta non aveva il suo solito ghigno sul volto, si alzò ed incatenò il suo sguardo con quello di Jisung. Rimasero a guardarsi per qualche secondo, quando Minho estrasse un pacchetto di gomme dalla tasca dei suoi jeans e se ne mise una in bocca, a qualche centimetro di distanza dal volto di Jisung.

Prese a masticarla con un sorriso provocatorio, non rompendo quella distanza. E poi, improvvisamente, lo aggirò e se ne andò.

Subito una grande massa di ragazze sfrecciò per il corridoio e si catapultò su Minho. Jisung guardò quella scena e sospirò, irritato come non mai.

È insopportabile.

Ma provò a tornare in sé. Forse stava esagerando. Forse gli stava dando troppe vittorie per essere il primo giorno. Forse doveva ignorare le sue provocazioni per ottenere una vittoria.

E così fece. Appena suonò la campanella che segnava la pausa pranzo, Jisung si catapultò a mensa e prese posto ad un tavolo libero in attesa di Hyunjin.

Dopo qualche minuto poté finalmente vederlo mentre ritirava il pranzo, così gli fece segno di avvicinarsi.

-"Allora, l'hai conosciuto?" Domandò Hyunjin senza specificare il soggetto, dal momento che era abbastanza ovvio.
-"Per forza. Non solo me lo sono ritrovato in classe, ma pure al mio banco." Ribatté Jisung sbuffando, guardandosi attorno quasi come per consolarsi.

-"Non sai quante persone vorrebbero essere al tuo posto, Jisung." Disse Hyunjin con un ghigno sul volto.
-"Ah sì? Tipo te?" Rispose il corvino, ridacchiando e facendo ridacchiare anche il suo amico, che non rispose.

Finito il pranzo, Hyunjin decise di riaccompagnare Jisung a casa, che per il tragitto non fece altro che lamentersi delle provocazioni di Minho.

-"Può darsi che gli interessi." Suggerì il biondo con un sorrisetto, ricevendo in risposta un'occhiataccia disgustata da parte del corvino.
-"Ew. Ci manca solo questo da aggiungere alla lista 'Motivi per evitare Lee Minho'". Disse poi Jisung, ridendo.

Giunto in casa, Jisung si buttò subito sul letto a riflettere sulla giornata, e su un individuo in particolare abbastanza ovvio.

Adesso aveva le idee chiare su di lui. E aveva capito che, rispondendo alle sue provocazioni, non avrebbe fatto altro che dargli vittorie. Per quanto fosse difficile, l'unica maniera che aveva di batterlo era ignorarlo.

Non c'erano altre soluzioni. E poi, andiamo, dopo tutte le sconfitte che Jisung gli avrebbe regalato, sicuramente si sarebbe stancato di provocarlo. Ma Jisung non sapeva ancora nulla su di lui.

Non aveva idea di quanto potesse essere competitivo.

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora