Fantasmi dal passato

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Simon ~ 4 Agosto 2014, ore 8:30

Apro gli occhi di malavoglia, schermandoli con la mano per impedire a un raggio di sole, entrato con prepotenza nella stanza, di accecarmi.

Subito noto che Isabelle non è nel letto con me; si sarà già alzata da un po', il posto che occupava è freddo.

Sbadiglio e affondo il viso nel cuscino, gemendo per una fitta alla tempia, dove Brett ieri mi ha tirato un pugno. Non ho assolutamente voglia di alzarmi, preferirei rimanere qui a poltrire tutto il giorno, ma oggi dovrò fare da babysitter a Lorianne, poiché Clary e Jace andranno alla Città Silente per interrogare Stephen.

Scosto di lato le coperte con uno sbuffo e mi stiracchio, notando che ho i muscoli più indolenziti di ieri. Perfetto! Davvero meraviglioso. Come farò a prendere in braccio Lori? Ho la schiena a pezzi.

Mi alzo lentamente, infilo una maglietta e scendo di sotto, meditando su quanti caffè mi ci vorranno per svegliarmi del tutto.

In cucina c'è già Iz, che mi dà il buongiorno premendo le labbra sulle mie. Mugolo e la attiro a me, stampandole un bacio sulla guancia. «Giorno! Cos'hai mangiato? Una ciambella? Sai di zucchero. La voglio anch'io! A meno che non l'abbia fatta tu, ovvio.»

Mi tira uno schiaffo sul braccio. «Simon! Questa non te la perdono!» Siede sul tavolo e accavalla le gambe. Mossa alquanto giusta, dato che, se non le avesse incrociate, la sua posa avrebbe lasciato molto poco spazio all'immaginazione.

«E dai Isabelle, non sai cucinare. Ammettilo.» La stuzzico col gomito e afferro una ciambella da un pacchetto vicino al lavello, notando con piacere che proviene da una caffetteria. «Chi le ha portate?»

«Clary. È uscita di nuovo, ormai sarà già alla Città Silente. Jace invece è ancora in camera, ma scenderà a breve. Dormito bene?»

«Mmh, la risposta è ni. Diciamo che ho rinfrancato lo spirito, ma non il corpo.» Stacco un morso dalla ciambella e mi ricopro di zucchero appiccicoso. Me lo scrollo di dosso e sbadiglio, desiderando ardentemente di ritornare nel letto.

Restiamo in silenzio per un po'. È curioso come, a volte, il silenzio possa contenere migliaia di parole non pronunciate.

Ansia, angoscia e paura sono palpabili. Ho subito notato che in Izzy, stamattina, c'è qualcosa di strano. Non si sarebbe mai alzata prima delle nove e sicuramente avrebbe aspettato che mi svegliassi per poter lasciare la stanza.

Anche il bacio che mi ha dato era diverso. Più... casto. Puro. Meno da Isabelle. I suoi baci sono passionali e profondi, non leggeri e innocenti. Che il ricordo del tentativo di stupro la stia perseguitando? Ora che ci faccio caso, ha delle occhiaie piuttosto marcate. Avrà avuto qualche incubo?

L'ingresso di Jace spezza l'eterea coltre. «Ops, scusate... ho interrotto qualcosa?»

«No, tranquillo. Lorianne è di sopra?» Finisco a malincuore la ciambella e mi ripulisco dagli odiosi granelli di zucchero che si appiccicano dappertutto.

«Sì, sta dormendo. Clary ha detto di non preoccuparvi, sarà qui in tempo per la poppata. Anche se non dovessimo farcela in sole tre ore, lei ritornerà per allattare Lorianne ed io resterò alla Città Silente. Bene, vado. A più tardi!»

Isabelle è scesa di colpo dal tavolo. Sta fissando Jace come un cane infuriato. Respira velocemente e ha lasciato cadere le braccia lungo i fianchi, le mani strette a pugno. «Tu... brutto stronzo infame! Non scappare! Ti uccido, bastardo!»

Oh mio Raziel, che diavolo va blaterando? «Isabelle, è Jace! Jace, tuo fratello! Iz? Ti senti bene?» Lancio un'occhiata impaurita verso di lui, che mi risponde con lo stesso sguardo e alza le mani.

Shadowhunters ~ Remembering the PastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora