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"Io dico che tu sia innamorato di lui, non puoi negarlo Harry" Quella frase continua a rimbombare nella testa del riccio, da quando Niall ha gridato il suo nome nel corridoio della scuola, così facendolo scoprire all'avvocato, l'unica cosa che vuole in quel momento è seppellirsi e sparire dalla faccia della terra.
"Niall, biondo ossigenato te la farò pagare in qualche dannato modo, te la faccio pagare sappilo!" Parole urlate al vento, perché per sua fortuna i suoi genitori e Darcy non sono in casa, quindi può permettersi di comportarsi come gli pare e piace, anche se quando ci sono i suoi la situazione non è che cambi granché essendo che non gli dicono mai nulla a riguardo di come si comporti, o di come si porti davanti ad altre persone.

Durante il pomeriggio Harry studia continuamente per ammazzare il tempo, e in poco tempo il sole lascia spazio alla luna, facendo sì che anche il cielo si oscuri e con essa, anche i suoi genitori fanno rientro a casa e dire che sente le loro risate riecheggiare in tutto il salone lo fa star male, vorrebbe scendere di sotto ma si trattiene affacciandosi sulla rampa delle scale. La prima cosa che vede è sua mamma insieme alla piccolina che la sta cambiando, nel mentre suo padre le osserva entrambe completamente perso e innamorato, evidentemente lui non è incluso in quella felicità.
L'unico suo pensiero in quel momento è rivolto a due paia di occhi azzurri come il mare, capelli color miele, e un sorriso che veramente vorrebbe osservare ogni singolo istante della sua vita, ma per come tutti i sogni ad occhi aperti, anche questi finiscono in uno schiocco di dita.

*

Harry è sul tavolino in salotto che sta facendo i compiti, Darcy sul divano che dorme pacificamente, prima di iniziare a piagnucolare, i due adulti sono a casa e prima che gli dicano qualcosa, lascia la piccola nel suo pianto, ma proprio quando sta per avvicinarsi a lei per calmarla, arriva velocemente suo padre prendendola in braccio, susseguito da sua madre con il biberon in mano
"Amore della mamma tranquilla, sono andata a scaldarti il latte, tranquilla" intanto che Des passa Darcy ad Anne, Harry guarda il tutto con grandissima sofferenza perché realmente vorrebbe prendere in braccio la piccola, ma con due genitori che non gliela lasciano toccare nemmeno per sbaglio, è abbastanza impossibile andarle accanto quando si vorrebbe.
"Mamma, mamma, mamma, mamma" Dopo 4 volte che Harry chiama sua madre, questa gli presta attenzione con uno sguardo schifato, come se non volesse che fosse li in quel momento.
"A che ora ceniamo?"Ann scuote la testa prima di andare verso la camera con Darcy in braccio, Desmond lancia uno sguardo alla moglie prima i guardare il figlio
"Tua mamma è impegnata a nel far dormire tua sorella" detto ciò anche il padre si allontana, e Harry rimane paralizzato non sapendo che cosa diavolo dire, afferra le sue cose e va a rifugiarsi in camera sua.

Appena finisce di fare tutte le cose segnate per il giorno successivo, gli squilla il telefono e senza neanche vedere chi lo stesse già mando, risponde completamente svogliato.
"Niall, non sono in vena di parlare o di scherzare, ti posso chiamare dopo o più tardi?"
"Non sono Niall, Harry, ma Amelia"
"Oh mio Dio, scusami Ami, ma ho la testa piena di pensieri, e solitamente il tuo amico si cura sempre di farmi una testa che veramente non lo sopporto, ma come mai mi hai chiamato?"
"Hai per caso sentito Niall? Lo sto chiamando da tre ore ma non risponde, magari tu l'hai sentito o l'hai visto oggi a scuola, sono abbastanza preoccupata che gli sia successo qualcosa"
"No no, stai tranquilla, mi ha detto che doveva fare un'esame importante in ospedale e che avrebbe lasciato il telefono a casa, stai tranquilla che adesso gli scrivo un mix dicendogli di chiamarti"
"Grazie mille Haz, ero veramente spaventata" appena Harry stacca la chiamata insieme alla ragazza, si appresta a scrivere al suo amico, ma non fa nemmeno in tempo a digitare la prima lettera, che il biondo lo precede scrivendogli.
"Haz scusami se non ti ho calcolato, ma sono stato impegnato in ospedale, sono appena uscito. Tranquillo che domani mi devi sorbire come sempre :)"

*

La mattina successiva, come da due settimane a questa parte, Harry si prepara per la sua corsa mattutina, e ha già in mente anche come fare per la colazione, non ha intenzione di parlare con i suoi genitori e quindi deve trovare un modo per evitarli in tutti i modi.
Quando è pronto, afferra le scarpe ed esce velocemente da casa andando verso il parco; spera vivamente di non andare a sbattere contro nessuno perché non vuole farsi vedere in condizioni pietose, non si è pettinato abbastanza bene il cespuglio che ha in testa e spera vivamente di non incontrare nessuno nella sua corsa.
Quando ha preso un ritmo abbastanza costante, la musica che gli rimbomba nelle orecchie che Harry entra nel suo mondo di fantasia e non si rende conto dove sta andando, fino a quando non si ritrova di nuovo con il sedere per terra e una mano a massaggiarsi la fronte. Oh ti prego che non sia l'avvocato.
"Harry! Oddio, scusami non ti ho visto mi dispiace tantissimo!" Quando Harry riconosce la voce del suo migliore amico, alza la testa ritrovandosi davanti un biondo tinto che si massaggia la fronte.
"Niall! Da quando corri? E soprattutto a quest'ora?"
"Da quando quel noioso del medico ha detto 'signora, suo figlio deve respirare più aria fresca, le consiglio che faccia delle corse la mattina presto prima di andare a scuola' ed è per questo che mi mamma mi ha spedito qui, però devo dire che è piacevole questa sensazione di sentirsi l'aria nei capelli, comunque io ho fame, andiamo a mangiare qualcosa?"
"Possibile che hai fame a qualsiasi ora del giorno? Non sono neanche le 7 che stai morendo, comunque per tua info non ho soldi e quindi io non prenderei niente"
"Ahh tranquillo, offro io e no! Non mi dovrai neanche un centesimo, quindi stai zitto e adesso andiamo a cercare qualche bar e facciamo colazione, prima che io ti svenga davanti agli occhi" Harry sorride prima di seguire il suo amico, non sa chi lassù glielo abbia mandato, ma gli sarà eternamente grato per avergli mandato una persona così umile quanto buffa allo stesso tempo.

Devuélveme mi vida (Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora