Sistema

373 28 3
                                    

"Crowley!" Trasalì Nina, vedendolo entrare in caffetteria. C'era qualche cliente abituale, al momento, ma nessuna grande fila dato l'orario non di punta, dunque la donna ritenne fattibile finire di pulire quello che stava pulendo e poi uscire dal bancone per andargli a parlare.

Contemporaneamente, la porta venne aperta di botto, da una Maggie che si era lanciata di corsa in caffetteria "Crowley! Ti ho visto parcheggiare e sono arrivata di corsa!"

La faccia del demone di fronte a quell'assalto a tenaglia oscillò un paio di volte dalla sorpresa al fastidio, alla fine fermandosi su un'accettabilissima rassegnazione, cinicamente divertita.

"Un gruppo di preghiera, ragazze? Davvero? Nel centro di Soho?" Rise Crowley, qualche secondo dopo essersi impadroniti di un tavolo nella sala semi-vuota. Senza che nessuno ordinasse, Nina portò la tazza grande con i sei shot di espresso per Crowley, ed una tazza con un caffè aromatizzato per Maggie. Non aver bisogno di ordinare, ma essere riconosciuto per ciò che era, con i suoi gusti e le sue preferenze fece nuovamente risuonare nella testa di Crowley le parole di Saraqael sull'essere un sistema complesso e non solo due stelle binarie isolate dal resto dell'universo. Non che non avesse mai avuto conoscenti ed alleati fra gli umani, ma non ci aveva mai investito più di qualche pensiero sparuto. Forse era ora di... ascoltarli, una volta tanto, questi umani.

"Muriel ci ha solo detto che.." "no, no, Muriel non ci ha detto niente! Ricordi?" "Ahhh, sì, certo. Muriel ci ha solo non-detto che non eri andato in Paradiso a non incontrare il signor Fell, dunque abbiamo pensato di... non so, provare a distrarli."

"È andata molto bene, davvero molto bene. Io non ci avrei mai pensato."

"È stato assurdo! L'invito è diventato virale, si sono presentati Testimoni di Geova, frati, metallari, ticktocker... poi ad un certo punto è arrivato un attore famoso, è sciamata qui almeno mezza Londra!"

"Abbiamo avuto gente ovunque per due giorni interi, hanno addirittura fatto acquisti in negozio da me!" Esclamò sconcertata Maggie, ancora scombussolata dalla possibilità.

"Anche alla Libreria era pieno di gente..." iniziò Nina, prima di fermarsi a bere un sorso di caffè dalla propria tazza, facendo una pausa mentre Crowley iniziava a dare segni di agitazione, fino al termine della frase "...Muriel ha dovuto litigare con un bel po' di persone per non vendere niente!". Un sospiro di sollievo rilassò il demone.

"Allora... dicci, però. Ci hai parlato? Cosa è successo? Ti prego, dettagli!" Lo implorò Maggie, giungendo le mani in una sorta di preghiera che strappò un'espressione disgustata ed un leggero ritrarsi di Crowley. Nina notò la reazione e con un "Ups!" di scuse nascose le mani.

Crowley ci pensò un po' su, soppesando le parole. "Sì, ecco... abbiamo parlato. Mi ha spiegato perché se ne è andato e... e aveva i suoi motivi. Motivi veri. Che coinvolgevano anche me. Lui mi ha... mi ha sempre pensato." Cercò di spiegare in poche parole, ma da lì partì una castagnola di domande per strappargli dettagli dalla lingua. Così poco abituato come era a coinvolgere altrui nelle proprie vicende, che ci mise davvero un'infinità di tempo per capire che Nina e Maggie stessero cercando di trovare red flag nella loro relazione.

"Aspettate, aspettate, aspettate... voi state pensando che Aziraphale possa volermi fare del male?"

"Non si può mai sapere, Crowley! Non importa quanto la persona possa sembrare brava e buona, non riuscire a comunicare efficacemente ed andarsene senza spiegazioni valide sono quel genere di cose che vanno tenute in considerazione..."

"Un campanello di allarme dovrebbe sempre spingerci quanto meno a parlare col partner di quell'aspetto, a mettere nero su bianco una cosa che fluttua nel grigio. Sempre. "

Good Omens 2.5 - il seguito che avremmo voluto vedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora