~capitolo 32~

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Jack

Sono passati già tre mesi,e io sono ancora in quest'ospedale a stringere la mano di Evelyn e sperare che da un momento all'altro stringesse la mia mano per farmi segno che si sta svegliando lentamente. In tre mesi non l'ha mai fatto,non ho ancora sentito la sua mano che stringe la mia,per dirmi che mi sta perdonando,dopo che ha sprecato lacrime inutili solo per e quello stronzo del suo vicino,ma la maggior parte delle lacrime,sono state tutte causate da me,che sono sempre fisso nella sua testa. Quando suo padre è un po' più lontano dalla sua stanza,mi avvicino verso la fronte di Evelyn,baciandola subito dopo,accorgendomi che ha la pelle troppo pallida,ed è dimagrita tantissimo,tra un po' scompare anche tra le lenzuola.
"Ti prego svegliati,piccola."

Proprio in quel momento entra nuovamente suo padre,accompagnato da un medico che,mi allontanano subito da Evelyn,e mi stranisco all'istante quando vedo il medico farle un'ulteriore puntura al braccio "A cosa serve?" domando indicando la siringa che ha fatto il medico a Evelyn.
"Questa serve per provare a svegliarla." poi si avvicina a me dopo avermelo spiegato,e si avvicina verso di me per sussurrarmi qualcosa all'orecchio senza far senti al signor Blake. "Se non si sveglia entro domani,dobbiamo addormentarla per sempre." quelle parole mi fanno immediatamente gelare il sangue,il cuore inizia a battere così forte che neanche riesco più a regolarlo,e delle lacrime per l'ennesima volta in tre mesi,mi arrivano agli occhi fino a fare la corsa sulle mie guance. "Deve uscire."

"Che cosa?" scuoto la testa più volte,perché non voglio assolutamente uscire da questa stanza,lasciare Evelyn con un cazzo di medico che non riesce neanche a fare il suo lavoro,insieme a suo padre che non sa cosa fare se non dare solo soldi a questo medico,e poi ci sono io; non riesco a darmi una calmata,mi agito immediatamente iniziando a dare pugni sul petto del medico che continua a cercare di buttarmi fuori dalla stanza,e alla fine esco perché non ne posso più. Mi giro per qualche secondo verso l'entrata del reparto dove é ricoverata Evelyn,e vedo sua madre ferma lì sulla soglia "Signora Blake." dal mio sguardo può percepire che non va bene nulla,che Eve non si è svegliata ancora,ma la cosa peggiore è che lei non sa che domani sua figlia ha un'ultima possibilità.

"Stai bene? Sei pallido." sua madre si avvicina al mio viso,accarezzandolo dolcemente ma io mi scanso data la troppa furia,lo stress che mi crea sapere che Eve è ancora in coma dopo tre mesi dall'incidente,non ho ancora scoperto chi era quel bastardo che andava contro senso nell'incidente.
Mi basta poco per capire che in realtà quello che ha causato l'incidente è alla stanza accanto,ed è messo in condizioni migliori di quelle di Evelyn,purtroppo. Avrei sperato fosse qualcuno che non conosco,e invece mi rendo conto che Jacob è stato a causare l'incidente. Stringo i pugni,sentendo ribollire la rabbia fin dentro al sangue,e mi avvicino pericolosamente alla porta di Miller. "Jack!" La signora Blake mi richiama per non so quante volte,ma io non mi fermo,non stavolta.

Un medico si posiziona di fronte a me,per non farmi entrare,da qui riesco a capire che Jacob avrà raccontato le solite sue stronzate su di me ad un medico,e questa non gliela perdono mica.
"Non so cosa ti abbia raccontato quello stronzo senza dignità,ma io devo dargli una di quelle lezioni che si ricorderà per sempre." ringhio nervosamente,poi supero il medico che mi ha bloccato sull'entrata della porta,e vado verso Jacob che appena mi vede spalanca gli occhi. "Ti sono mancato? Figlio di puttana." quasi gli sputo in faccia queste ultime parole,e lo prendo per la camicia che offre l'ospedale è lui sussulta dal dolore,indicando la costola.
"Non ti conviene,Champion." Proprio nel momento in cui anche lui mi sussurra in modo sarcastico e pieno di se,suo fratello gemello interviene,dicendomi di non mettermi in mezzo alla loro famiglia.

La famiglia Miller,come dice Evelyn,sembra essere pericolosa,ma io non ho paura di questi approfittatori: hanno approfittato della generosità di Evelyn per molto tempo,tenendo la loro bambina per almeno un anno intero,perché loro dovevano trovare trasferimento altrove. "Questo figlio di puttana ha mandato la mia Evelyn in coma!" Indico Jacob dietro Noah,poi lui mi manda via dalla sua stanza,e in un attimo mi ritrovo nella stanza di Evelyn,con i genitori della mia ex,iniziando a vedere sua madre piangere. "Mi dispiace tanto,dovevo salvarla." la mia voce è mortificata,e si riesce a percepire dalla poca voce che ho,quello che dico sembra più un sussurro.
"Jack." La madre si avvicina a me "Non è colpa tua." io scuoto la testa,e lei mi accarezza una guancia nella quale scende una lacrima che me la bagna immediatamente.

Mi avvicino verso Evelyn,stringendo la sua mano,baciandone il palmo,rimanendo immobile davanti alla sua figura che non si muove..e questo da tre mesi.
Non le parlo da un anno,l'ho incrociata solo all'aeroporto quando lei è tornata qui,e sono sicura che Eve appena mi ha visto,riconosciuto,mi ha voltato le spalle come se non esistessi. Come se tutto quello che c'è stato,non fosse mai esistito,come se fossi stato l'unico a sbagliare tra i due,non ho dato peso alle conseguenze che ci sarebbero state. Non ho dato attenzione a quello che sarebbe successo se io non me ne fossi andato per sempre,scomparso per un anno. Lei non sarebbe in questo ospedale con un solo giorno di vita,se l'avessi protetta.

-Spazio autrice-
Nuovo aggiornamento,lo so queste parti sono un po' noiose,anche io non cosa scrivere bene :(
Penso che questa volta,mi prenderò un po' di tempo per pensare agli ultimi capitoli che scriverò (finirà sempre che domani già pubblicherò ahahaha),vi aspetto al prossimo capitolo,baci,Giu💙

Love on set| Jack ChampionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora