Resistere

485 39 2
                                    

<NOTA BENE: in inglese, il personaggio Saraqael è definito con i pronomi they/them, che è uno dei modi per definire un'identità non binaria, in quanto agender. L'italiano ha una gran quantità di lati positivi, è una lingua magnifica, ma non ha una forma neutra che sia di facile lettura. In questo caso ho preferito usare il pronome femminile -perché l'attrice è di identità femminile, seppur io cerchi di usarlo il meno possibile - rispetto a rendere difficilmente leggibile la storia che la riguarda. All'eventuale apparizione di Michael, invece, dato che nei libri viene definito he/him, userò il maschile anche se l'attrice è femminile>

Forse erano un po' diminuiti, ultimamente. Dopo aver superato la quota 2 milioni, probabilmente c'era un po' più di spazio tra i muri ed il soffitto. Il ritmo di lavoro era aumentato da quando Saraqael aveva preso l'abitudine di passare a trovarlo ogni tanto. Qualche saluto, qualche chiacchiera semiformale, dunque accostava la propria sedia fluttuante al tavolo e iniziava a mettergli in ordine i fogli, così che lui potesse firmarli senza doverli girare e rigirare venti a volte.

"Potresti compilarli molto più in fretta, se usassi qualche miracolo. Ora sei l'Arcangelo Supremo, puoi permettertelo".

"Facente Funzioni, al momento. Finché non avrò finito tutto questo, sono il Facente Funzioni Arcangelo Supremo. Ma.. è vero che potrei, certo. D'altronde significherebbe firmare senza leggere, che è il contrario di quanto l'atto di firma presupponga."

"Ah-ha. Certo. È molto logico, molto corretto. Quindi non ha a che vedere con la sensibile possibilità che fra questi fogli ci sia un ordine di eliminazione dal Libro della Vita di taluni facinorosi appartenenti alle orde demoniache, che abbiano magari anche perso l'appoggio dei cerchi infernali."

Una piccola esitazione nella mano di Aziraphael, a metà di una firma. Sobbalzando lievemente, spostò lo sguardo su Saraqael, sorridendo in maniera deliziosamente forzata. "Cosa? No, no, ma che sciocchezza. E' che sono una persona... scrupolosa."

"Lo vedo. Molto scrupolosa."

"Scrupolosità, ecco quel che ci vuole! Per non fare errori, per un paradiso in condizioni perfette per.. sì, per portare a termine la Seconda Venuta."

"Vorrei che sapessi che.. non siamo nemici, Aziraphale. So che puoi averlo pensato, in alcuni momenti." la voce dell'Arcangelo era tranquilla, come sempre. Non aveva smesso di leggere e impilare in ordine i fogli, non osservava il suo interlocutore, non mostrava alcuna particolare emozione. "Mi ha stupito la tua nomina, ma non la contesto. Io non ho interesse ad essere al tuo posto, Michael ne è sin troppo interessato, Uriel non avrebbe la benché minima pazienza, Sandalphon... beh, non farmi nemmeno continuare. Non credo che tu sia un male, per questo ufficio..."

Aziraphale non aveva parole. L'asciutta e fredda e integerrima Saraqael non si era mai spinta a dirgli nulla di più gentile di un buongiorno in migliaia di anni. Sorrise, aggiustandosi con un gesto il papillon al collo, ma non fece in tempo a dire niente prima che l'altra continuasse. "...ma penso che questo ufficio sia un male per te. Ti ho sentito più volte parlare da solo, da qualche giorno, Aziraphale. Capisco che tu non mi possa vedere, quando passo davanti alle tue finestre, ma io posso sentirti."

"Non... ma no... è un'abitudine che ho sempre avuto, ah-ha! Sciocco Aziraphale, che parla da solo! Un'abitudine che mi è rimasta da quando passavo tutto il tempo nella mia libreria... Da solo. A leggere. Libri. Non è che mi immagino qualcuno con me, niente di che. Davvero."

"Apprezzo il tuo tentativo di non farmi preoccupare, ma è francamente risibile. Comunque sia, io non ho fretta. Il Grande Piano avverrà comunque, qualsiasi sia il nostro operato. Posso solo sperare che ci si arrivi a testa alta, e non strisciando per terra. Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo - ed egli ed i suoi martiri governeranno con scettro di ferro." Citó con attenzione e solennità l'arcangelo, scandendo le sillabe con molta attenzione mentre finiva di depositare il mucchietto di fogli organizzati sul lato della scrivania, proprio accanto ad Aziraphael. Senza salutare in maniera particolare, girò la propria sedia fluttuante, dirigendosi verso la porta. Dietro di lei, come una scia, rimasero ad aleggiare le sue ultime citazioni: "vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Arrivederci."

Good Omens 2.5 - il seguito che avremmo voluto vedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora