Capitolo 12.

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La notizia della festa non ci mise molto a diffondersi in tutta la scuola. Era sempre così: bastava un'ora e l'argomento era già sulla bocca di tutti.

Jisung si era convinto a venire molto facilmente, senza minacce o cose del genere. Solo raccomandò ai suoi amici di tenerlo d'occhio, non ci teneva ad un altro inconveniente come quello dell'ultima festa.

Più il giorno si avvicinava e più gli studenti erano emozionati. Una pausa dai continui studi ci voleva proprio, ed era ben risaputo che le feste di Yuna e Lia non deludevano mai.

Giovedì arrivò piuttosto in fretta. Jisung si era riunito con i suoi quattro amici proprio davanti alla grande villa in cui si sarebbe tenuta la festa, e dovette ammettere che lo aveva lasciato a bocca aperta.

Era molto grande. Una villa così non in molti se la potevano permettere.

I cinque ragazzi si diressero verso l'ingresso e vennero accolti all'interno. Subito poterono sentire l'alto volume della musica rimbombare nelle loro orecchie, così decisero di andare in giardino per stare più tranquilli.

Qui non c'erano molte persone, se non qualche coppietta che si baciava qua e là ed alcuni gruppi di ragazzi sparsi.

-"Ciao ragazzi! Drink?" Propose un vivace ragazzo dai capelli blu, avvicinandosi a loro. Questi non ci pensarono due volte ad accettare, tranne per Jisung che se ne stette in silenzio mentre i suoi quattro amici bevevano.

-"Sapete, credo che qui in giardino vogliano giocare a qualcosa. Vi va di unirvi?" Propose poi, mostrando al gruppo un ampio sorriso. I cinque si guardarono come per confrontarsi, prima di annuire e seguire il ragazzo.

Il suo nome non era sconosciuto a nessuno di loro: Choi Yeonjun, uno dei ragazzi più popolari della scuola per la sua vivacità ed il suo essere così amichevole. Era anche amico di Yuna e Lia, passava molto tempo con loro.

Poco più distante da lì, poterono vedere un gruppo di 7 ragazzi seduti in cerchio.
-"Ce l'hai fatta a tornare!" Esclamò Lia, facendo segno di allargare il cerchio.

-"E ho pure portato qualcun altro." Ribatté sorridendo, indicando i cinque ragazzi, che salutarono gli altri con un po' di imbarazzo.

Oltre a Yeonjun, Jisung non riconobbe quasi nessuno se non Yuna, Lia, e la chioma inconfondibile di Lee Minho.

Sospirò. Erano davvero destinati a finire sempre insieme. Presero posto nel cerchio, prima che Yuna cominciasse a parlare.

-"Allora... ho in mente una cosina. Conoscete quel gioco in cui ogni giocatore viene bendato, e ne bacia uno a caso senza sapere chi sia? Trovo che sia carino! Ho tutte le bende in casa, che ne dite?" Propose con fare eccitato.

Immediatamente tutti i ragazzi accettarono. L'unico ad essere titubante e dannatamente paranoico era Jisung. Non poteva lasciare che riaccadesse. Non poteva baciare un'altra volta uno sconosciuto, e stavolta anche consapevolmente.

-"No, io-"
-"Andiamo, sarà divertente." Lo interruppe Hyunjin, sorridendogli. Il corvino lo guardò dritto negli occhi, come per fargli capire le sue preoccupazioni. Ma il biondino rimase della sua idea.

E allora Jisung si convinse. Altrimenti che avrebbe fatto tutto quel tempo da solo, ad una festa in cui non conosceva praticamente nessuno? Non aveva altra scelta.

La biondina corse all'interno e ritornò qualche minuto dopo con una scatola piena di bende.

-"Ognuno se la metta sugli occhi, e assicuratevi di non vederci, sennò non vale!" Si raccomandò, mentre tutti si alzavano e prendevano una benda dalla scatola.

Quando Jisung ebbe la sua, la guardò e deglutì. Sarebbe stato proprio come all'altra festa. Sperò solamente che gli sarebbe capitato qualcuno dei suoi amici. Solo in quella situazione avrebbe sperato così di baciare Changbin, o Jeongin.

Notò che quasi tutti i ragazzi avevano stretto la benda sui propri occhi, e così fece lo stesso anche lui. Immediatamente l'oscurità fu l'unica cosa visibile ai suoi occhi.

Mise le mani davanti a sé per assicurarsi di non andare a sbattere contro qualcuno, ed attese un segnale per iniziare a cercare la persona che avrebbe baciato.

Segnale che non arrivò dopo molto, siccome Yuna gridò un "Via!" in modo che tutti potessero sentirlo.

E in quel momento Jisung si chiese cosa diamine gli era passato per la mente. Non poteva crederci che adesso si era messo nella stessa situazione della volta precedente.

Ma ora era troppo tardi per tirarsi indietro. O forse no? Insomma, era solo uno stupido gioco... ma c'era qualcosa che gli diceva di non farlo. E la cosa non gli piaceva per niente.

Tenendo le braccia davanti a sé, prese a fare dei passi incerti in avanti. Qualche secondo dopo, le sue mani andarono a posarsi sul petto di qualcuno.

E qui capì che quella persona sicuramente non era una ragazza. Deglutì, incerto sul da farsi. Le sue mani salirono e raggiunsero il colletto della sua camicia, notando che fosse lasciata aperta su alcuni bottoni.

Nel frattempo, il corpo di Minho si immobilizzò quando un paio di mani si posarono contro il suo petto. Per un momento pensò di barare e di togliersi la benda, non ci pensava proprio a baciare una delle galline lì presenti.

E così fece. Tanto, chi l'avrebbe scoperto? Con movimenti delicati, in modo che il suo partner non avrebbe scoperto che stava barando, si sfilò la benda e la tenne in una mano.

Nel momento in cui realizzò chi aveva davanti a sé, i suoi occhi si spalancarono. Quella sarebbe stata la seconda volta che avrebbe baciato il ragazzo che tanto lo odiava.

Deglutì, poi un piccolo sorriso si fece strada sulle sue labbra. Portò la mano libera al volto del ragazzo, e non esitò a far unire le loro labbra.

In quel momento, Jisung non aveva la più pallida di chi fossero quelle labbra. Ma dovette ammettere che la sensazione non gli era sconosciuta. Era piacevole, e si rilassò su quelle dolci labbra.

Tuttavia, c'era un pensiero che continuava a tormentarlo durante tutta la durata del bacio. Era una sua impressione, o quelle labbra erano veramente morbide come quelle dello sconosciuto che aveva baciato alla festa di natale?

Better Than Me?; MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora