Cena

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<Scusate ragazz*, oggi puntata fluffosa con molta poca trama, ma dal prossimo capitolo si entra nello sprint finale ed oggi non era giornata di scrivere qualcosa di più impegnativo di così xD>


Finalmente la libreria era pronta per la cena. Il catering aveva già lasciato i piatti in cucina, il forno cuoceva con la creazione di Crowley e Aziraphale stava scendendo ora dalla scaletta con cui aveva finito di addobbare la sala. Avevano deciso di comune accordo, come se fosse stata casa di entrambi, di usare decorazioni non molto appariscenti, dai colori naturali: color legno, corda, juta, e solo di tanto in tanto qualche fiocco o dettaglio in tartan rosso e verde. C'era un po' il rischio che quei colori neutri e quelle texture sobrie si perdessero tra i libri, ma una volta aggiunte le lucine bianche a decorrere insieme a quei dettagli decorativi l'atmosfera risultante strappò ad Aziraphale un sorriso dei suoi, gioioso ed entusiasta, di quelli in grado di inchiodare Crowley sul posto in adorazione. C'era una tale gioia pura in quei sorrisi che faceva sfigurare le schiere intere di cori angelici e la benedizione divina stessa, come il sorgere del sole fa sfigurare la piatta luce d'una lampadina.

Senza scambiarsi nessuna parola, i due stettero qualche momento sulla porta ad osservare il tavolo apparecchiato, circondato da sedie, e i molti piatti che attendevano altrettanti commensali. Aziraphale, onestamente, aveva un groppo in gola e gli occhi lucidi, e Crowley non resistette a passargli un braccio dietro le spalle, stringendolo a sè lateralmente, in quello che poteva apparire un abbraccio amichevole, ma era molto e molto di più.

"Non voglio che sia la nostra ultima notte insieme. Non lo accetterei." se ne uscì, con molta più enfasi e forza del dovuto, l'angelo. Era in un bizzarro momento di estrema felicità mischiata ad una crescente tensione, rendendo il suo ampio cuore generoso una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in ogni momento. Crowley non commentò niente, limitandosi a stringerlo un poco di più: senza parlare, aveva detto tutto ciò che poteva, ed Aziraphale lo conosceva abbastanza bene da recepirne ogni sfumatura.

La cena fu, semplicemente, un enorme successo.

Maggie e Nina si erano integrate perfettamente con il resto degli ospiti, nonostante talvolta qualche domanda troppo curiosa o specifica cadesse semplicemente nel vuoto, soprattutto per via della severità con cui Saraqael sorvegliava gli scambi fra loro e Muriel. Muriel, dal canto suo, sembrava deliziata dai canti natalizi di sottofondo, e continuava a citare Dickens - o i Duck Tales. Da dove venisse quella strana ossessione non lo capì nessuno, al tavolo, ma Crowley sembrava apprezzare e dunque passarono un quarto d'ora abbondante a parlare fittamente di questa o quella puntata. Anathema e Newt avevano vestito il piccolo Josh come un elfo natalizio, suscitando versetti di apprezzamento da quasi tutto il tavolo, tanto che quando andò a dormire a metà cena a tutti sembrò di aver perso un pezzo di cuore, ma fu bello per i due neogenitori avere modo di parlare liberamente con altri adulti, soprattutto adulti che potevano capire le piccole e grandi difficoltà di chi vive con un piede nel mondo mortale ed un piede nel mondo occulto. *Casualmente* Virginia ed Adam erano stati messi seduti vicini, e per quasi tutta la sera le loro teste si mantennero vicine per parlare fra di loro, ridendo o guardando uno stesso schermo del cellulare mentre condividevano stralci della loro quotidianità.

Il pasto in sè fu luculliano. Luculliano nel senso specifico del termine, dato che Crowley passò mezz'ora abbondante a raccontare di quando aveva duellato -non metaforicamente- con il cuoco di Lucio Licinio Lucullo per ottenere la sua ricetta del pavone, anche se ora l'aveva riproposta con un tacchino. Aziraphale aveva partecipato a quei banchetti, per cui si era unito lodandone la varietà infinita, prima che Saraqael aggiungesse qualche dettaglio sulla nascita di quelle ricette che a loro mancavano, perché a quanto pare erano stati ispirati in sogno. Insomma, discorsi di ogni genere, dalla musica moderna -che no, non è bebop- alla manutenzione e cura della Bentley, all'uso dell'agrifoglio nei rituali di purificazione, al miglior caffè da usare per la torta al caffè.

Good Omens 2.5 - il seguito che avremmo voluto vedereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora