SOPHIE
"Perché lui è qui? Non lo vogliamo!"
Sophie alzò lo sguardo verso il cielo, lasciando andare un lungo e lento sospiro, prima di riportare l'attenzione sul bambino quasi centenario davanti a lei e l'uomo che, incurante delle proteste, stava armeggiando con il suo ingresso di casa.
Il signor Vincent quasi batté un piede per terra, nella perfetta imitazione di un moccioso capriccioso mentre i suoi degni compari lo spalleggiavano.
"Sto sistemando la porta" dichiarò Fabien, alzandosi e indicando il vetro rotto che stava cercando di togliere e, Sophie pensava, senza distruggere il resto della porta.
L'uomo incrociò le braccia, guardando il trio di vecchi e rimanendo in attesa.
"Non lo vogliamo" decretò Garcia, indicando Fabien da sopra la spalla di Vincent mentre il terzo annuiva con la testa: "Ci rovina tutto il divertimento!"
"Ma voi tre siete qui per aiutare o per giocare?" domandò Fabien, scuotendo il capo mentre Sophie lasciò andare l'ennesimo sospiro: poteva buttarli tutti fuori dalla sua proprietà? Sì, poteva ma aveva bisogno di loro.
Non si era aspettata di rivedere Fabien Richard dopo la scenata del giorno precedente e invece si era presentato quella mattina con la cassetta degli attrezzi e si era messo a lavorare, fermandosi solo quando lei gli aveva offerto una tazza di caffè.
Il trio dentiera, invece, la stava aiutando da prima e se quel posto sarebbe diventato una rendita, seppur piccola, lo doveva solo a loro.
Sì, cacciarli perché battevano i piedi come bambini e facevano i capricci le sembrava un po' irriconoscente, anche se stavano facendo troppo rumore e lei aveva un po' di video da registrare, così da portarsi avanti con il lavoro del canale che, finalmente, cominciava a darle qualche misera entrata.
"Secondo te?"
"Io dovrei registrare un video, andate a discutere lontano da casa mia!" decretò Sophie, ben attenta a scandire ogni parola e vedendo gli occhi di tutti puntarsi su di lei. Fabien Richard detective eccetera eccetera tornò in silenzio al suo lavoro e gli altri, borbottando qualcosa, se ne andarono verso i campi.
Forse aveva avuto il silenzio che le serviva per registrare i video.
Guardò un'ultima volta Fabien, osservandolo mentre con molta delicatezza toglieva i pezzi di vetro rotto, i movimenti delle mani erano lenti e sembrava essere molto attento a non fare nessun rumore.
Lei annuì e tornò in cucina, osservando tutto quello che aveva preparato sul tavolo: si trattava di un pasto completo che avrebbe preparato nella mattinata e che le avrebbe fornito materiale per ben quattro video.
Si toccò i capelli, provando a sistemarli e sperando che il trucco fosse ancora a posto, guardò poi la maglia larga che Eloise le aveva portato non appena aveva saputo del destino infausto a cui era andato incontro il suo armadio, assieme ad altri capi che le sarebbero stati utili mentre aspettava di riavere le sue cose pulite.
Certo, l'amica aveva una taglia differente ma, come diceva il proverbio, al cavallo donato non si guardava in bocca e poi tutto gli indumenti che aveva erano in lavatrice o ad asciugare, quindi la sua unica altra opzione era quella di girare in pigiama.
Purtroppo alcuni capi erano irrimediabilmente perduti, rovinati dal fango e da un lavaggio non proprio adeguato: una camicetta di seta bianca era finita nella spazzatura, troppo rovinata per recuperarla e lo stesso destino lo avevano subito un tubino nero e parecchi reggiseni.
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Un posto speciale
ChickLitLicenziata e lasciata lo stesso giorno, Sophie pensa che al peggio non c'è mai fine, e questo è consolidato quando si ritrova in mano lo sfratto e una lettera di sua nonna, che le lascia come eredità la sua fattoria a Fourcès. Senza casa, lavoro e f...