ᗰY ᖴIᗩᑎᑕᗴ【minsung】

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Quel pomeriggio i due ragazzi sarebbero dovuti andare dal padre di Minho per firmare il contratto di matrimonio, cosí mentre Jisung lavava i piatti, dopo esser stato obbligato dal maggiore che lo minaccio di farlo dormire in giardino se continuava a rifiutarsi, il moro andò a farsi la doccia e cambiarsi uscendo dopo 20 minuti.

Il maggiore andò a controllare che il minore avesse effettivamente fatto quello che gli aveva detto, vide il blu asciugarsi le mani avendo appena finito di fare il suo lavoro, si giró e vide sulla porta il più grande osservarlo con un sorrisino soddisfatto <<Sai sorridere?!>> chiese incredulo Jisung vedendo poi come quel sorriso spariva dalla volto del moro <<Non era un sorriso, ora vai a cambiarti che andiamo>> disse Minho facendo dietrofront <<Certo e io ho voglia di sposarti, e per tua informazione sono già pronto>> rispose di rimando incrociando le braccia seguendo il maggiore che strinse i denti <<Come se io volessi sposare un marmocchio>> sibillo al minore <<Marmocchio quello che ti inficchero su per il cul...>> stava dicendo il minore a bassa voce, che alla fine non era tanto bassa perché il maggiore riuscii a sentirlo e lo prese dal colletto avvicinandolo a lui <<Ripetilo se ne hai il coraggio>> lo sfidó il moro con aria minacciosa.

Mi fa paura...ma allo stesso tempo è cosí dannatamente sexy...

Pensò il minore guardando la faccia del maggiore corrugata dalla rabbia mentre stringeva la sua maglietta con forza, il minore stava per rispondere quando il telefono del moro prese a suonare, il proprietario lo prese e rispose continuando a guardare il più piccolo <<Chi è?...sisi stiamo arrivando...ciao>>
la persona dietro allo schermo ormai nero del maggiore chiuse la chiamata <<Sei fortunato moccioso, dobbiamo muoverci mio padre ci sta aspettando>> il maggiore lasciò andare il ragazzo dai capelli blu mentre questo mormorava ogni tipo di insulto contro Minho seguendolo fino alla macchina, salí davanti mentre il moro andò al posto del guidatore.

I due passarono tutto il tempo del viaggi in un silenzio tombale ognuno occupato a fare il proprio, arrivarono dopo una trentina di minuti nell'azienda dei Lee.

Entrarono uno accanto all'altro, ogni tanto succedeva che i dipendenti si inchinassero o salutassero il maggiore oppure chi guardava il minore con il solo desiderio di portarselo a letto per il bel faccino di quest'ultimo, il minore ovviamente se ne accorse sentendosi subito a disagio, si avvicinò al moro che nonostante fosse confuso per il comportamento del ragazzo lo lasciò fare e camminarono così fino ad arrivare davanti alla porta del proprietario ti tutta quella struttura.

Minho busso e poi spalancò la porta entrando nell'ufficio del padre il minore rimase un attimo sbalordito da ciò guardando scioccato il maggiore per poi entrare dietro di lui timidamente chiudendosi la porta dietro le spalle <<Buongiorno signorino Lee>> disse educatamente facendo un piccolo inchino <<Ti prego Jisung ormai sei di famiglia puoi chiamarmi suocero o papà come preferisci>> disse sorridendo amabilmente, il blu sorrise di rimando andando a sederi nella sedia vicino al moro che stava fissando suo padre senza far trasparire la minima emozione.

<<Come state ragazzi?>> chiese l'uomo volendo fare un po' di conversazione prima di far firmare i documenti di matrimonio che li dimostrava legalmente sposati nonostante i genitori in futuro se i due sarebbero andati d'amore e d'accordo avrebbero sicuramente organizzato una bellissima, enorme e spettacolare cerimonia, ma questo I ragazzi non avevano bisogno di saperlo ancora.

<<Ho da fare muoviamoci con la firma di sto documento>> parlò per la prima volta il figlio da quando aveva messo piede fuori casa, il sorriso dell'uomo si sfumo in un battito ti ciglia per le parole fredde e il comportamento staccato da parte del moro, il più anziano nella stanza fece scorrere un foglio in mezzo hai due giovani, Minho prese la penna e fece una veloce firma passando l'oggetto poi al minore che lo prese e pur dubitando firmo giusto difianco a quella dell'altro ridando, il padre del moro prese il foglio facendo riapparire un raggiante sorriso sul suo volto.