Non può piovere per sempre

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Jace ~ 4 Agosto 2014, ore 14:00

Stephen mi guida attraverso un dedalo di stradine claustrofobiche; la luce del sole del primo pomeriggio riesce a stento a farsi strada tra i palazzi vicinissimi. «La Fifth Avenue è abbastanza lontana, lo so, ma dobbiamo per forza arrivarci a piedi. Magari potremo prendere un taxi, tuttavia dubito che ce ne sia uno libero. La metro è la scelta peggiore, sarà piena di turisti. Quindi anima e coraggio, Jace» esclama ad alta voce, continuando a camminare imperterrito.

Mi asciugo il sudore dalla fronte con il dorso della mano e lo guardo di traverso, desiderando ardentemente di essere un vampiro. «Facile per te, sei fresco come una rosa! Io sono zuppo. E ho fame.»

Si ferma di scatto e si volta, scoccandomi un'occhiata divertita. «Non fare i capricci!»

Sospiro esasperato e incrocio le braccia sul petto, pentendomene subito: così ho ancora più caldo. «Sul serio, non mangio da stamattina. Potrei svenire da un momento all'altro. Dai, almeno un gelato!»

Annuisce. «Non più di venti minuti. Io ti aspetto qui.»

Per la miseria, sono riuscito a fregarlo con la scusa più vecchia del mondo, penso mentre mi dirigo verso la gelateria Blue wave. Ci è cascato proprio in pieno.

Okay, non gli ho mentito. Ho veramente fame, e un bel gelato mi farebbe proprio bene. Ma in questo modo potrò anche avvisare Clary e gli altri del suo piano.

Un campanello appeso allo stipite della porta segnala la mia entrata nella gelateria all'uomo dietro il bancone, Matt Rockheart, Shadowhunter in pensione originario dell'Irlanda. «Herondale, quale piacere!» esulta correndomi incontro. «Non ti si vedeva da più di un anno da queste parti!»

«Il solito, Matt, grazie» sbuffo accasciandomi su uno dei divanetti addossati al muro. «Sono in servizio, sii il più veloce possibile, per favore.»

«Come mai così giù, se posso chiederlo?» esordisce dopo due minuti, porgendomi un cono al mango e limone. Che delizia!

«Storia lunga, troppo difficile da spiegare. In sintesi: maniaco omicida più oggetto stregonesco dall'incredibile potere distruttivo uguale sterminio della specie umana. E come al solito ci vado di mezzo io. Mi chiedo se prima o poi potrò avere un po' di pace» sospiro assaporando l'ottimo gelato.

«È per questo che mi sono ritirato, la vita da Shadowhunter è troppo frenetica. Alla fine, essere a contatto con monotoni mondani ogni giorno non è così terribile. Prima o poi qualcosa di divertente capita. Come la settimana scorsa, quando...» Viene interrotto dal trillo del campanello.

Alzo d'istinto la testa, squadrando la ragazza che è appena entrata. Capelli castani ricci, occhi scuri bordati d'oro, carnagione bronzea, fianchi larghi e vita sottile.

«Maia Roberts?» esclamo incredulo. «Mio Raziel, quanto tempo è passato da quando ci siamo incontrati l'ultima volta? Due anni?»

«Quasi tre» precisa lei stringendomi la mano. «Era il 2012 quando mi aiutaste a catturare quel lupo fuorilegge. Da allora la situazione nel Sottomondo newyorkese è rimasta abbastanza stabile... almeno fino a un paio di mesi fa» aggiunge pronunciando a bassa voce l'ultima frase.

«Ah sì?» Curioso, la invito a sedersi di fronte a me.

Sprofonda nel divano e poggia i gomiti sul tavolo, ordinando a Matt un frappè alla pesca. «Non sai nulla? Menomale, non hai idea del casino che è successo. All'inizio di Luglio si presenta alla centrale un tipo. Un vampiro con un'acconciatura molto appariscente, ma non è questo il punto.»

«E ti pareva...» mormoro d'impulso.

«Scusa, dicevi?» fa lei alzando le sopracciglia.

Scuoto la testa. «Niente. Continua.»

Shadowhunters ~ Remembering the PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora