SOPHIE
"Buongiorno, bellezza."
Sophie sorrise, voltandosi nel letto e guardando l'animale al suo fianco: Tulipe dormiva accanto a lei, con il muso poggiato sul cuscino e il lungo collo completamente rilassato.
Se, qualche tempo prima, le avessero detto che avrebbe avuto un'oca come animale domestico, non ci avrebbe creduto per niente.
Allungò una mano, carezzando il corpo caldo e morbido, vedendo Tulipe aprire pigramente un occhio e tirarsi su, muovendo il muso da una parte all'altra della stanza e poi saltando giù, sculettando verso la porta.
Sophie ridacchiò, scostando le coperte e scendendo dal letto, dando così inizio alla giornata. si preparò velocemente e scese poi al piano inferiore, cominciando a preparare la colazione e facendo partire la prima chiamata della mattinata.
Si infilò l'auricolare nell'orecchio, spalmando un po' di burro sul pane appena tostato e trattenne il fiato quando sentì la chiamata venire accettata: "Successo qualcosa?" le domandò Fabien e la sua voce le fece vibrare il corpo, soprattutto se ripensava ai baci che si erano dati la sera precedente, quando l'aveva riaccompagnata a casa.
Fabien non era rimasto lì perché il suo cellulare aveva squillato un'altra volta e, di nuovo, avevano dovuto rimandare perché Fourcès richiedeva il suo intervento.
"Buongiorno anche a lei, detective" sentenziò, prendendo una delle marmellate e recuperandone una generosa dose che mise sul pane.
"Sì, buongiorno."
Sophie sorrise alla voce assonnata dell'uomo, addentando il pane con la marmellata e ne assaporava ogni nota: il burro era carico e grasso, mentre poteva percepire bene il sapore denso della frutta nella marmellata che le aveva dato Eloise e che era stata fatta in casa.
Cavolo, non vedeva l'ora di avere della frutta propria per creare qualcosa del genere.
"Sai, detective, dovresti smetterla di divertirti la notte..." mormorò, ripulendosi la bocca dalle briciole e sentendo Fabien sospirare.
"Ah ah. Divertente" sbottò l'uomo, dall'altro capo del telefono: "Vorrei ricordarti che quella che avevo invitato ieri sera mi ha detto no."
"Eri stato chiamato da Roy" dichiarò Sophie, dando un angolo del suo pane tostato a Tulipe: "A proposito perché?"
"Perché uno del trio dentiera ha pensato bene di fargli uno scherzo" Fabien lasciò andare un sospiro e lei lo immaginò scuotere la testa, portandosi poi indietro i ciuffi scuri: "La primavera li sta facendo scatenare..."
"Ma si rendono conto di quanti anni hanno?"
No, lo sapeva benissimo: il trio dentiera non era conscio dell'età che aveva e si comportava come un branco di adolescenti, pronti a fare uno scherzo a chiunque.
Il povero Roy era stata l'ultima vittima, per quel momento, e fortunatamente avevano lasciato in pace lei: forse perché aveva già troppo a cui pensare, quei tre vecchiardi non le stavano dando fastidio.
Un po' di pietà era molto gradita in quel momento.
"No" Fabien sbuffò e Sophie rimase in ascolto dei rumori indistinti che provenivano dall'altra parte: "Successo qualcosa lì?"
"Non credo, stanotte ho dormito tranquilla e anche Tulipe" rispose Sophie, carezzando la testa dell''oca e infilando una capsula nella macchinetta del caffè, rispondendo al quesito di Fabien: sapeva bene che avrebbe continuato a farglielo finché non avesse avuto la risposta che voleva.
"Non sono ancora uscita, però" aggiunse la donna, dopo aver finito la fetta di pane.
"Avvisami."
"Se succede qualcosa, ti chiamo subito" Sophie sospirò, guardando verso il basso e sorridendo all'animale: "Ho insegnato anche a Tulipe a chiamarti. Vuoi passare qui per pranzo?" gli domandò, cambiando completamente argomento.
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Un posto speciale
ChickLitLicenziata e lasciata lo stesso giorno, Sophie pensa che al peggio non c'è mai fine, e questo è consolidato quando si ritrova in mano lo sfratto e una lettera di sua nonna, che le lascia come eredità la sua fattoria a Fourcès. Senza casa, lavoro e f...