𝘀𝘄𝗲𝗮𝗿 𝘄𝗲 𝗱𝗿𝗶𝘃𝗲 𝗲𝗮𝗰𝗵 𝗼𝘁𝗵𝗲𝗿

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Mi avvicino piano, a piedi scalzi salgo sul bordo del materasso.

Avanzo un po', fino a sedermi sulla schiena di Win, che sta ancora sdraiato a pancia in giù, ad occhi socchiusi.

Sorrido d'istinto.

Baciandogli la guancia, appoggiando il peso su una mano, accanto al suo viso.

«Dove sei stato? Volevo fare colazione con te, ma sei sparito dopo...»

Ridacchio.

«Ero andato a fare una passeggiata nei campi con papà.»

Mi sdraio su un lato, il sinistro per il suo, con la guancia appoggiata sul suo cuscino.

Lo accarezzo piano con le dita sulla spalla. Su e giù, con estrema calma.

In fin dei conti, non ci corre dietro nessuno. Non dobbiamo tornare all'Università per un po', siamo quasi del tutto liberi.

E voglio vivere questi giorni solo assieme a lui.

Da ieri, è cambiato tutto.

Forse, dovrei parlare con Li Ming di ciò che è successo.

Mi fa ancora strano dire di... essere arrivato a questo con Win.

«Sei sicuro che non ti fa male... niente?»

Annuisco.

Sorrido un po', sporgendomi verso al suo orecchio per sussurrargli contro.

«Stai ancora pensando a quello che abbiamo fatto ieri?»

Si stende sulla schiena, rivolgendo la testa verso di me. Annuisce con quest'ultima, aprendo piano piano gli occhi, per abituarsi alla luce del sole che entra dalla finestra, che ho socchiuso poco fa, prima di sedermi vicino a lui.

Allunga una mano dietro al mio collo, accarezzandomi piano.

Strofino la punta del naso contro la sua.

Poi lo bacio piano, sulle labbra, in maniera leggera. Come se fosse un semplice scambio di carezze.

So che non è abbastanza per nessuno dei due.

La notte appena trascorsa... è vivida, così tanto, nella mia testa, che riesco ancora a percepire il rumore delle molle del materasso che scricchiolano ad ogni spinta, seguito dal suono lamentoso della sua voce che mi dice qualcosa.

Mi guarda.

Alza la testa.

«Non sei stanco?»

«No, no... ho dormito abbastanza fino a quando non sei arrivato.»

Fa scorrere una mano sulla mia coscia, ricoperta dal pantalone bianco. Si morde il labbro inferiore con i denti, per poi avvicinarsi ancora a me, appoggiando piano le labbra sulle mie.

Mi inclino in avanti per baciarlo più profondamente, con una mano dietro la sua schiena.

Ansimo un po'.

Si sposta con le labbra sul mio collo, prende un respiro profondo nascondendosi nell'incavo di quest'ultimo.

Anche ieri sera, dopo aver finito la prima volta ha fatto la stessa cosa. È come se fosse sempre sul punto di spingersi oltre, ma qualcosa lo blocca dal fare ciò che vorrebbe.

«Puoi farlo, Win.»

«Cosa?»

«Quello che vuoi fare, se fai qualcosa per me.»

Si tira su.

Mi guarda perplesso.

Alzo lo sguardo, scrollando le spalle prima di rivolgermi verso al soffitto.

☽ 𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹 𝗯𝗮𝗯𝘆 ʷᶦⁿˢᵒᵘⁿᵈDove le storie prendono vita. Scoprilo ora