Capitolo 4.

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La settimana che seguì quel giorno fu stranamente tranquilla. Jisung aveva messo in atto il suo piano, ed era riuscito ad ignorare le provocazioni di Minho. Questo sembrava essersi arreso, ma chiunque avrebbe capito che stava solo aspettando l'occasione giusta per attaccare.

Comunque, Hyunjin presentò a Jisung alcuni dei suoi amici: Jeongin, Changbin e Yongbok. Legò con loro molto facilmente, e così la sua vita scolastica migliorò notevolmente.

Tuttavia, quella mattina Jisung era di pessimo umore. In prima ora avrebbe avuto educazione fisica, e tutti sapevano quanto lui odiasse educazione fisica. Se avesse potuto rimuovere una materia dal mondo, avrebbe scelto proprio quella.

Arrivato a scuola, si riunì con i suoi nuovi amici ed insieme a loro entrò a scuola.
-"Che brutta faccia, Jis." Commentò Changbin, arruffandogli poi i capelli.
-"È la faccia che ha giornalmente." Ribatté Hyunjin, ridendo.

-"Mi pare depresso." Disse Yongbok guardando il corvino, che ora stava fulminando con lo sguardo ognuno di loro.
-"Ho motoria in prima ora." Mormorò a bassa voce, come se tutta la felicità del mondo fosse sparita. E questo fece ridere i suoi quattro amici.

-"Dai su, che ti dà la giusta carica per la giornata." Provò ad incoraggiarlo Changbin, prima di abbandonare il gruppo per dirigersi con Jeongin e Yongbok nella loro aula, la 5D.

E dopo cinque minuti, Hyunjin era già seduto al proprio banco e Jisung si trovava in cortile con i suoi compagni di classe.

Arrivò il professore.
-"Cominciate con un riscaldamento. Cinque minuti di corsa." A quelle parole, gli studenti dimostrarono il loro entusiasmo con un sonoro e deprimente sospiro.

Nessuno sembrava essere abbastanza motivato per correre seriamente, nessuno tranne un determinato ragazzo dai capelli castani.

Ma come fa ad avere tanta energia di prima mattina? Si chiese Jisung tra sé e sé, guardando Minho mentre superava ogni studente uno ad uno. Certo, se ce l'ha per essere fastidioso alle 8 di mattina, allora è normale che ce l'abbia anche per questo.

E adesso Minho si trovava davanti a tutti, e stava già quasi per riprenderli. Jisung se ne stava per i fatti suoi, poco gliene importava di quello che faceva lui. Infondo la loro si trattava di una sfida tra i banchi, non su un campo.

Terminati i cinque minuti, il professore riunì tutti gli studenti.
-"Adesso, vi allenerete con dei semplici passaggi di pallavolo. Quindi, voglio che tutti voi formiate delle coppie." Annunciò ad alta voce.

Subito alcune ragazze emozionate si misero una affianco all'altra per far vedere di aver formato la loro coppia, mentre altri ragazzi si univano tra di loro aspettando di ricevere la loro palla.

Jisung rimase immobile e si guardò attorno. Era rimasto l'unico senza un compagno? E poi il suo sguardo si posò alla sua destra, notando quell'alto ragazzo dai capelli castani che lo guardava con un sorriso.

Oh no.

-"No. Non ci sto." Disse immediatamente Jisung, cercando con lo sguardo qualcuno senza un compagno, ma non c'era nessuno.
-"E allora dillo al professore. Se poi ti si abbassa la media di educazione fisica solo perché ti rifiuti di stare in coppia con me, sono affari tuoi." Ribatté Minho con un tono di voce calmo.

Jisung rimase a guardare il castano con il fiato pesante, mentre nella sua mente decideva come agire.
Stare in coppia con Minho era l'unica opzione. Sapeva bene quante storie avrebbe fatto il professore se si fosse rifiutato di partecipare. 

Allora sospirò ed annuì, ottenendo in risposta un sorriso da parte di Minho. Così, quando il professore vide che tutte le coppie erano state formate, consegnò una palla a ciascuna di essa.

Ogni coppia cominciò con i passaggi, ed era abbastanza evidente quale fosse la più scarsa.
-"Certo che sei proprio incapace." Commentò Minho mentre andava a riprendere la palla che Jisung aveva letteralmente calciato.

Jisung si limitò a guardarlo male e ad insultarlo a mente, senza mostrare di essere irritato dalle sue parole.

Mentre Minho stava prendendo la palla, Jisung poté sentirne una di un'altra coppia arrivare ai suoi piedi. Così si piegò per raccoglierla e la rilanciò ai rispettivi proprietari, ma proprio mentre si stava girando verso Minho, ecco che una palla lo colpì dritto in faccia.

Ora lo ammazzo.

Pensò Jisung, accasciandosi per terra e coprendosi il naso che adesso aveva cominciato a sanguinare.
-"Han! Jisung, che ti prende?" Domandò preoccupato il professore vedendo il suo alunno per terra.

-"Nulla di che, professore, non ha preso la palla in tempo." Rispose Minho, senza lasciare il tempo di rispondere a Jisung.
-"Accompagnalo in infermeria, per piacere, che non voglio morti sulla coscienza." Ribatté il professore, facendo ridacchiare il castano.

Minho aiutò Jisung a rialzarsi e, facendo ciò, i loro sguardi si incrociarono. Quello di Jisung era chiaramente uno sguardo pieno di odio, minaccioso, che metteva in evidenza la sua voglia di prendere l'altro a pugni. Quello di Minho, invece, era tutt'altro. Era come se parlasse per lui, come se gli dicesse di stare zitto.

Prese Jisung per il polso e lo portò all'interno, poi lo guardò.
-"Io non lo so dov'è l'infermeria." Disse. Jisung sospirò e prese a camminare con Minho al suo fianco, borbottando qualcosa del tipo 'Fastidioso quanto inutile.'
Per una parte del tragitto ci fu silenzio, quando la voce di Minho ruppe quest'ultimo.

-"Dovresti ringraziarmi, sai?" Disse finalmente Minho, e sul volto di Jisung comparve un'espressione confusa quanto irritata.
-"Ringraziarti? Per quale stracazzo di motivo dovrei-"
-"Ti sto facendo saltare educazione fisica." Aggiunse poi il castano, sottointendendo il fatto che fosse a conoscenza dell'odio di Jisung verso la materia.

A quel punto, l'espressione del corvino sembrò rilassarsi per qualche momento. Ma poi tornò ad essere seria quanto prima. Innanzitutto, come faceva a sapere che odiava educazione fisica? E poi...

-"Non era necessario colpirmi in faccia, però." Ribatté semplicemente. Minho sospirò e si fermò, poi guardò l'altro.
-"E allora torna in cortile. Tanto il naso ha pure smesso di sanguinarti." Disse, infastidito, guardando Jisung che si trovava poco più avanti rispetto a lui.

Ma Jisung si rese conto che quella, effettivamente, era un'ottima maniera per saltare l'ora. Così sospirò e ricominciò a camminare verso l'infermeria, seguito da Minho che aveva un sorrisetto vittorioso sulle labbra.

Giunti in infermeria, si resero conto che era vuota. Si guardarono un po' attorno, ma non c'era nessuno. Non che fosse una novità: era raro che qualcuno si presentasse lì per problemi seri, se non per saltare un'ora.

Minho si guardò intorno e prese a curiosare, tornando poi da Jisung con una borsa per il ghiaccio. Prima che potesse passargliela, la appoggiò delicatamente sul suo naso. Jisung avrebbe tanto voluto dirgli 'Sono capace di farlo da solo' , ma perse le parole quando il suo sguardo si incrociò con quello di Minho.

Per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, non aveva un fare provocatorio o fastidioso come era solito ad avere. Sembrava così concentrato che forse neanche lui stesso si stava rendendo conto di ciò che stava facendo.

Era come se con gli sguardi si stessero parlando, ma per la prima volta non si trattava di una sfida.

E poi, improvvisamente, Jisung prese la borsa per il ghiaccio dalle mani di Minho e se ne andò, lasciando l'altro lì, pietrificato a guardarlo mentre si allontanava.

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora