JackAncora una volta mi ritrovo nella camera di Evelyn,a stringerle forte la mano,prima che arrivi il medico e dire che ormai non c'è più nulla da fare per svegliare Eve. Ho perso tutto in meno di un anno: la mia ragazza,sono stato espulso dall'Università perché non ero mai presente alle lezioni,mia madre non mi parla più perché penso sempre e disperatamente ad Evelyn,e Trinity se né tornata a New York,non sopportava più il fatto che lei doveva passare qualche settimana insieme a me,e invece mi sono ritrovato qui,insieme ad Evelyn a pregare che si svegli da un momento all'altro,ma quando sento la mano del medico sulla mia spalla,capisco che mi darà solo cinque minuti,prima che si addormenti per sempre.
Sento da fuori la porta i singhiozzi disperati di sua madre,pregando il medico di aspettare ancora qualche giorno,ma lui scuote la testa. Poi mi concentro di nuovo su Evelyn: il suo battito sulla macchina che è attaccata accanto al suo letto,è molto basso,la sua pressione è bassa,ed è ancora più fredda dell'altra volta,di ghiaccio. Ha i capelli che le ricadono sulle spalle,i capelli che ha tagliato,ma sono cresciuti in un attimo,voleva dimenticarmi tagliando semplicemente i capelli che a me piacevano tanto,ma ripensandoci anche io l'ho fatto. Una lacrima scende proprio sulla sua guancia,e in letteralmente un secondo,la sua mano stringe la mia,come se avesse finalmente sentito la mia presenza accanto a sé. Io sussulto ma non chiamo nessun medico,voglio che si risvegli sotto il mio tocco.
Mentre nel mio sguardo scorre la rassegnazione che lei non si svegli più,Evelyn inizia a sbattere le palpebre lentamente,e la prima cosa che guarda sono le luci bianche puntate nei suoi occhi,infatti li richiude nuovamente per il fastidio di troppa luce nella stanza. Dalla rassegnazione passo alla speranza,e i miei occhi si illuminano immediatamente quando vedo che Evelyn si gira verso di me,sbattendo più velocemente la palpebre,e mi stringe la mano,accennando un piccolo sorriso,segno che mi ha perdonato.
Vedo poi la porta spalancarsi,e un medico che si avvicina subito ad Evelyn,con una piccola torcia in mano,che avrebbe puntato negli occhi di Eve,per capire se davvero ero cosciente.
"Bentornata,Evelyn." Lei si stranisce alle parole del medico,e io le accenno un sorriso a mia volta.Dopo quel momento che si è svegliata,ha rivolto solo qualche parola ai suoi genitori,invece a me,ha tenuto solo la mano,stretta nella sua,come se non volesse più lasciarla andare. L'ha ritrovata dopo tanto tempo e se la stringe al cuore perché non può farne a meno di avermi accanto a lei. "Voglio sapere tutta la verità." La guardo dritto negli occhi,consapevole che lei in realtà non sarebbe riuscita a dirmi molto; non parla da tre mesi,non credo sia in vena di dirmi tutto quello che è successo il giorno che ci siamo lasciati,e invece con il mio aiuto,appoggia la schiena contro il cuscino,sedendosi sul letto dell'ospedale.
"Va bene." fa una pausa "Io non ho mai baciato Jacob,non lo avrei mai fatto. Lui ha iniziato tutto,ti ha visto dal vetro del bar e ha deciso di fare quella stronzata,credimi per una buona volta,Jack."Guardo per qualche secondo le nostre mani incrociate l'una con l'altra,poi alzo lo sguardo verso di lei,che ha l'aria stanca,ma il suo bellissimo volto con dei lineamenti perfetti non cambia per niente. Coma o non coma,rimane sempre bellissima e perfetta nella sua figura. "Io ti credo Evelyn,non so cosa mi sia preso quel giorno. Ma io.." «non ho mai smesso di amarti» vorrei dirle,ma dalla sua espressione stanca e senza voglia di affrontare l'argomento,mi interrompo da solo.
"Tu mi ami ancora,lo so." sussurra piano, io incrocio ancora una volta i suoi occhi con i miei,che non ci pensano neanche ad allontanarsi dai suoi occhioni azzurri che mi fissano con desiderio,notando un po' di speranza,la stessa che ho avuto io quando lei era ancora su quel letto in coma. "Ti aspetto da una vita,Jack."Non sai da quanto ti aspetto io,inizio a pensare nella mia testa,con la paura di non riuscirle a dire davvero quello che provo. Tra noi due in queste ultime tre ore,non ci siamo ancora dati un bacio,nulla,io speravo in qualcosa di più tra noi due. "Scusami."
dopo qualche attimo di silenzio d'imbarazzo,le stringo ulteriormente più forte la mano,facendo scorrere qualche lacrime sulle guance. Lei mi accarezza la guancia,sorridendomi dolcemente,baciandomi il dorso del palmo della mano,poi è lei che fa allontanare le distanze tra le nostre labbra. "Sei stato un'idiota,davvero." le scappa una risata è quella mi lascia contagiare subito dopo,baciandola ancora sulle labbra,poi schiude le labbra permettendomi di fare accesso con la lingua,che accarezza dolcemente la sua.
"Credo di essere di nuovo il tuo ragazzo.""Anche io credo di essere di nuovo la tua ragazza." sottolinea la parola 'credo' ma probabilmente perché non ci crede neanche lei che siamo riusciti a trovare un punto per la nostra relazione. E neanche io ci credo,non credo ancora che lei abbia perdonato tutto il male che le ho fatto.
Tutte quelle notti che l'ho fatta piangere disperatamente perché stava pensando a me,a quando diceva a Jenna che non mi amava più pegue l'avevo ferita troppo. E adesso,sento che il nostro amore è più forte di prima.-Spazio autrice-
Ehii nuovo aggiornamento,tipo il terzultimo capitolo,ma ancora non ne sono sicura,non uccidere mi per questa notizia ahahah,ci vediamo al prossimo capitolo,baci,Giu💙
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Love on set| Jack Champion
RomanceEvelyn Blake,si trasferisce per lavoro in America,lasciando casa a Londra. Lei é figlia di due ex attori e ha solo diciott'anni,Evelyn é stata chiamata per registrare il sesto film della saga «Scream» e lì scoprirà che collaborerà con un ragazzo,e c...