"Se non voglio dirti una cosa, non mi puoi costringere come vorresti, perché si ho i miei segreti, ma anche se fossi l'unico uomo rimasto sulla terra ti direi che cosa mi tormenta, se non le sa Niall perché devi saperle tu? Quindi Louis, metti da parte il tuo animo buono e lasciami stare, perché per quanto tu sia un'anima pia, non cederò così facilmente a dirti il mio passato. Non voglio che tu lo sappia!"
"Harry ma..."
"Lasciami stare Louis, vattene...ti prego..." Harry inizia a correre via cercando di allontanarsi il più possibile da Louis, non sa come ha fatto a scoprire che nasconde qualcosa e vorrebbe saperlo, ma il riccio è determinato a restare in silenzio senza dire nulla a nessuno, se non le sa il suo migliore amico, perché deve saperle quell'uomo? Per lui la parola privacy non esiste come vorrebbe? Arriva velocemente a casa, chiude la porta accasciandosi contro di essa, per fortuna i suoi e la sua sorellina non sono in casa e perciò può permettersi di piangere e essere se stesso senza che ci siano i suoi genitori che gli dicano che cosa deve e non deve fare.
"Come faccio...a dire...la semplice verità...l'unica verità che nessuno penserebbe mai?...come faccio a dire che Darcy non è realmente mia sorella" se solo quelle mura di casa potessero parlare, direbbero tutta la verità al posto di Harry. Se quel cuscino che ha trattenuto tutte le sue lacrime, quando erano appena giunti a Londra, potesse parlare direbbe tutto quanto. Ma dire la verità, alle volte può essere difficile quanto doloroso, per Harry non sarebbe affatto doloroso perché riavrebbe la sua vita con la persona che ama incondizionatamente da quando è venuta al mondo, darebbe la vita pur di riavere quel piccolo esserino tra le sue braccia, senza che nessuno gli imponga dei limiti. Ma purtroppo deve attenersi a ciò che gli dicono i suoi genitori, per sfortuna è ancora minorenne e gli mancano due anni pur di diventare legale a tutti gli effetti.*
"Mi spieghi che cos'hai combinato?! Niall mi ha accennato che Harry l'ha chiamato disperato, piangeva disperatamente" Liam entra come un uragano nell'ufficio di Louis, il quale appena vede il suo segretario piombare così dal nulla, significa due cose: sta per farlo fuori, oppure ha combinato qualcosa di grosso e adesso deve spaccargli qualche parte del corpo in tempo zero prima che ne faccia un'altra delle sue.
"Liam, tu cosa faresti se una persona a cui tieni tantissimo è sempre triste e non riesce a essere felice come vorrebbe, tu che cosa faresti? Ho provato a scavare nel passato di Harry, ma lui me lo impedisce perché non vuole dirmi che cosa lo tormenta, perché è evidente che c'è qualche cosa che lo tormenta tantissimo ma non vuole dirmi che cosa" il castano si schiaffa una mano sul volto, prima di farla scivolare fino al mento.
"Ma sarai deficiente, oh mio Dio, tua mamma stessa ti ha detto di lasciargli il suo spazio e che sia lui stesso a dirti che cosa lo disturba, non che devi costringerlo a parlare anche contro la sua volontà, scusami Louis ma in questo momento sembri tutto tranne che intelligente, perché hai appena fatto qualcosa contro la sua volontà, quindi chissà per quanto tempo ti ripudierà adesso, sai benissimo che ci sono delle cose che vengono da se e non devono essere forzate per nessuna ragione!" Liam non ha tutti i torti, ha fatto una cosa che non avrebbe mai dovuto fare e per quella cosa si intende anche rispettare lo spazio e il tempo, sopratutto se a chiedertelo è la persona che ti piace da tantissimo tempo, ma che non hai il coraggio di rivelare i tuoi sentimenti per paura che possa succedere qualcosa di grave.
"Liam, sposta tutti i miei appuntamenti di domani a lunedì, domani devo fare una cosa con Harry che voglia o no"
"E adesso che cos'hai in mente? Spero niente di pericoloso o vedi che non ci metto niente a farti fuori, anzi ti stacco le spalle e te le attacco in fronte così da sembrare un bellissimo unicorno, che dici?"
"Va bene come accordo" l'avvocato si alza prendendo al volo la sua valigietta per poi uscire dall'ufficio, non prima di aver salutato per bene Liam e chiudersi la porta alle spalle."Andiamo Harry...ti prego non mi declinare anche quest'invito o ci rimarrò malissimo a vita" Louis ha il telefono in mano pronto a chiamare Harry, ma ha terribilmente paura di un rifiuto da parte sua e semmai dovesse accadere ci rimarrebbe male in eterno e non si riprenderebbe poi così facilmente. Ha già tutto pronto per domani, e domani ha anche intenzione di rivelargli quali siano i suoi veri sentimenti ma per l'ennesima volta ha paura di un suo rifiuto.
"No sai cosa, Luna? Lasciamo perdere, al fin fine non varrà niente? Tanto un giorno in più o un giorno in meno non è che cambia tantissimo, quindi adesso mi accontento di ciò che ho e non chiedo nient'altro, anzi mi va bene così su come stiano à nudando le cose, non ho bisogno di una compagnia che mi stia sempre affianco in qualsiasi occasione..." ci avrebbe pensato al giorno dopo, sarà un problema del Louis del futuro e quindi spegne il telefono mettendolo sul comodino, ma proprio quando sta per addormentarsi gli viene in mente una cosa, se non dirà nulla a Harry, vorrà anche dire che domani dovrà andare a fare tutto quanto da solo senza nessuno che lo aiuti o lo supporti. In che casino si è appena cacciato?
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Devuélveme mi vida (Larry Stylinson)
FanfictionQuel momento in cui tutto è cambiato Quel momento in cui la sua vita non è mai più stata la stessa di sempre Quel momento...poteva essere evitato