Capitolo 16.

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Il rumore di due mani sbattute contro il tavolo richiamò l'attenzione di tutta la mensa, che rimase in silenzio per qualche secondo e si voltò verso chi aveva causato quel suono, cercando di capire da cosa dipendesse.

-"Scusate." Mormorò Jisung imbarazzato, dando un colpetto con il gomito al suo amico Hyunjin, causa di quel forte rumore. Questo fece capire che non si trattava di niente di grave, e quindi ognuno ritornò a farsi gli affari propri.

-"Quando ti ho detto di seguire il tuo cuore, non mi aspettavo esattamente questo." Si giustificò il biondo, abbassando lo sguardo sul proprio piatto. "Non che io non sia felice per te, certo. Ma è stato inaspettato." Chiarificò, prima di riprendere a mangiare.

E dalle labbra di Jisung sfuggì un sospiro, mentre i ricordi della giornata precedente riaffioravano nella sua mente ed un sorriso compariva sul suo volto.



Le risate dei due ragazzi rompevano la dolce quiete di quella ormai sera invernale. L'oscurità ricopriva i loro volti, ma neanche ci facevano caso, perché la loro felicità faceva da luce.

Si distesero sul prato verde, mentre tornava il silenzio. Eppure non creava neanche un po' di imbarazzo o disagio, a giudicare l'ampio sorriso che entrambi i ragazzi avevano sulle labbra.

-"Oggi sono stato davvero bene con te, Minho." Parlò Jisung, girandosi verso il ragazzo steso di fianco a sé, che aveva gli occhi puntati sul cielo scuro. E allora fece lo stesso anche lui, ammirando la bellezza della luna e delle stelle che risplendevano nell'oscurità.

-"Anche io, Jis. Tanto." Ribatté. "Talmente tanto che credo di essere pronto per dirti tutto." Disse, senza neanche pensarci due volte. E allora il corvino si girò un'altra volta verso di lui, curioso. Minho si lasciò sfuggire un sospiro, sapendo che finalmente stava per liberarsi di quel grosso peso che si teneva dentro da settimane.

-"Non serve che ci giri attorno, Jisung. Tu mi piaci." Disse, posando lo sguardo sul ragazzo di fianco a sé. "Dal primo momento ho fatto di tutto per avere la tua attenzione. Certo, non nel migliore dei modi, ma almeno ci ero riuscito. Neanche io sapevo perché. Sapevo solo che le tue attenzioni mi divertivano, mi piacevano e ne volevo sempre di più. Non mi interessava se fossero piene di odio. Ma quando mi hai baciato alla festa, tutto è diventato più chiaro. Ho capito ciò che volevo, ho capito ciò che provavo." Ogni singola parola che usciva dalla sua bocca suonava così dolce alle orecchie di Jisung, che aveva le guance leggermente rosse ed un sorriso sulle labbra.

Distolse lo sguardo e lo puntò ancora una volta sul cielo scuro.
-"Dal primo momento mi hai fatto perdere la testa, Minho. Beh, non in positivo, certo, ma pian piano sei riuscito a cambiare le cose. E io sono stato troppo stupido per capire che, ciò che provavo per te, non era più lo stesso. Ma adesso ci sono arrivato. Adesso so cosa voglio e so cosa provo per te."

Minho quasi non riusciva a credere a quelle parole. Neanche lui pensava che fosse possibile, trovarsi steso su un meraviglioso prato verde sotto l'oscurità invernale, con la persona che amava, ma da cui era odiato, affianco a lui.

-"E cosa provi per me?" Domandò, con gli occhi che gli brillavano per tutte le emozioni che lo stavano travolgendo. Jisung si voltò verso di lui con un sorriso, il più bello che Minho avesse mai visto. E poi, quelle sue labbra che amava quasi quanto lui, si conessero alle proprie.

Fu un bacio dolce, pieno del sentimento che stava facendo esplodere il petto dei due ragazzi, e che dovevano sfogare in qualche maniera. Quella era la loro maniera, che parlava più di mille parole. Nessuno dei due aveva mai provato qualcosa del genere.

Al momento neanche ci facevano caso: nella loro mente c'era solamente l'altro, quel prato verde, il vento fresco invernale e... La suoneria del telefono di Jisung che aveva interrotto tutto in un solo istante.

I due ragazzi si staccarono dal bacio lentamente, confusi, ed il corvino prese in mano il proprio cellulare.
-"Oh, finalmente si è acceso. Credevo fosse scarico." Disse con sollievo, che sparì nel momento in cui lesse "mamma" sullo schermo. E i suoi occhi si spalancarono, realizzando che erano le 23.30, quando sarebbe dovuto tornare a casa alle 20.



-"Di preciso, come hai fatto a non farti ammazzare da lei, una volta tornato a casa?" Domandò Jeongin con curiosità, mentre con gli altri quattro ragazzi si dirigeva verso il cortile della scuola.

-"Ecco... appena ha aperto la porta era pronta per gridarmi contro, ma quando ha visto che ero tra le braccia di Minho, si è tranquillizzata notevolmente." Disse, sorridendo al solo pensiero.

-"Beh, è andata bene, insomma. Ma è finita così? Cioè, non vi siete detti nient'altro?" Chiese Yongbok con curiosità, posando lo sguardo sul corvino. Trascorse qualche attimo di silenzio, e non arrivò nessuna risposta.

Tutti e quattro avevano lo sguardo puntato su di lui, e si voltarono in contemporanea verso il soggetto che Jisung stava guardando con così tanta insistenza. E, notando che si trattava proprio di Minho, ridacchiarono ed indietreggiarono, lasciandolo lì.

Il corvino si accorse solo qualche secondo dopo di essere rimasto da solo, così si guardò attorno per cercare i suoi amici, finendo per ridere pensando a quanto sembrasse stupido in quel momento.

Posò un'altra volta lo sguardo su Minho, impegnato a parlare con i suoi amici, ma finalmente accadde qualcosa. Spostò lo sguardo nella direzione di Jisung, come se sapesse già che lo avrebbe trovato lì.

Ed i due rimasero a guardarsi da lontano, entrambi con un sorriso stampato sulle labbra. Incredibile come bastasse solo un contatto visivo a far riscaldare i loro cuori. Era un momento così speciale, quando...
-"Jisung, datti una mossa!" Gridò Hyunjin dall'altra parte del cortile. Il corvino sospirò e scosse la testa con disapprovazione.

-"Sì, sì, arrivo." Ribatté, anche se sapeva che non l'avrebbe sentito. Sfrecciò verso il suo amico, ma prima di andarsene lanciò un'ultima occhiata a Minho, che aveva riso a quella scena e non aveva smesso di guardarlo neanche per un secondo.

Notando un altro scambio di sguardi, Hyunjin sbuffò con fare seccato e prese Jisung per un braccio, trascinandolo con forza verso l'uscita.
-"Vi sopportavo di più quando eravate sul punto di menarvi."

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora