Capitolo 18.

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Le sue mani erano posate ai lati del lavandino per sorreggersi in piedi, da solo non ce l'avrebbe fatta. Il suo corpo tremava incontrollabilmente, quasi non riusciva a respirare.

Alzò lo sguardo sullo specchio davanti a sé; il suo riflesso era tutto ciò che gli faceva compagnia in quel deserto bagno del secondo piano.

Provò a fare dei respiri profondi e a darsi una calmata, mentre apriva il rubinetto del lavandino e si sciaquava il viso con acqua fredda. Lo fece ancora, ancora e ancora fino a quando non sentì la presenza di qualcuno dietro di sé.

-"Minho." Mormorò una voce familiare. Il castano deglutì e finalmente il suo respiro tornò regolare, così si voltò con un'espressione neutrale, come se nulla fosse accaduto.

-"Jis." Rispose lui, mentre si asciugava il viso con un paio di fazzoletti che aveva nella tasca dei suoi jeans.
-"Ti ho cercato ovunque. Stai bene?" Gli chiese il corvino, rimanendo sulla porta per studiare il castano da lontano.

-"Avevo bisogno di un po' d'acqua, te l'ho detto." Ribatté Minho con un piccolo sorrisetto sulle labbra mentre si avvicinava al minore.

-"Non hai risposto alla mia domanda." Disse Jisung quando si ritrovò faccia a faccia con il maggiore. "Stai bene?" Ripeté.

Minho allora deglutì ed annuì con naturalezza, per dare l'impressione di non capire il motivo di quella domanda.
-"Penso che torno a casa prima. L'assemblea è sempre una noia e ho un certo sonno." Disse poi.

-"Hai ragione, vengo con te." Ribatté il corvino, incrociando le braccia al petto e mostrando un piccolo sorriso. Il castano annuì e, non avendo altra scelta, si diresse verso l'uscita accompagnato dal minore.

-"Allora... lo conosci quel ragazzo?" Chiese Jisung, rompendo il silenzio. Minho si voltò verso di lui con un'espressione confusa, anche se sapeva chiaramente a chi si stesse riferendo. Preferiva evitare di parlarne, ma il corvino non gli stava dando scelta. "Quello di prima. Con la ciocca bionda." Chiarì allora il corvino.

-"Oh. Sì." Rispose semplicemente l'altro, spostando lo sguardo sulla strada mentre accelerava di poco il passo. Jisung annuì.

-"Chi è?" Gli chiese poi, e a quella domanda il castano deglutì.
-"Un amico di infanzia." Si limitò a dire. "Perché?" Chiese a sua volta.

Il corvino fece le spallucce.
-"Per sapere. Mi sembravi spiazzato quando lo hai visto." Ribatté.

-"Non lo vedevo da parecchio tempo, e non immaginavo di ritrovarmelo così, di punto in bianco." Spiegò Minho, tenendo gli occhi fissi sul marciapiede.

Al contrario, quelli di Jisung erano fissi sul ragazzo di fianco a sé. Era evidente che ci fosse qualcosa che non gli stava dicendo, e voleva scoprire a tutti i costi di cosa si trattasse. Ma forse non era il momento giusto per chiedere, quello.

Trascorse qualche attimo di silenzio.
-"Francamente, non l'ho mai visto a scuola. E mi sembra strano che abbiano sostituito Seungmin così dal nulla." Commentò, rompendo la tensione.

-"Già. Seungmin era bravo, decisamente meglio di Mingi, quello è con la testa per aria la metà del tempo." Ribatté, facendo ridacchiare il minore.

-"Forse è temporaneo, chi lo sa. Ce ne siamo andati prima che iniziassero a parlare." Ipotizzò Jisung, mentre si fermava di fianco al maggiore, dal momento che erano giunti davanti a casa sua.

I due si guardarono per qualche secondo, prima che Minho sorridesse e stringesse Jisung nelle proprie braccia.

Il corvino sorrise dolcemente e ricambiò quell'abbraccio, alzando poi il volto verso il più alto e lasciando un piccolo bacio sulle sue labbra.

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora