Carpe diem

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Isabelle ~ 31 Luglio 2014, ore 19:40

Magnus ha appena iniettato per via endovenosa il potassio a Simon. Non credo abbia sentito dolore, ma ha comunque sussultato mentre l'ago della siringa penetrava nella sua vena e lo stantuffo spingeva in profondità il liquido.

Lo abbiamo spostato dal divano a una delle camere da letto al secondo piano, di fronte alla mia. Nell'arco di dieci/dodici ore il potassio dovrebbe fare effetto, e secondo i calcoli di Magnus le allucinazioni inizieranno verso le otto meno dieci di domani mattina, minuto più minuto meno.

Ho avvicinato la poltrona al letto e ho portato le gambe al petto, rannicchiandomi il più possibile, come se da un momento all'altro potessi rompermi e questo fosse l'unico metodo per impedirlo. Non ce la faccio più a vederlo in queste condizioni, spero che Magnus scopra presto chi è il colpevole e, soprattutto, il movente della maledizione.

Ancora non riesco a capire perché chiunque sia stato abbia voluto fare il malocchio proprio a Simon. A chi e che cosa ha fatto di male per meritarsi una punizione del genere?

Forse... forse è stato qualcuno che non voleva che Simon ricordasse di averlo visto o incontrato. Sì, sì, è possibile. Forse il tizio in questione ha commesso un reato, Simon ne è stato testimone e quindi il colpevole gli ha bloccato i ricordi per impedire che lo denunciasse.

E forse mi sto facendo i film mentali.

Lo riferirò comunque a Magnus, nel caso gli serva.

Sbadiglio e guardo l'orario sull'orologio a cucù affisso alla parete. Sono solo le venti, ma il mio corpo è ancora abituato al fuso orario di Idris, dove adesso sono le due di notte.

E pensare che in questo momento saremmo potuti essere ancora ad Alicante, al ballo di fine anno scolastico degli Ascendenti, spensierati, liberi e felici.

Avevo anche comprato il vestito, un lungo abito di seta rossa con un ampio spacco a sinistra e una scollatura non indifferente, ma non volgare, abbinato ad un paio di decolleté anch'esse rosse, tacco diciotto, ovviamente.

Faccio un sospiro profondo, sbadiglio nuovamente e mi alzo dalla poltrona, scoccando a Simon un bacio sulla guancia, poi esco dalla stanza e richiudo la porta alle mie spalle.

Entro nella mia camera, esattamente uguale a sei anni fa, ma che a me appare quasi estranea, come se fosse di qualcun altro. Mi spoglio e indosso un paio di vecchi pantaloncini grigi e una maglietta rosa larga e sformata, gli unici capi d'abbigliamento che trovo nel mio armadio – tutti gli altri sono a Idris –, per poi infilarmi sotto le coperte, chiudendo gli occhi e cercando di prendere sonno.

Passano dieci, quindici, venti minuti, ma non riesco ad addormentarmi. Provo a contare le pecore, senza successo. Prendo un libro a caso, il primo che trovo, nonché il più noioso di tutta la biblioteca, e sfoglio qualche pagina nel tentativo di assopirmi, ma anche questo espediente fallisce.

D'un tratto capisco: sono in ansia per Simon.

Scosto in fretta e furia le coperte e mi precipito nella sua stanza, poi mi distendo accanto a lui, poggiandogli un braccio sul fianco, come per proteggerlo.

Dopo un po' le palpebre mi si appesantiscono, e cado nel mondo dei sogni.


Clary ~ 1 Agosto 2014, ore 7:10

Sveglia maledetta! Hai interrotto un bellissimo sogno, mi vendicherò!

Sospiro e mi giro sul fianco destro, affondando la testa nel cuscino. Non ho la minima voglia di alzarmi, sia perché sono stata al telefono con Maryse fino alle due di notte e ho dormito solo cinque ore, sia perché le ho promesso che oggi avrei detto a mamma e a Jace che aspetto un bambino.

Shadowhunters ~ Remembering the PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora