~capitolo 12~

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Evelyn

Scendo al piano di sotto,dove la porta di casa è aperta, ed inizio a sentire i miei genitori che parlano con qualcuno nel nostro giardino,così mi affaccio un po' alla finestra del salotto,e noto che sono proprio i genitori di Jacob e Noah.
Prendo un respiro profondo e decido di uscire anche io di casa,per volermi presentare a loro,e infatti così succede. "Sono Evelyn,è un piacere." porgo la mano verso la signora Miller,che me la stringe immediatamente,facendomi qualche complimento,e che lei voleva tanto conoscermi.
"Io Marie,i ragazzi mi hanno parlato molto di te. Sopratutto,Jacob." quando sento il nome dell'altro suo figlio,mi irrigidisco all'istante e la signora Miller lo nota subito,poi mi sorride e stringo la mano anche a suo marito.

"E così tu sarai la nuova compagna di classe di Jacob e Noah? Trattali bene,mi raccomando." dalla voce noto che suo padre é ironico,così inizio a ridere ma nella mia risata non c'è umorismo..per niente. La sua famiglia non mi è mai piaciuta,una volta avevo una cotta per Noah ma poi mi è passata,io e lui non ci vedevamo da una vita,ma tanto a me cosa importa? Ora ho Jack che mi lascia sentire amata da un ragazzo dolce e allo stesso tempo,stronzo come lui.
Proprio mentre penso a lui mi squilla improvvisamente il telefono,e vedo il nome scritto sopra: la lettera di Jack con un cuore blu,lo segnai così sul cellulare già da prima che ci mettessimo insieme,è per non far capire a nessuno che sto parlando con lui.
"Mi scusi,ma devo rispondere."

Entro a passo veloce di nuovo in casa,dove mi chiudo la porta d'ingresso alle spalle e rispondo a Jack,senza pensarci due volte. "Idiota,ti sei finalmente deciso di chiamarmi." alzo lo sguardo al cielo,dimostrandomi per la prima volta,come una ragazza gelosa del proprio fidanzato,ma mi basta poco per rendermi conto che in realtà in America è mattina presto.
"Ciao anche a te. Mi sono appena svegliato." mi mordo il labbro inferiore senza poi più parlare,ormai sono ferma a pensare che Jack non sa nulla di Jacob,ed è lo stesso anche per Jacob che non sa nulla di Jack. "Ehi,ci sei?"
"Si,scusa per prima. Ma sono solo molto confusa." Cazzo,sussurro leggermente passandomi una mano sulla fronte,perché non glielo avrei dovuto dire,dovevo stare semplicemente zitta e tenere tutto per me. "Cioè no non sono confusa,ma.."

Smetto di parlare quando sento la voce di mio padre richiamarmi da fuori al nostro giardino,e apro leggermente la porta di casa per far sì che lui mi parlasse. "Tesoro,basta parlare a telefono,vieni dai." annuisco e gli accenno di aspettare qualche minuto,poi sarei tornata da loro e dalla famiglia di Jacob.
"Jack,devo andare,ma ti richiamo più tardi." sussurro quest'ultima dato che la porta di casa si spalanca d'improvviso ed è la madre di Noah e Jacob,che mi accenna di venire fuori,così annuisco,ma prima sento Jack accennarmi un ultima cosa prima di attaccare.
"Mi manchi..tanto."

"Anche tu..tanto." Sorrido dolcemente,e sono felice che lui non possa vedermi "Jack."
"Lo so,devi andare,ti richiamo più tardi." sospiro debolmente ancora con il sorriso sulle labbra,poi attacchiamo nello stesso momento. Prima di aprire la porta per uscire in giardino dagli altri,appoggio la testa contro la porta,sorridendo ancora e ripensando ancora a quel «mi manchi» detto in modo sincero è innamorato.
Abbasso la mano sulla maniglia della porta d'ingresso e la apro,notando che tutti loro si girano verso di me,e avere tutti che mi fissano in questo modo abbastanza inquietante mi fa ritornare in mente delle scene in Scream..

"Eve,oggi restano a cena da noi." mia madre indica i presenti,e io annuisco dolcemente per poi sorridere alla famiglia Miller,notando che Jacob mi sta fissando da quando sono uscita di casa. Ha gli occhi del mio stesso colore,che mi scrutano leggermente,poi lo vedo sorridere malizioso.
"Evelyn..quanto tempo,eh?" Noah è il primo dei due che si avvicina verso di me,ma gli acconsento di abbracciarmi,ed è in quel momento che vedo Jacob alzare gli occhi al cielo iniziano a sbuffare.
Quando poi ci allontaniamo dall'abbraccio,Jacob è convinto che io faccia la stessa cosa con lui,invece gli porgo la mano aspettando che la stringesse.
"Sono Evelyn,piacere." dal suo volto riesco a percepire che non si aspettava minimamente che mi sarei presentata nuovamente a lui,come se già non ci fossimo conosciuti a New York,ma non voglio che suo fratello gemello di faccia qualche idea tutta sua,non voglio che mi scambi per una sua nuova conquista.

"Jacob..piacere." anche nel modo in cui si rivolge a me,sembra molto stranito. Mi stringe nel frattempo la mano,e gli sorrido,non avevo mai sorriso  in modo più falso di così. Noah,ci saluta velocemente dato che ha iniziato a squillare il suo cellulare,e rimaniamo soli io e Jacob,ma i miei occhi sono solo fissi sul mio cellulare mentre invio un messaggio a Jack,dicendogli che tra poco mi avrebbe dovuto chiamare. "Perché ti sei presentata di nuovo a me? Già ci conosciamo." decido di non rispondergli,e poco prima di accettare la chiamata di Jack,gli sorrido maliziosamente e torno nuovamente in casa.

Mentre Jack mi continua a dire quanto gli manco,in realtà non lo sto ascoltando. Sono una persona che si pente facilmente,come nel caso di non aver risposto a Jacob,e averlo ignorato per dover rispondere al mio ragazzo,e questa é la mia parte sensibile. La mia parte da stronza fidanzata,pensa solo di aver fatto la scelta giusta. Non posso rispondere ad uno stalker lasciando il mio ragazzo che mi chiama insistentemente dall'altra parte del mondo,Jacob non è Jack.

-Spazio autrice-
Nuovo aggiornamento,finalmente😩anche questo é uno dei capitoli in cui ho scritto abbastanza a caso,ma riesco comunque a portare avanti la storia. Grazie mille a chi sta leggendo la storia..baci,Giu💙

Love on set| Jack ChampionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora