Epilogo

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"Mammaaaa, dove seiiii?"
Vivianne alzò gli occhi al cielo.
"Nello studio Julie."
Una versione femminile di Vasilij arrivò di corsa nello studio dove lei stava ultimando di scrivere una critica al computer su una mostra che era andata ad esaminare. L'artista non avrebbe esposto se non prima lei si fosse pronunciata, ormai dopo Vasilij l'egocentrismo per lei non era più un difetto.
"Che fai?"
"Lavoro tesoro, che volevi?"
"Potresti chiedere a Tommy di portarmi da zia Kate?"
Vivianne alzò gli occhi dalla tastiera e guardò sua figlia, stessi lineamenti del padre, stessi occhi grigi, stesso temperamento, nessuna propensione all'arte.
Adorava fare equitazione e tutto ciò che era pericoloso la mandava in visibilio.
"Perché dovrei chiedere io a tuo fratello di portarti da zia Kate? Non glielo puoi chiedere tu?"
Sua figlia sbuffò annoiata.
"Glielo già chiesto, dice che non lo devo assillare, che sta per raggiungere il decimo livello a quello stupido gioco, che secondo me risolverebbe anche un bambino, e che non ha tempo."
"Ok. Finisco qui e se Tommy non vuole ti ci porto io da zia Kate va bene?"
Julie le fece un occhiolino e sparì alla velocità della luce come era arrivata.
"Mamma!"
Vivianne alzò gli occhi dalla tastiera e guardò Lizzie, guardare lei era come guardarsi allo specchio.
Occhi verdi, capelli biondo miele e una capacità innata nello scolpire per il momento solo il legno.
"Dimmi Lizzie che c'è."
La figlia si strofinò le mani tra loro.
"Papà è strano."
Vivianne sorrise.
"Perché?"
"Eravamo giù a intagliare del legno. Quando abbiamo finito ha detto che andava a farsi una doccia. Io ho messo a posto il laboratorio e sono andata in cucina a farmi un panino sono uscita e l'ho visto, se ne sta davanti allo specchio in salone a piangere."
Questo mise Vivianne in allarme.
Ok che da quando era tornato umano ogni occasione era buona per piangere, persino quando aveva assaggiato il pudding aveva pianto, ma che stesse piangendo davanti a una specchio era preoccupante.
Insieme alla figlia lo raggiunsero.
"Vasilij amore che succede?"
Suo marito si girò a guardarla e poi sorridendo la prese in braccio e iniziò a volteggiare.
Vivianne scoppiò a ridere sotto lo sguardo attonito di sua figlia.
Quando la mise giù si portò una mano sul cuore per calmare i battiti accelerati.
"Che succede?"
Vasilij tornò a specchiarsi e si indicò le tempie.
"Guarda, ho i primi capelli bianchi! Non è fantastico?"
Vivianne scoppiò a ridere seguita da Vasilij.
Lizzie li fissava stranita.
"Siete strani!"
Li lasciò da soli tornando in camera sua.
Si guardarono e sorrisero, agli occhi dei loro figli ignari di tutto ciò che era stato sembravano strani, ma loro sapevano quanto tante prime volte di Vasilij c'erano state in quei diciotto anni.
"Mammaaaa!"
"Mammaaaa!
Vasilij le sorrise.
"È una fortuna che chiamino sempre te non trovi?"
"Sul serio? Io invece credo che in questi anni avresti dovuto tenere a freno un po' la tua passione!"
Vasilij la tirò a se e le morse il collo facendola fremere.
"Ti stai lamentando per caso signora Petrov?"
"Mmnhhh no, non lo farei mai. Ma a volte sembra abbiano imparato solo la parola mamma."
"Bleah che schifo!"
Julie e Tommy entrarono in salone e li beccarono che si scambiavano effusioni.
"Ok, sentiamo che volete da vostra madre?"
Tommy stava per parlare ma Julie gli rifilò una gomitata nello stomaco e parlò per prima.
"Mamma aveva promesso che avrebbe detto a Tommy di portarmi da zia Kate, devo andare, Maggie mi sta aspettando."
"Si ma io sono occupato, non può andarci qualcun altro?"
Vasilij sospirò.
Quando si erano promessi amore eterno non avevano previsto l'arrivo dei figli, perlomeno lo avevano previsto ma non di cinque.
Tommy era il primogenito, poi c'era Maya che era in viaggio studio, dopo era arrivata Julie che era un maschiaccio e che era la gemella separata alla nascita di Maggie figlia di Don e Kate, poi era nata Lizzie che quanto meno aveva preso da lui per l'arte e infine era arrivato Joy che adorava starsene quasi sempre in solitario nella sua stanza e che fino a quel momento si era mostrato essere un agglomerato di somiglianze da entrambi i genitori
"Per il momento solo tu sei in grado di guidare, tua sorella dipende da te, quindi accompagnala da Kate. Se non erro ieri è arrivata anche Lorraine puoi restituirle quel libro che ti ha prestato, prima però interroga internet e fatti spiegare di cosa parla così non farai brutta figura. Tu ragazzina cerca di essere un po' meno indisponente, non succederà niente se per un giorno non vi vedete tu e Maggie. Presto prenderai la patente avrai una tua auto e potrai andare da Maggie anche più volte al giorno. Ora filate e ogni tanto cercate di risolvere i vostri problemi tra voi anziché chiamare sempre vostra madre."
In quel momento il telefono squillò e Vivianne andò a rispondere mentre Tommy si pavoneggiava per l'arrivo di Lorraine.
"Pronto?"
"Ti prego, dimmi che Julie sta venendo qui o imbavaglio mia figlia. Ho appena terminato una riunione e la povera Shade sta cercando di espellere un puledrino, le sue lamentele mi fanno fischiare le orecchie! Ma mi spieghi quando diavolo mi è venuto in mente di trasferirmi in pianta stabile in Scozia e di fare dei figli? Io l'ho sempre detto che la colpa è tutta di Don! Vivi ma ci sei?"
Vivianne alzò gli occhi al cielo.
Con gli anni Kate era un pelino peggiorata ma lei le voleva bene comunque.
"Si che ci sono, ma al solito sei un fiume in piena e non mi lasci parlare. Tommy e Julie stanno per arrivare. Però potresti  tenere d'occhio Tommy e Lorraine? Quei due sono troppo in sintonia."
"Tesoro non è di Lorraine e Tommy che ti devi preoccupare, faranno dei figli splendidi, sono le altre due che vanno addomesticate o esorcizzate!"
Vivianne scoppiò a ridere.
"Ci vediamo domani sera Kate."
Quando rimasero da soli Vasilij le porse una mano.
Vivianne la strinse senza indugio.
"Vieni con me."
Scesero in laboratorio e raggiunsero il loro luogo segreto, lontano da tutto e da tutti.
Quando si erano sposati avevano deciso di restare ad Argyll, Henry era rimasto con loro ancora qualche anno, poi però era partito per un lungo viaggio intorno al mondo, la settimana prima era in Virginia e aveva trovato una donna che gli stava molto a cuore. Ma non sapevano in realtà quanto avrebbe resistito.
Avevano rimesso a nuovo le vecchie scuderie e avevano preso qualche cavallo. I ragazzi si divertivano ad accudirli e fare lunghe cavalcate.
Anche Kate e Don avevano deciso di trasferirsi in Scozia, lei voleva vivere in un castello ma l'idea di castello di Don era stata una vecchia cascina. Ci avevano messo anni a ristrutturarla ma ora avevano un allevamento di cavalli e quattro figli, Don aveva venduto la sua agenzia mentre Kate continuava a lavorare dal suo ufficio in contatto con quello di Londra e istruiva il suo secondogenito per continuare a tenere alto il nome della Mosse&Mosse.
Vasilij esponeva in tutte le gallerie del mondo e fino a quel momento nessuno era al corrente che intagliava anche preziosi.
"Perché mi hai portato qui? Vuoi approfittarti di me ancora una volta?"
Vasilij sorrise e scosse la testa.
Il loro rifugio come lo chiamava lui ora era più confortevole.
C'erani un divano letto, un frigo e un paio di lampade.
La scultura che li ritraeva era terminata ma Vasilij non aveva mai voluto esporla con il benestare di Vivianne.
Ogni volta che potevano scappavano laggiù e facevano l'amore lontano da occhi e orecchie indiscrete.
"Forse, ma prima voglio mostrarti una cosa."
Raggiunse la corda che teneva su la pergamena e la fece scivolare giù.
Era terminato.
L'albero genealogico di tutta la famiglia era terminato.
Al centro c'erano i loro nomi uniti dal filo indissolubile dell'eternità.
"Sei sempre stata legata a me Vivianne Sherman e voglio che tu sappia che mi approfitterò di te ogni volta che ne avrò voglia."
Vivianne arrossì.
"E io sarò ben lieta di arrendermi al tuo volere ogni volta che lo vorrai."

                              конец
                                Fine


Eh come sempre arrivati qui mi dispiace un po'. Non leggerò più i vostri scleri, le vostre supposizioni e i vostri pronostici.
Vasilij e Vivianne mi hanno fatto impazzire ed è tutta colpa della mia cara
SignorinaScarlett.
È stato per lei che ho deciso di cimentarmi in una storia di vampiri e paranormale, una storia che non avevo idea di come sarebbe stata o del finale che le avrei dato. In partenza il finale era completamente diverso, non c'era il lieto fine e soprattutto qualcuno moriva. Poi onestamente, già viviamo in un mondo che diciamola tutta fa un pelino schifo, se poi devo anche fare una storia che non ha il lieto fine che storia è?
Ci sono stati giorni estenuanti di conteggi, date, ricerche per vedere quali preziosi si possono tagliare, che non hanno bisogno di macchine particolari o altro.
Ricerche storiche fatte proprio da SignorinaScarlett
per dare struttura alla storia.
E che ve lo dico a fare?
Come era normale che fosse ha tirato su un lavoro certosino.
A questo punto non mi resta che ringraziare tutte/i voi che mi supportate e sopportate.
Vi auguro buone vacanze, in compagnia di un buon libro ( rileggete uno dei miei 🤣) e darvi appuntamento alla prossima storia.
A presto gemme preziose la vostra Queen.

Nel riflesso del vampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora