capitolo 22

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BILL'S POV

È l'una di notte, ma non riesco a dormire. I troppi pensieri che mi riempiono la testa mi tengono le palpebre aperte come se fossero incollate. Due giorni fa c'è stato il compleanno di me e di quel coglione di Tom, ma abbiamo dovuto rimandare la festa perché Heidi ha detto che fare una festa nel giorno del compleanno "non è trendy". Ovviamente Tom come un cagnolino ha deciso di annullare tutto, ed io mi sono incazzato. Per di più Lilith stava per prendere un aereo, letteralmente, per venire qua e farci gli auguri di persona.

Abbiamo deciso di fare la festa il cinque, oggi è il tre settembre. Lilith ci ha fatto gli auguri via messaggio, aspettava di vederci di persona per abbracciarci e cazzate simili. Onestamente non vedo l'ora di vederla e di abbracciarla, è molto forte, io e Tom ci abbiamo messo anni a dire pubblicamente che ci bullizzavano, lei è stata coraggiosa come non mai nel dirlo alla prima richiesta di rivelare cio. Deve sapere che ci siamo per lei. Sono sicuro che anche Tom la pensi così nel profondo.

[...]

TOM'S POV

Mi sveglio tra le braccia di Heidi, però non ho la coscienza apposto. "È stata la persona migliore che sia mai entrata nella mia vita!" Queste sono le parole di Lilith. Davvero? Ed allora perché mi sento così colpevole? Perché mi sento come se le avessi rovinato la vita? Forse mi dò perfino troppa importanza, nel senso, magari non sono nessuno per lei ora. È così pura come persona, non me ne capacito. Mi alzo dal letto e vado in bagno a sciacquarmi la faccia.

Mentre mi bagno il viso sento delle braccia stringermi da dietro. So perfettamente chi è, però per un istante tengo gli occhi chiusi, immaginando che quelle mani siano di Lilith. Anche se il suo tocco è come quello di un angelo ed è insostituibile cerco di ingannare la mia mente facendole credere che io sia con lei, anche per non farmi sentire colpevole. Fottutamente, costantemente, evidentemente colpevole.

LILITH'S POV

Mi sveglio lentamente e mi stropiccio gli occhi ancora un po' frastornata dalla mia dormita. Mi alzo dal divano e prendo il telefono, per controllare messaggi e cazzate varie. Quando lo poso decido di controllare Facebook, per vedere se si parla di me. Prendo il computer che si trova sul tavolino e lo apro. Vado sull'app ed effettivamente si parla di me. C'è un sacco di gente che mi scrive per farmi sapere quanto sono forte, che loro saranno sempre lì con me e cose simili. Metto like a tutti i commenti e rispondo a chi mi ha scritto. Ci metto quasi un'ora però ne è valsa la pena. Controllo cosa dicono di me i giornalisti, ovvero minchiate su minchiate.

Ho detto che soffro, anzi soffrivo, di autolesionismo no? Che ha scritto il notiziario?

"LA MUSICISTA LILITH CEGLIA AMMETTE DI SOFFRIRE DI AUTOLESIONISMO.

Sarà per questo che i Tokio Hotel hanno preferito farla uscire dalla band? È per caso una persona di indole violento? Riuscirà mai a superare questa cosa? Tutti quanti siamo preoccupati per la neo-celebrità che ieri, 2 Settembre 2007, ha ammesso di soffrire di autolesionismo."

Queste non sono mai state mie parole, ma ovviamente i giornali devono storpiare tutto per un po' di attenzione. "Sarà per caso una persona di indole violento?" Ma cosa cazzo passa per la testa delle persone, facevo male a me stessa per non fare male agli altri, oppure per non finirla. Questo dovrebbe rendermi una persona con un basso indole verso la violenza. Almeno, con un basso indole per la violenza contro gli altri. Roteo gli occhi e mi dirigo verso la cucina. Anne non c'è, il che è strano. C'è un bigliettino spiegazzato sul tavolo però.

"Torno all'ora di pranzo. Ti ho preparato del budino al cioccolato in frigo. Xoxo Anne♡" Sorrido al suo gesto carino e vado verso il frigo per prendere il budino. Lo poso sul tavolo e prendo un cucchiaino. Mentre lo mangio penso. Come fanno le persone, in particolare i giornalisti, ad essere così tanto insensibili? Sono in grado di storpiare il passato della gente in cose non vere. Non si curano del fatto che potrebbero riportare a galla momenti delicati, che sarebbe meglio dimenticare. Non si preoccupano del fatto che potrebbero definitivamente tagliare le ali a quelli che stanno mettendo tutta la loro anima per provare a spiccare nuovamente il volo.

Back to my old ways- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora