Convivenza [InumakixReader]

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NdA

Buooongiorno Night City!

Tutto bene? Oggi è domenica, e come dalle migliori tradizioni è il One Shot day!

Avete passato un bel weekend? Vi siete divertit*?

Il prompt di oggi era: "scrivi una storia partendo da tre oggetti che sono nel tuo bagno". Mi ero data un'occhiata intorno, e avevo trovato la divisa sporca di pallavolo di mio marito nel bidet, il bagnoschiuma (quasi finito e non ricaricato) e le mie adorate maschere per il viso.

E da qui, grazie anche a LaMaddyna7, è nato tutto.

Quindi... Godetevi questa storiella, spero di farvi sorridere in mezzo a tutto il dramma che pubblico ogni volta!

Bacioni

Mako


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La convivenza è una cosa bellissima

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La convivenza è una cosa bellissima. Davvero.
Così bella che Y/N se lo sta ripetendo da venti minuti, come un mantra.
"La convivenza è una cosa bella" mugugna, l'acqua della doccia che le entra in bocca mentre si ostina a dirlo ad alta voce. Forse spera di convincersene, sentendolo con le proprie orecchie. Forse.
Y/N aggrotta le sopracciglia mentre si massaggia i capelli col balsamo. Se qualcuno la sentisse ora fraintenderebbe: lei è felicissima di essere andata a convivere con il suo fidanzato. Lo ama alla follia, davvero; vederlo solo la sera, o nei pochissimi ritagli di tempo che riuscivano ad ottenere fra una missione e l'altra, era davvero frustrante. Passava le ore lontana da lui ad immaginare il suo bel viso, le sue dita affusolate, i suoi occhi profondi...
Y/N scuote la testa. No, perdersi in questi dettagli non le fa bene. Dopotutto, è quasi arrabbiata con lui.

Era appena tornata da scuola, e le lezioni a quei dannati alunni erano state estenuanti; per questo si era subito fiondata in casa, con la speranza di farsi un bel bagno rilassante.
Peccato che la vasca fosse piena dei vestiti da baseball sporchi del suo fidanzato, gettati lì come se fosse una cesta del bucato. Aveva provato a toglierli, ma le zolle di terra si erano staccate dalla stoffa ed erano cadute sulla ceramica bianca, linda, immacolata che si ostinava a pulire ogni giorno.
Aveva riappoggiato la divisa sudicia per evitare un disastro per tutto il bagno, e si era obbligata a soprassedere. Su, la convivenza è fatta di compromessi. Lui accetta i tuoi cuscini a forma di biscotto sul divano, tu chiudi un occhio sulle divise sporche. Le laverai dopo. Ora rilassati.
E con questo pensiero in testa si era ficcata sotto la doccia, lasciando che il getto caldo le scaldasse i muscoli. Si era quasi dimenticata della mancanza del suo bello, o almeno finché non aveva preso in mano il suo amato bagnoschiuma rilassante al cocco.
Che, incredibilmente, qualcuno aveva finito.

Ed ora è lì, le dita fra i capelli a massaggiarsi la cute, cercando di non pensare alla saponetta di Marsiglia con cui ha dovuto strofinarsi con violenza per dieci minuti. Con tutto quello che spende di estetista, cazzo.
"La convivenza è bellissima" si ripete. È bellissimo tornare a casa la sera ed avere qualcuno che ti aspetta. È bellissimo pensare "oh, questo mobile è davvero pesante", e trovarlo già spostato. Una benedizione.
Ed è bellissimo quando finalmente la sera vanno a letto insieme, si infila sotto le lenzuola e sente il corpo caldo di lui accarezzarle le gambe. È stupendo affondare il viso nel cuscino e sentire una mano accarezzarle i capelli, infilarsi fra le ciocche e tirarla a sé. Y/N sospira di soddisfazione; continua a massaggiarsi con lo shampoo, immaginandolo sotto alla doccia con lei.
'Pazienza per le divise sporche, pazienza per il bagnoschiuma' pensa, avvolgendosi con l'accappatoio. Stringe i capelli in un turbante, si passa il deodorante: ecco, perfetto. Ora manca solo il tocco finale.
Apre il cassetto, e sfila la busta della maschera per il viso.

Le sue dita tremano.
È aperta.
Il siero è colato dalla bustina nella cassettiera, sporcando il legno con quell'odioso liquido appiccicaticcio. Il cestino di vimini dei suoi trucchi è sporco marcio.
E la sua maschera non c'è più.

I suoi occhi passano dalla busta martoriata allo specchio davanti a sé. Sembra quasi buffa, con il suo accappatoio azzurro, con quel pezzettino di plastica in mano e con quegli occhi sgranati.
Sbarrati.
Furibondi.
"Questo è troppo!" urla contro il vetro. Ma sa già a chi sono rivolte quelle parole: si dirige a grandi passi verso la camera da letto, talmente incazzata da non avere nemmeno il tempo per prepararsi il discorso con cui fargli il culo.
Spalanca la porta, brandendo la busta in mano. "Questa-"
Y/N si blocca. Improvvisamente il fiato le è mancato.
Sdraiato a pancia in su sul letto, avvolto nel suo accappatoio bianco, c'è lui, il suo Toge.
Con la sua maschera appoggiata in posa sul viso.
Apre pigramente gli occhi, e le lancia un'occhiata di traverso. 'Che vuoi?' sembra dirle, 'ho ancora dieci minuti'.

Y/N sbatte un paio di volte le palpebre. Cerca di rimanere seria, ma non ce la fa, e scoppia a ridere.
Lascia la bustina sul comodino, e si butta sul letto accanto a lui. Sì, la convivenza è bellissima. Alla fine, con tutti i suoi difetti e le sue dimenticanze, quel demonio riesce sempre a farla ridere a crepapelle, ed è questo quello che conta.

JJK Oneshot - xReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora