Stelle

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Quando aveva deciso di raggiungere Aziraphale in paradiso, appena dopo aver capito di poter usare la Mappa insita nei Marone per muoversi fino al Paradiso senza essere notato, aveva subito pensato a interpellare Beelzebub e Gabriel per il passo successivo.

Così, in quella stessa notte in cui era uscito dalla libreria dopo aver visto il videotestamento, dopo aver parlato con Muriel era saltato sulla Bentley ed aveva guidato. Fu felice, la Bentley, di essere scagliata ad alta velocità da Londra verso il nord dell'Inghilterra, poi ancora più su, fino a perdersi di nuovo in Scozia. Non fu molto felice invece, la Bentley, di ruggire e rombare in salita, su un sentiero che certamente non era fatto per le auto, grattando le ruote su impervi dislivelli rocciosi e gradini sbozzati nella roccia. Il Ben Nevis, la montagna più alta della Gran Bretagna, non era habitat naturale per le auto, ma non pareva importare particolarmente a Crowley. Dopo un inizio ruggente e gracchiante di motore sotto sforzo, ruote deformate e carrozzeria rigata, paradossalmente la salita proseguì più speditamente. Forse era per la pendenza diminuita del sentiero, per quanto assurdamente tortuoso, o forse solo per il modo in cui l'auto aveva ceduto a quel maltrattamento, decidendo di andare una volta in più oltre ai suoi limiti di auto per accompagnare quel suo impossibile padrone nelle sue avventure. "Andiaaaaaamo, ragazza!" La incitava, con una disperazione cieca e sorda, e fu solo quando ormai alla cima mancava ben poco che accettò di scendere e proseguire a piedi, arrampicandosi agilmente e bestialmente fino alla sommità, nonostante avesse le mani impegnate da due pesanti oggetti che stava portando con sé. Stagliato contro la luce fredda di quel cielo stellato infinito, Crowley aprì le sue nere ali di angelo caduto e iniziò a volare verso l'alto.

Volò per giorni, fermandosi solo di tanto in tanto per consultare uno dei suoi più preziosi possedimenti, l'atlante del cielo. "Alla prossima galassia, devo tirare dritto o svoltare a destra? Ad oggi sembrano tutti uguali, i buchi neri, non hanno più un'identità stabilita come una volta." si lamentava fra sé e sé, parlando un po' a sé stesso, un po' al libro.

"La costellazione della Mosca, ci siamo. Ora... puntiamo verso Est..." cercando di trattenere l'Atlante pizzicandolo tra il braccio ed il corpo per liberare la mano destra, si umidificò il dito con la lingua, come per sentire da dove spirasse il vento. Per la nostra concezione della fisica non avrebbe chiaramente senso, ma lamentatevene con l'Onnipotente e non con me, perché in realtà parse funzionare. "Bene, ad Est c'è la Costellazione dell'Uccello del Paradiso. Ora, se mi metto equidistante fra le due... e faccio questo..."

<Nota dell'autore: non scherzo, ci sono davvero queste due costellazioni, e confinano. Lol.

Comunque, anche qui, Beelzebub non ha pronome stabilito. Lo chiamano "Lord", ma non usano mai pronomi specifici. Gaiman, scherzando, ha detto che probabilmente avrebbe usato come pronomi Zzzze/Zzzzzir, come gioco di parole tra un pronome neutro abbastanza usato dalla comunità queer e il suono zzzz delle mosche - a questa battuta ho riso mezz'ora. Comunque, si becca un "lei" come pronome, così imparano ad usare un'attrice così fenomenalmente bella, oh!>

Il 'questo' che Crowley stava facendo era fermarsi su un planetoide spoglio, una sorta di asteroide o poco più in lenta orbita, e poggiare il secondo pesante oggetto che aveva portato in volo fino a quel momento. Un altro dei suoi preziosi possedimenti: il proprio stereo.

Dopo qualche tasto schiacciato e qualche altra legge della fisica assolutamente, brutalmente e orrendamente ignorata, una graziosa musichetta cominciò a rimbalzare nel vuoto siderale. Fra le stelle, le comete, gli asteroidi, a perdersi nelle nebulose, rieccheggiare nel nulla:

Every day, it's a-getting closer

Going faster than a rollercoaster

Love like yours will surely come my way

Good Omens 2.5 - il seguito che avremmo voluto vedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora