FABIEN
Fabien parcheggiò la macchina, guardando per una manciata di secondi il passeggero al suo fianco e poi voltandosi verso il sedile posteriore: "Rimani qui" ordinò, fissando l'anziana donna sul sedile posteriore, guardandola mentre teneva il sigaro spento fra le labbra.
Non poteva vedere il suo sguardo, nascosto dalle lenti scure degli occhiali da sole: "Rimango qui" ribadì tranquillamente Adeline, usando il suo stesso tono.
"Sono serio" le disse Fabien, vedendola annuire.
"Sei serio" ripetè nuovamente sua nonna e lui fu certo che lo stava prendendo in giro: lo sentiva nel tono della voce che imitava il suo e, sicuramente, l'avrebbe letto nei suoi occhi se non fossero stati nascosti.
"Nonna!"
"Cosa vuoi che faccia? Sono una docile vecchietta..." Adeline allargò le braccia, ghignando con il sigaro che le pendeva appena dalla bocca.
"Avrei dei dubbi sul docile" sospirò Fabien, lasciando andare un sospiro: "Seriamente, fai la brava, mi metterei nei casini se farai qualcosa."
"Al massimo accendo il mio cubano migliore e mi godo la scena" decretò Adeline, mostrando poi un contenitore di plastica e aprendo leggermente il tappo azzurro: "Guarda, mi sono portata anche i pop corn che mi ha fatto Sophie."
"Non dovevo portarti" Fabien si voltò, stringendo il volante fra le mani e guardando il piazzale dell'impresa davanti a cui si era fermato: Gilles Poutin stava chiacchierando con uno dei suoi operai e la sua risata grassa e piena arrivava fino a loro: "Quello lì?" domandò, indicandolo con un cenno del capo e voltandosi verso l'uomo seduto al suo fianco.
Non era stato difficile, una volta avute le taniche, scoprire chi avesse appiccato l'incendio alla fattoria Hamon: un po' inconsciamente non erano state cancellate le impronte digitali e la ricerca aveva portato alla persona seduta al suo fianco, un poveraccio con qualche piccolo screzio con la legge alle spalle.
Uno di quelli che potevano essere sacrificati facilmente, secondo il modo di pensare di Gilles Poutin ma il superiore di Fabien era riuscito ad avere una collaborazione in cambio di uno sconto di pena.
Questo li aveva portati a quel giorno: "Sì, lui" mormorò l'uomo, stringendosi le mani l'una con l'altra:"Mi ha pagato in contanti."
Fabien annuì, scivolando fuori dalla macchina e facendo cenno all'altro di seguirlo, salutando Poutin con un cenno della mano e godendosi come il suo sorriso sparì dal volto, appena riconobbe il suo testimone: "Agente Richard, ancora qui?" abbaiò Gilles, avvicinandosi a passo svelto a loro e tenendo lo sguardo fisso sull'altro.Fabien tirò fuori le manette, mettendo una mano sulla spalla di Poutin e costringendolo a girarsi: "Gilles Poutin, le comunico che è in stato di arresto in virtù degli articoli 311 e 222 del Codice penale francese, per incendio doloso e lesioni personali. La informo che ha il diritto di rimanere in silenzio" dichiarò le parole che aveva imparato a memoria, bloccando l'uomo contro la propria auto e sentendo il rumore di una portiera che si apriva.
Lasciò correre, immaginando che sua nonna fosse uscita dall'auto per godersi meglio la scena.
"Ma che cazzo?"
"Ha il diritto di chiamare il suo avvocato, se non ne ha uno, gli sarà fornito di ufficio" continuò, tirandogli indietro le braccia e mettendogli le manette ai polsi.
"Lei sta facendo un grosso errore, agente Richard" ringhiò Gilles, spostando lo sguardo sull'uomo che l'aveva accusato: "Tu!" esclamò e Fabien vide il poveretto fare un balzo indietro mentre sua nonna, davanti a loro, mangiava tranquillamente i suoi pop-corn.
"Ha il diritto di avere un avvocato presente durante gli interrogatori e le fornirò un modulo dove sono indicati i diritti e i doveri durante la detenzione. Ha capito i suoi diritti?"
"Io la rovino!" Gilles strattonò le braccia, muovendo le spalle e provando a liberarsi: "Io..." si fermò. mentre altre auto si fermavano vicino a quella di Fabien e, da una di esse, vide uscire il suo capitano.
"Tutto vostro" dichiarò Fabien, strattonando Gilles e dirigendolo verso i due agenti che avevano affiancato il loro superiore.
"Quella?" domandò uno dei due, indicando Adeline che, con tutta tranquillità, si era accesa il suo sigaro e stava offrendo i popcorn al loro testimone, come se fossero al cinema.
"Lasciatela perdere" Fabien sospirò, scuotendo la testa e guardando il capitano: "Devo venire con voi?"
"Non importa. Tanto ci vedremo presto per le deposizioni e quant'altro" commentò l'uomo, massaggiandosi il volto coperto da un velo di barba e assottigliando lo sguardo: "Comunque, Richard non avresti dovuto occupartene tu del caso..."
"Sono l'unico a Fourcès" dichiarò Fabien, incrociando le braccia e alzando il mento, pronto a rispondere di ogni accusa.
"Ma da quello che ho saputo, sei legato sentimentalmente con una delle parti" continuò il capitano, continuando a fissarlo con maggiore insistenza: sì, in effetti avrebbe dovuto avvisare Auch e far mandare qualcun altro a occuparsi di quel caso, l'aveva pensato molto spesso ma non se l'era sentita.
Sarebbe stato come abbandonare Sophie e non se lo sarebbe mai permesso.
"Ah, bella cazzata!"sbottò sua nonna, facendoli girare entrambi verso di lei: "Questo è legato sentimentalmente con il suo lavoro" dichiarò, prendendo il sigaro dalle labbra e puntandolo contro di lui.
"La scusi" Fabien sorrise alla nonna, spostando poi l'attenzione sul capitano: "Il fatto che io conosca la vittima, può influire sulla pena?"
"Non credo" mormorò quest'ultimo, voltandosi verso le auto e guardando i due agenti infilare, con non poca facilità, Gilles in una volante: "Non ti preoccupare, questo stronzo avrà ciò che si merita."
Fabien annuì, salutando il capitano e anche l'uomo che era stato essenziale in quell'arresto, appoggiandosi poi alla parte anteriore del suo SUV e fissando sua nonna che, con tutta la tranquillità del mondo, aspirò il suo sigaro e poi soffiò fuori il fumo: "Non provavo così tanto piacere da quando mi sono guardata quella gang bang su..."
"Nonna!"
a/n: Incredibile ma vero, ho aggiornato anche questa storia!
Penultimo capitolo. Siamo alla fine anche con l'avventura di Un posto speciale che si è protratta così a lungo perché...beh, molto semplicemente perché io ho la memoria di Dory per quanto riguarda gli aggiornamenti.
Rimanete sintonizzati: presto, prestissimo, arriverà anche l'ultimo capitolo!
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Un posto speciale
ChickLitLicenziata e lasciata lo stesso giorno, Sophie pensa che al peggio non c'è mai fine, e questo è consolidato quando si ritrova in mano lo sfratto e una lettera di sua nonna, che le lascia come eredità la sua fattoria a Fourcès. Senza casa, lavoro e f...