Capitolo 8.

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Jisung non disse una parola, sapeva di essere nel torto. Però c'era una cosa che non riusciva a... capire. Minho non sembrava il tipo di persona che aspettava 25 minuti per qualcuno, soprattutto se non gli stava tanto simpatico.

Forse si diverte a infastidirmi. Mi avrà aspettato solo per questo. O vuole fare colpo sulla prof.

Pensò Jisung tra sé e sé mentre entrava nella biblioteca insieme a lui. Presero posto ad un tavolo vuoto, poi rimasero in silenzio per qualche secondo.

-"Allora? Hai almeno portato la materia giusta, sì?" Minho parlò mentre si metteva comodo sulla sedia e guardava Jisung, che sospirò con fare irritato ma annuì.

Posò sul tavolo il quaderno ed il libro, poi guardò il castano come per incitarlo ad iniziare. Questo prese a sfogliare il quaderno e raggiunse l'ultima pagina scritta, che riguardava l'ultimo argomento spiegato.

Non perse altro tempo ed iniziò a rispiegarlo al corvino, cominciando dalle basi. Inizialmente faceva qualche battutina fastidiosa, ma poi sembrò dimenticarsi completamente di chi aveva davanti.

Era così concentrato ad usare le parole giuste e a fare gli esempi giusti che l'unica cosa che gli importava in quel momento era far capire a Jisung l'argomento.

Questo lui lo capì subito, e gli scappò un sospiro di sollievo. Fu in quel momento che Minho alzò la testa e tornò alla realtà.
-"Sospiri perché ti è chiaro adesso?" Domandò posando la penna.

-"Sì, penso di sì." Ribatté Jisung schiarensosi la voce. Stava chiaramente mentendo, si era perso per l'ennesima volta nei suoi pensieri. Minho lo intuì e sospirò.

-"Bene, allora... fai questo esercizio." Disse, indicandone uno sul libro. Jisung lo guardò per qualche secondo, poi annuì fiducioso. Ricopiò la traccia ma, quando arrivò al punto di dover effettivamente svolgere l'esercizio, si congelò sul posto.

Minho sospirò e gli prese la penna dalla mano, facendo così sfiorare le loro dita. Lui sembrò non accorgersene, dal momento che ricominciò a spiegare l'argomento per la seconda volta, ma quel dettaglio non poté sfuggire a Jisung.

Infatti rimase a fissarsi le dita per qualche secondo, ed il castano sospirò con fare esasperato.

-"Puoi concentrarti, per favore? Sto sprecando il mio tempo per te." Gli disse, fissandolo dritto negli occhi. Questo svegliò il corvino dai suoi pensieri ed annuì, prestando attenzione a ciò che l'altro stesse spiegando.

Dopo circa un'ora e mezza, finalmente i due avevano finito. Prima che Minho potesse andarsene, Jisung afferrò il suo polso.
-"Grazie." Mormorò, guardandolo negli occhi. Il castano fu un attimo scosso da quell'azione improvvisa, ma poi decise di voler essere gentile. Infondo, non poteva passare la sua vita ad infastidire quel ragazzo, soprattutto quando questo non lo faceva.

-"È stato un piacere." Ribatté. Jisung doveva ammettere che non era la risposta che si aspettava, ma la gradì. Rimase a fissare l'altro per qualche secondo, ma tornò alla realtà quando questo si schiarì la voce, e realizzò di non aver mollato la presa sul suo polso.

-"Scusa." Mormorò, lasciandolo immediatamente. I due rimasero a guardarsi per qualche secondo, prima che entrambi prendessero a camminare per due direzioni opposte.

Jisung, per il tragitto, non poteva far altro che pensare a ciò che era successo. Per ben un'ora e mezza Minho era riuscito a non irritarlo. E ormai sapeva bene quanto facilmente Jisung fosse suscettibile, quindi aveva davvero fatto attenzione ad ogni cosa che diceva o faceva.

La cosa lo stranì, ma non si fece domande.

Forse non era dell'umore.

Pensò Jisung tra sé e sé. Almeno adesso aveva capito quell'argomento che lo aveva tormentato per così tanto tempo, e solo grazie a Minho.

Per i giorni che seguirono, le cose si sistemarono. Jisung riuscì ad organizzarsi, ed arrivò alla conclusione che essere il primo della scuola non avrebbe dovuto impedirgli di avere degli amici. Poteva benissimo avere entrambe le cose.

Se non fosse per Minho. C'era da ammettere che adesso i loro battibecchi erano molto rari, ma non erano ancora ufficialmente spariti. E la loro gara per conquistare il titolo di miglior studente era ancora ben accesa.

Ognuno cercava sempre di dimostrare di essere migliore dell'altro alla prima occasione che si presentava.

Nel frattempo, Natale si avvicinava e tutti gli studenti non facevano altro che parlare della festa che ci sarebbe stata.
-"Ci devo venire per forza?" Domandò Jisung per l'ennesima volta, speranzoso.
-"Sì." Risposero i quattro amici all'unisono, e lui sospirò.

-"Andiamo, Jisung. Ti divertirai, te lo assicuro." Disse Hyunjin con un sorriso raggiante sul volto, avvolgendo un braccio attorno alle spalle del corvino ed accarezzandogli i capelli.
-"Già, la organizzazzano ogni anno ed ogni anno è sempre più bella. Sarà la prima volta che ci andrai, giusto?" Domandò Jeongin, e Jisung annuì.

-"Ti divertirai. Dagli un'opportunità e vedi che non te ne pentirai." Lo incitò Yongbok. Sul volto del corvino comparve un sorriso involontario. A nessuno era mai veramente importato che lui si presentasse ad una festa, e vedere che adesso aveva qualcuno a cui interessava... lo rendeva felice. Così accettò.

Un paio di giorni dopo, più precisamente il 23 Dicembre, i cinque ragazzi si trovavano davanti al locale in cui ci sarebbe stata la festa. Era davvero carino esteriormente, e la musica si sentiva fin da fuori.

Si scambiarono una veloce occhiata tutti quanti, poi sorrisero ed entrarono.
-"Non voglio sentire scuse. Oggi si beve e ce ne sbattiamo il cazzo di tutto." Disse Hyunjin con un alto tono di voce, cercando di sovrastare la musica.

I suoi amici risero, mentre Jisung si limitò a sorridere. Doveva ancora abituarsi a quel posto, soprattutto perché non amava i luoghi eccessivamente affollati.

Fortunatamente c'era abbastanza spazio per muoversi, quindi si lasciò andare e seguì i suoi amici.

Dopo circa 3 drink era già completamente fuso. La sua testa non processava molto, ma cercava di non farci caso e di godersi il momento. Quale altra volta si sarebbe divertito così?

Era ormai l'una di notte e tutti e cinque erano visibilmente ubriachi. Lo si poteva capire dal modo in cui ridevano senza un motivo ben preciso e si appoggiavano l'uno all'altro per non cadere.

-"Raga... che ne dite di un altro drink?" Propose Changbin, ridacchiando quando vide le reazioni degli altri.
-"Vuoi farci morire?" Chiese Jisung con parole poco chiare, ma che i suoi amici riuscirono a capire.

-"Ci dobbiamo divertire, Sungie. Lasciati andare." Prese a dire Hyunjin.
-"Non è abbastanza così?" Domandò il corvino facendo riferimento alle condizioni in cui era, ridendo con i suoi amici.

Era chiaramente andato. I suoi capelli disordinati, le sue guance rosse e la sua camicia aperta su tre bottoni lo avrebbero fatto capire a chiunque.

-"Allora fatti qualcuno." Disse Hyunjin ridendo, appoggiandosi al muro.
-"Non ci penso nemmeno." Ribatté Jisung fulminandolo con lo sguardo.
-"Andiamo, che ci vuole?" Chiese con un ghigno sul volto. Posò lo sguardo su Yongbok, lo prese per la camicia e lo tirò a sé. Si guardarono per qualche secondo con un sorrisetto e poi le loro labbra si unirono.

I tre amici furono sorpresi, ma poi applaudirono con fare eccitato. Jisung fu come mosso da quell'azione, ed una carica di adrenalina attaversò il suo corpo.

Sentì un ragazzo andargli a sbattere contro, proprio dietro di sé.
-"Oh, scu-" Jisung si voltò immediatamente ed avvolse le braccia attorno il collo di chiunque fosse quel ragazzo. Non si preoccupò neanche ci capire chi esso fosse, non sarebbe riuscito a processarlo in ogni caso. Sorrise con gli occhi chiusi, poi fece unire le loro labbra, mentre infilava le dita tra i suoi capelli castani.

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora