Capitolo 24.

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Era l'ultimo giorno di scuola. Quella mattina, Hyunjin si era svegliato con un forte mal di testa. Sicuramente dipendeva dal fatto che era rimasto tutta la notte a studiare, così come aveva fatto per le precedenti due settimane, siccome da lì a non molto ci sarebbero stati gli esami scritti e non aveva iniziato a prepararsi prima.

Si alzò dal letto a fatica, ma quando vide l'orario e si rese conto che erano quasi le 8 sfrecciò a prepararsi, come se la stanchezza avesse di colpo abbandonato il suo corpo. Infondo era l'ultimo giorno e voleva goderselo al massimo, prima dell'inizio degli esami.

Quando fu arrivato di corsa a scuola mentre si stava ancora legando i capelli biondi in un codino, fu sollevato nel vedere Jisung, Minho e i suoi amici nel cortile che lo stavano aspettando.

-"No ma fai pure con comodo, principessa. Non sei assolutamente in ritardo." Scherzò Changbin, facendo ridere il resto del gruppo; non appena Hyunjin lo raggiunse, gli diede un colpo sul braccio, mentre si dirigevano insieme all'interno della scuola.

-"Sei di nuovo rimasto a studiare fino a tardi?" Gli chiese Jisung, affiancandolo, tenendosi vicino Minho dall'altro lato. Il biondo annuì.
-"Si vede. Hai certe occhiaie." Commentò Changbin, prima che Hyunjin gli tirasse un secondo pugno sullo stesso braccio.

-"Non ti fa bene dormire così poco." Disse qualcuno che fino a quel momento non aveva ancora parlato. Hyunjin guardò alla propria destra, ritrovandosi Yongbok al suo fianco. Era così bello. Quel giorno sembrava così rilassato, tanto che solo guardarlo riusciva a ridurre il suo stress.

Doveva essersi accorto che lo stava fissando, poiché si girò a guardarlo con aria confusa, ma poi gli sorrise, cosa che mandò in pausa il cervello di Hyunjin, che improvvisamente si fermò in mezzo al corridoio.

Lasciò che il gruppo proseguisse, ma l'unico che tornò indietro per cercarlo fu Jisung.
-"Tutto bene?" Gli domandò il corvino. Il biondo sospirò.
-"Non lo so." Rispose. "Non riesco a capire Yongbok. Cerco in tutti i modi di fargli capire che mi piace, ma non so se lo abbia capito e sta cercando di ignorarmi per non rovinare la nostra amicizia, o non se ne accorge nemmeno."

-"Certo che siete complicati." Commentò Jisung. "Fate come me e Minho, prendetevi a insulti e vedete che prima o poi vi innamorerete."
-"Sì, per me è stato trauma sopportarti." Ribatté Hyunjin, ridacchiando. "Approposito, adesso è tutto ok tra voi due? Kyungmin l'ha capito che deve farsi da parte?"

-"Non esattamente." Rispose Jisung, mentre assumeva un'espressione alquanto infastidita. "Si è presentato a cena da lui e si sono confrontati, poi gli ha chiesto di riprovarci."
-"Cosa? Riprovarci? E Minho?" Domandò il biondo, scosso.

Sul volto del corvino comparve un sorriso ed un po' di rossore.
-"Gli ha detto che ha occhi solo per me."
Hyunjin alzò gli occhi al cielo con fare annoiato.

-"Siete due innamoratini senza problemi, aspiro a questo." Disse, fermandosi davanti alla propria aula.
-"Fatti coraggio, che con Yongbok andrà bene." Rispose Jisung con un sorriso, prima di stringerlo in un abbraccio e svoltare nel corridoio, dirigendosi verso la propria aula.

1 settimana dopo

La sera stessa in cui ci furono gli ultimi esami scritti fu organizzata la festa di fine anno, che non era l'ultima festa in realtà, poiché rimaneva ancora quella dedicata agli studenti dell'ultimo anno. Nonostante questo, era certamente la più grande di tutte, organizzata in un grande locale in grado di ospitare la vasta quantità di studenti che avrebbe partecipato.

Minho e Jisung erano arrivati per primi, come c'era da aspettarsi; dopo di loro, seguirono tutti gli altri.
-"Gli scritti sono andati bene?" Domandò il corvino, mentre tutti insieme si dirigevano all'interno.
-"Vaffanculo Jisung, quell'argomento è proibito per stasera." Ribatté Hyunjin, con la sua solita delicatezza che fece ridere tutto il gruppo.

La musica nel locale era altissima, quasi assordante, e rendeva impossibile parlare anche con qualcuno che si aveva affianco. Jisung si chiedeva cosa ci fosse di divertente in tutto quel casino, ma alla fine stava con Minho e i suoi amici, ed era questo che gli importava.

Beh, almeno fino a quando non finirono per dividersi a causa della troppa folla. Andare in pista non era l'idea che tutti preferivano, dunque Changbin e Jeongin si diressero al bancone per bere qualcosa, Jisung e Minho cercavano disperatamente di raggiungere l'uscita sul retro, mentre Hyunjin e Yongbok si erano accomodati ai divanetti, affianco ad altre coppie impegnate in momenti fin troppo intimi.

-"Cristo, si prendessero una stanza." Commentò Yongbok, squadrando con lo sguardo la coppia al divanetto affianco, che non sembrava porsi molti limiti rispetto al luogo in cui si trovavano.
-"Le feste di fine anno sono sempre un casino. E molti dovrebbero capire che non siamo in uno strip club." Ribatté Hyunjin, seguendo con lo sguardo ragazze poco vestite che passavano di lì.

Si sarebbero spostati, se quello non fosse stato l'unico posto in cui la musica non faceva esplodere i loro timpani. Anche Changbin e Jeongin arrivarono lì per offrirgli un paio di drink che non erano riusciti a finire, ma se ne andarono subito dopo, quelle coppie avrebbero rischiato di lasciare traumatizzato qualcuno.

-"Forse sarebbe meglio che ce ne andissimo anche noi." Commentò Hyunjin.
-"Sì, andiamo a cercare Jisung e Minho." Rispose Yongbok, alzandosi dal divanetto e dirigendosi in mezzo alla folla per cercare i suoi amici.

Tuttavia, nel suo percorso si piazzò un ragazzo, che sembrava non volerlo lasciare passare. Si voltò, cercando Hyunjin, ma era rimasto indietro a causa di tutta la gente che stava in mezzo.

-"Sei bello." Furono le parole che giunsero alle orecchie di Yongbok, che riuscì a sentire nonostante la musica alta perché quel ragazzo si era avvicinato un po' troppo. Deglutì, cercò di aggirarlo, ma non gli lasciava via di scampo.

-"Sei qui con qualcuno?" Gli domandò poi, mentre le sue mani raggiungevano i suoi fianchi. Era troppo per lui.
-"Lasciami stare, sono qui col mio ragazzo." Disse con tono fermo, cercando di spingerlo via, ma l'altro sembrava non voler mollare la presa.

-"Non gli dispiacerà mica se ti rubassi un bacetto innocuo, vero?" Chiese con un ghigno, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
-"Non voglio, ti ho detto di lasciarmi stare." Ribadì, tirandogli uno schiaffo dritto in faccia con tutta la forza che aveva in corpo, ma questo non fece altro che adirarlo ancora di più.

-"Se credi che mi interessi..."
-"Qualche problema?" Domandò una voce alle spalle di Yongbok, comparendo dietro di lui e squadrando con lo sguardo il ragazzo che non voleva lasciarlo il pace, che, sentendosi intimidito, subito rimise le mani a posto e fece un passo indietro.

-"Sei il suo ragazzo?" Gli domandò, stringendo le mani in due pugni. Hyunjin avvolse un braccio attorno alle spalle di Yongbok, avvicinandolo a sé con fare protettivo.
-"Sì, sono il suo ragazzo. Perché? Cosa vuoi da lui?" Rispose con tono aggressivo, prima che il diretto interessato sparisse di corsa.

La cosa portò a ridere tutti e due.
-"Non pensavo di essere così spaventoso." Commentò, non rendendosi conto che il suo braccio stesse ancora circondando le spalle del più basso.
-"Grazie. Senza di te, non so come sarebbe finita." Rispose Yongbok, alzando lo sguardo sul biondo.

I loro occhi rimasero incatenati gli uni agli altri, ed il tempo sembrò come fermarsi attorno a loro. Ogni suono si fece più lontano, adesso c'erano solo loro.

I loro corpi reagirono prima che lo facessero loro stessi. Fu Hyunjin a prendere l'iniziativa: prese il volto del minore con entrambe le mani e fece connettere le loro labbra in un dolce bacio, che si approfondì nel momento in cui Yongbok ricambiò, e si riempì di sentimento, quel sentimento che entrambi condividevano ma non erano mai riusciti ad ammettere.

Le parole, qualche volta, non erano necessarie, almeno quando i loro sentimenti erano così forti da poter essere espressi in altri modi.

Tuttavia, a qualche metro da loro, qualcun altro non se la passava al massimo, mentre veniva trascinato a forza nei bagni da due uomini molto più forti di lui; non importava quanto duramente stesse cercando di scappare, non gli lasciarono via di scampo.

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora