CAPITOLO N°5

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Buck?.-

Il rumore inquietante delle macchine e dei suoni intorno a me mi hanno fatto svegliare lentamente. Ho iniziato ad aprire gli occhi, potevo annusare un odore di lavanda e soprattutto un profumo che mi era impossibile non riconoscere, era Eddie. Quando ho aperto completamente gli occhi ho potuto notare che non ero a casa mia o in quella di Eddie, ero in un ospedale, ho iniziato a sedermi sul letto e ad avere una visione migliore ma mi è venuto un incredibile dolore al petto, non ho potuto fare a meno di lamentarmi del dolore e ho potuto vedere come un uomo con i capelli marroni dormiva appoggiato con le braccia ai piedi del letto, nascondendo il suo viso, il profumo veniva da lui e sapevo che era Eddie. Ho scoperto in quel momento che era lui e lamentarmi del dolore lo aveva svegliato allarmato e guardandosi intorno.

- Mmgh? Buck? - Il castagno aprì gli occhi come piatti quando mi vide sveglio mentre accarezzavo un po' il mio petto che faceva male. Quando l'ho visto e ho sentito dire il mio nome l'ho guardato negli occhi, non ho potuto fare a meno di sorridere a cui da lui cominciarono a uscire alcune piccole lacrime dai suoi occhi, si è alzato, sembrava che non potesse credere che fossi vivo.

- Eddie? Ehi, ciao amico. - Rapidamente si è avvicinato ad abbracciarmi, sono rimasto sorpreso perché era così improvviso e non sapevo cosa stessi facendo in ospedale ma comunque ho ricambiato il suo abbraccio nello stesso modo in cui me lo stava dando, ma quando l'ho fatto ho sentito di nuovo quel dolore, mi sono lamentato un po' con questo e Eddie si è rapidamente separato da me.

- Stai bene? Ti ho fatto male? - Chiese preoccupato perché è stato lui a venire contro di me per abbracciarmi forte.

- No, tranquillo. Non riesco a muovere molto il braccio sinistro. Ma voglio comunque un abbraccio.. - Ho detto sorridendo e un po' arrosato, si sentiva così bene che non volevo separarmi da lui anche se mi facesse male. Questa volta si è avvicinato lentamente per abbracciarmi e io gli ho corrisposto dolcemente per evitare il dolore ma è stato impossibile.

- È bello sentire di nuovo la tua voce.. - Disse Eddie separandosi lentamente dall'abbraccio per sedersi sul letto con me, prendendo le mie mano e cominciò ad accarezzarle. Sembrava che non gli importasse o non si rendesse conto che mi teneva le mani e sorrideva felice per vedermi.

- Cosa mi è successo? Da quanto tempo sono qui? - Non avevo intenzione di lasciare andare le mani di Eddie se lui non lo faceva, si sentivano così calde e morbide, non le avevo mai toccate così prima e si sentiva bene.

- Quasi una settimana. Ti hanno sparato, sei stato fortunato che il proiettile non ti ha colpito nel cuore. Me.. Dico, ci avevi preoccupati. - Si è rapidamente corretto e io ho sorrideto.

- E te? - Ho chiesto guardandolo negli occhi un po' serio, aveva dormito lì e conoscendolo sicuramente non era andato al lavoro per essere rimasto con me.

- Eh.. - Porto una delle sue mani con cui teneva le mie alla sua nuca per guardare altrove. - Lo stesso tempo di te.. - Si è girato per vedermi.

- Cosa?! Eddie.. Non sei andato al lavoro per una settimana? - Ho chiesto sorpreso, non pensavo che si sarebbe preoccupato di me tanto quanto lo sta facendo, mi ha dato un po' fastidio che non andasse al lavoro e rimanesse con me, ma d'altra parte questo dimostrava che gli importavo e questo mi rendeva felice.

- Lo so, Evan.. Bobby mi ha permesso di rimanere per tutto il tempo necessario, sai che sei come un figlio per lui e non avevo intenzione di lasciarti sapendo che c'erano assassini in giro.. - L'ho visto chinare un po' la testa e dare un sospiro di stanchezza e sollievo.

- Grazie, per avermi salvato.. Sei il migliore amico che abbia mai avuto. - Una lacrima è uscita dal mio occhio destro che percorreva la mia guancia a cui Eddie portò la sua mano a questa e la pulì.

𝗧𝗵𝗶𝘀 𝗙𝗜𝗥𝗘 | 𝗕𝘂𝗱𝗱𝗶𝗲 | 𝟵-𝟭-𝟭 (𝗜𝗧)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora