SOPHIE
Poggiò le mani sulle ginocchia, inspirando a fondo l'aria e sentendo la gola bruciarle: lasciò andare un lungo sospiro, tirandosi su e voltandosi verso l'abitazione, notando Tulipe ferma sulla porta d'ingresso con le ali spalancate, quasi come se stesse facendo una danza della vittoria.
Quella stronza di un'oca l'aveva rincorsa per tutto il giardino, non lasciandole un attimo di respiro almeno finché lei non era scappata fuori dal cancello e aveva corso lungo la strada che portava alla fattoria.
Era circondata dai terreni aridi, quelli che un tempo avevano fornito il maggior sostentamento alla fattoria e adesso erano solo un mucchio di terra secca: sbuffò, appoggiandosi alla staccionata in legno in un punto che le sembrava poter reggere il suo peso.
Quella mattinata era cominciata anche bene: aveva provato alcune ricette per il suo blog, aveva registrato il primo video da mettere sul canale YouTube e poi si era dedicata al cortile, sistemando un'ampia zona, contenta che il suo corpo si stesse abituando a quelle mansioni di fatica.
Era andato tutto bene, almeno finché Tulipe non aveva deciso che era giunto il momento di farle capire chi comandava.
Sbuffò, guardando il terreno: doveva decidere cosa fare con quello, era sicura che se avesse aspettato ancora un po', con la primavera alle porte, li avrebbe resi ingestibili per tutto l'anno.
Non era durante quella stagione che la campagna rifioriva e si rimetteva in moto?
Continuò a guardare la terra arida, finché la quiete fu spezzata dal rumore forte e costante di un motore: Sophie si voltò, osservando il trattore rosso che, imponente, mangiava la strada con le ruote grosse; rimase a guardarlo, storcendo la bocca al rumore che squarciava l'aria, scostandosi appena dalla staccionata, quando il mezzo svoltò nella sua strada e la risalì con facilità.
Sophie osservò il mezzo, notando la persona all'interno dell'abitacolo e riconoscendo uno dei vecchietti del trio combinaguai, anche se non sapeva esattamente quale dei tre fosse, se Garcia o Vincent o l'altro di cui non sapeva il nome.
"Buondì, ragazza" la salutò l'uomo, fermando il mezzo e alzando un braccio in segno di saluto.
"La prego, niente risse per oggi" sospirò Sophie, ascoltando la risata grassa del vecchietto; rimase a fissarlo, mentre scendeva dal trattore e le si avvicinava, recuperando un pacchetto di sigarette dalla tasca della camicia e accedendosene una.
"Devi davvero pensare a cosa fare" le disse l'uomo, avvicinandosi a lei e appoggiandosi alla staccionata, soffiando fuori il fumo mentre Sophie tornava a fissare il campo con una smorfia sulle labbra: "Immagino che ti sembreremo degli impiccioni, ma vogliamo solo il tuo bene..." l'uomo si fermò, facendo un nuovo tiro di sigaretta: "Un campo così lasciato incolto, è veramente un peccato."
"Non so cosa fare e non ho i mezzi" mormorò Sophie, non c'era motivo di nascondere la sua situazione e si voltò verso l'uomo, scivolando poi verso il trattore: "Mi servirebbe uno di quelli e non oso pensare a quant'altro."
"Da queste parti ci si dà una mano, ragazza mia" le disse l'anziano, dandole una manata sulla schiena e ridendo sguaiato, mentre scuoteva la cenere della sigaretta: "E anche quegli altri due rompiscatole sono disposti a darti aiuto, fidati" si fermò, stringendole la spalla e guardandola negli occhi: "Devi solo decidere cosa vuoi farci."
Sophie annuì, tirando su con il naso e socchiudendo le palpebre, cercando di mettere un freno alle lacrime: non era tanto la proposta d'aiuto ma il fatto che, con quelle poche parole, l'anziano le aveva fatto intendere una cosa importante.
Non era sola.
Poteva fare affidamento su di loro, se voleva.
"Non lo so e ho paura a chiedere a voi" Sophie si fermò, mentre un timido sorriso le affiorava sulle labbra: "Il detective Richard mi arresta se faccio scoppiare un'altra rissa."
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Un posto speciale
ChickLitLicenziata e lasciata lo stesso giorno, Sophie pensa che al peggio non c'è mai fine, e questo è consolidato quando si ritrova in mano lo sfratto e una lettera di sua nonna, che le lascia come eredità la sua fattoria a Fourcès. Senza casa, lavoro e f...