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Il lunedì mattina è un giorno odiato da tutti quanti, specialmente dagli studenti e dai lavoratori, ma non per Harry, perché appena può scappa di casa per poter abbandonare quel posto così accogliente, quando disgustoso allo stesso tempo. In quel momento l'unica cosa che vorrebbe è che diventino le sette, così da prepararsi per poter andare a scuola, ma purtroppo sono solamente le cinque del mattino e quindi deve ancora aspettare...a meno che...si alza velocemente andando a frugare nell'armadio, appena trova una sua tuta la indossa e cerca una felpa abbastanza leggera, perché nonostante sia marzo in mattinata fa ancora freschino e c'è bisogno della felpa o della giacca. Appena è pronto, esce di casa andando verso il parco e iniziando a correre, non l'avrebbe mai pensato ma correre gli fa scaricare tutta l'ansia e la tensione che vive in casa sua.
Harry è immerso nei suoi pensieri, che si rende conto che sta correndo solamente quando si ritrova con il sedere per terra, e una grossa botta alla testa, alza il capo ritrovandosi davanti l'avvocato.

"Oh mio Dio, scusami tantissimo! Non ti ho visto, ero distratto nei miei pensieri che non mi sono accorto di te, mi dispiace tantissimo!" L'uomo si alza velocemente in piedi tendendo una mano al riccio per aiutarlo ad alzarsi, ma questo la rifiuta e si alza a sua volta.
"Ma n no...stia t tranquillo, non è successo niente" Harry abbozza un mezzo sorriso prima di sorpassarlo e continuare con la sua corsa, ma Louis appena si ricorda chi sia, si è rammentato troppo tardi ciò che vuole chiedere al ragazzo, perciò glielo urla
"COME TI CHIAMI?!" Ma Harry è decisamente troppo lontano per sentirlo, e adesso spera di incontrarlo una seconda volta in modo da potergli chiedere il suo nome, un ragazzo così piccolo, così indifeso e soprattutto così tenero, che vorrebbe stringere tra le sue braccia, accarezzargli quei ricci che ha, coccolarlo affinché gli dica che cosa lo preoccu- perché sta pensando queste cose? (Perché ti sei innamorato, pagliaccio)

Harry ritorna a casa e va in bagno a farsi una doccia veloce, prima di scendere di sotto a fare colazione, uscire da casa e andare di corsa a scuola per evitare ogni tipo di contatto o di dialogo con i suoi genitori, in questo momento sono le ultime persone che vorrebbe vedere. Fa tutto in fretta e furia e diventano le sette e mezza, si infila le scarpe ed esce di casa; per sua fortuna i suoi non si sono svegliati, anche perché oggi da quel che ha capito iniziano a lavorare tardi, quindi in pomeriggio sarebbe stato lui da solo insieme a Darcy. La cosa lo rende alquanto felice, perché così può passare un po' di tempo con la sua sorellina, gli vuole un bene dell'anima e starebbe in ogni momento con lei, ma dato lo studio, gli amici, le attività a scuola e le corse mattutine che ha iniziato a fare, di tempo ne ha veramente pochissimo.

Arriva a scuola dopo venti minuti di camminata, va a sedersi sul suo solito muretto dove sta insieme a Niall, intanto che lo aspetta prende il telefono in mano andando a spulciare le foto della galleria, in particolare del giorno 19 gennaio. Data in cui è nata la sua sorellina, non dimenticherà mai quel momento e quel giorno, il dolore di sua mamma era così potente che anche lui è riuscito a percepirlo. È l'unico momento in cui ha potuto prendere in braccio Darcy, perché da quel giorno i suoi genitori gli hanno vietato di stare accanto a lei, per paura che lui potesse farle del male. Ma lui sarebbe incapace di torcere anche un solo capello alla piccolina, non ne sarebbe mai capace, anche fragile e indifesa com'è, d'altronde oggi ha solamente due mesi compiuti da poco.

"HARRY!"
"Niall, porca puttana hai proprio deciso di farmi spaventare sul serio, in che momento sei sbucato?" Nel momento in cui Harry è stato colto di sorpresa da Niall, ha spento immediatamente il telefono in modo che il biondo non vedesse le foto di sua sorella, non che non voglia che scopra che ha una sorella, soltanto che vuole tutelare la sua privacy.
"Eri così assorto nei tuoi pensieri che ho pensato di spaventarti, comunque stai tranquillo che sono solamente io, non ti preoccupare" Harry inarca un sopracciglio prima di alzarsi e iniziare ad andare verso l'aula, e Niall lo segue a ruota andando così entrambi in classe, fino al raggiungimento dei loro posti.

Devuélveme mi vida (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora