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Louis è andato in ufficio a sistemare delle scartoffie, invece Harry e Darcy sono a casa e nel pomeriggio usciranno insieme per andare a trovare Niall, ed Harry gli dirà che ha intenzione di andarsene via da Londra e andare a vivere a New York insieme a sua figlia e Louis.
La mattinata scorre abbastanza in fretta e Louis rincasa; poco prima che Harry e Darcy andassero a vivere insieme a lui, il più grande ha assunto una domestica che li aiutasse in tutte le faccende domestiche, infatti mentre lei cucinava, Harry era sul divano che stava giocando con sua figlia dopo che l'ha cambiata, sistemata e fatto mangiare tranquillamente e con l'aiuto di Amelie. La donna si è rivelata essere una graziosa signora di circa sessanta/settant'anni, infatti ella considera Harry come il suo nipotino, ed è per questo che lo sta aiutando moltissimo ad imparare bene come prendersi cura di Darcy.

"Amore eccomi" come Darcy sente la voce di Louis, alza subito la testa allungando le braccia verso di lui, e così l'uomo accontenta la piccolina prendendola immediatamente in braccio ed Harry fa il finto offeso.
"Grazie della considerazione Darcy, eh" Darcy intanto ridacchia mentre gioca con le labbra di Louis; Harry in tutto ciò osserva la scena alquanto divertito ma soprattutto felice che tutto quell'incubo sia finito dopo tantissimo tempo di sofferenza.

*

Harry e Niall sono insieme al parco, seduti sopra un muretto e come Niall ha visto la bambina tra le braccia di Harry se n'è perdutamente innamorato, ma si sta trattenendo tantissimo dal chiedere a Harry di prenderla in braccio.
"Niall, andrò a New York insieme a Louis...e non mi sembrava giusto andarmene senza ringraziarti per essermi stato accanto in questo lungo periodo, pensando anche a come ti ho trattato a tratti. Non era mia intenzione, ma dopo quello che ho vissuto in prima persona, avevo perso tantissima fiducia nei ragazzi e quindi ogni singolo tocco mi mandava nel pallone e mi spaventavo per niente, anche solo per un misero tocco mi spaventavo tantissimo. E soprattutto grazie per non avermi abbandonato quando ti ho rivelato la verità sul fatto che avessi una figlia, meglio detto Darcy" la bambina continua a mordicchiare un giocattolino, mentre se ne sta comodamente sulle gambe di suo padre, e quando Harry vede che Niall continua a tenere lo sguardo fisso sulla bambina, capisce subito che vuole prenderla in braccio, e così gliela passa.

"Haz, non mi devi ringraziare di niente. Anzitutto tua figlia è identica a te, e ti dico che qualche lineamento di Louis lo ha, comunque Harry si vedeva che nascondevi qualcosa, ma non ho voluto dire niente per non darti la contraria. Mi rende felice che tu abbia avuto coraggio a dire tutta la verità in modo che tu e tua figlia foste finalmente liberi, anzi, non so con quale coraggio tu abbia sputato tutto quanto in faccia ai tuoi genitori. Sei stato veramente coraggioso ad affrontare tutto quanto, io al tuo posto così come tanti altri ne ne sarei andato via subito, e chi s'è visto s'è visto. Ma continuerò a ripeterti all'infinito che hai avuto veramente fegato ad affrontare così i tuoi genitori, al posto tuo non ci sarei riuscito"
"Dite tutti quanti la stessa cosa, e ti dico sul serio che ancora oggi non capisco come abbia fatto a sopportare tutto questo da solo, senza l'aiuto di nessuno...perché si c'eri tu, ma in casa ero completamente da solo, così come per il periodo della gravidanza non c'era nessuno mi aiutasse o appoggiasse, quindi mi sono dovuto affidare a me stesso.

Intanto che chiacchierano, Harry inizia a pentirsi di non essersi portato dietro il passeggino perché tenere Darcy in braccio inizia a diventare una sfida, se la tiene una mezz'ora Harry, poi a sua volta deve tenerla mezz'ora anche Niall, in modo che le braccia dell'altro possano riposarsi.
"Hai iniziato lo svezzamento?" Niall devia strada iniziando ad andare verso una gelateria, e come Harry vede che sua figlia sembra particolarmente attratta da quelle palline colorate, inizia a seguire i due.
"Appena arriveremo a New York, vado da un pediatra in modo che mi dica com' messa mia figlia, perché anche se era sotto la 'tutela' dei miei genitori, non si sono mai preoccupati di portarla dal pediatra, perché secondo loro stava sempre bene, quindi a New York sistemerò tutte le carte inerente a Darcy, sperando che non ci siano problemi legali nel registrarla all'anagrafe con il mio cognome, anzi meglio, togliere il cognome di mia 'mamma' e poi ad essere sincero non so neanche se l'abbiano registrata all'anagrafe, ma in caso non fosse accaduto, meglio così, almeno si inizierebbe da zero" intanto ordinano due gelati da mangiare sul momento, Darcy continua a mordicchiare un giochino per le gengive.

Devuélveme mi vida (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora