Ciaooo! Lo so, avete letto il titolo e avrete pensato che ho altre richieste in sospeso. Verissimo. Mi mancano una Geto, una Naoya... Ma che volete farci? Il tema dell'esercizio di oggi è "ascoltare le conversazioni", e chi altro poteva essere più bravo ad ascoltare del nostro Toge? Buona lettura, gente, e imparate ad apprezzare il personaggio più cute di JJK. Bacioni
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
'Ma quanto parla la gente?'
Se avessi a disposizione solo una trentina di parole da dire per tutta la tua vita, quali sceglieresti? Inumaki Toge aveva scelto gli ingredienti degli onigiri. Da piccolo era la cosa più facile da ricordare. Andava spesso al ristorante con i suoi genitori, e ogni volta si studiava bene il menu pieno di figure. Forse erano state quelle le prime parole che aveva imparato. E anche le ultime che aveva pronunciato.
Salutò i suoi amici con un "alghe", e si sedette. Appese lo zaino alla sedia e si appisolò sul banco a braccia conserte. "Aaah che palle, oggi il professor Gojo parlerà per due ore di niente, come al solito!" Maki Zenin, come sempre, si stava lamentando delle lezioni. Non che avesse torto: Gojo parlava sempre a sproposito, su quello non poteva dire niente. Beh, non che potesse dire niente in particolare. "Però é stato interessante sentirlo raccontare delle sue vacanze in montagna" continuò Panda, sognante. "Che ne dite se qualche volta organizziamo una gita? Ho sentito dire che..." Beh, Panda era così. Non aveva una grande idea di come fosse il mondo, e tutto per lui aveva un'aria di mistero. "Ugh, di nuovo queste mail di spam?! Ma cosa... Chi gli ha dato il mio indirizzo?" Questo era Okkutsu, che si lamentava del nulla parlando ad alta voce. Era inutile: poteva riconoscere chi stava dicendo cosa anche senza sentire il tono o il timbro. Ognuno aveva il suo modo di parlare. Forse quello che più di tutti sembrava simile a lui era Fushiguro. Non parlava quasi mai, se ne stava seduto in silenzio con le braccia incrociate e aspettava sempre che tutti gli sguardi si fermassero su di lui prima di intervenire. No, forse non erano poi così simili. Se Inumaki avesse potuto, avrebbe parlato. Anche più di loro messi insieme, forse. Si sarebbe alzato, avrebbe appoggiato le mani sul tavolo e... E che avrebbe detto? Ci pensò un attimo, estraniandosi dalle loro conversazioni. "Inumaki? Sempai Inumaki!" lo chiamò Panda qualche secondo dopo. "Va tutto bene?" Lui alzò il pollice. "Tonno?" Chiese con sguardo interrogativo. "Boh, ci sembravi triste!" ridacchió l'altro, sollevato. "Di solito dici sempre qualcosa". Inumaki sbatté le palpebre. Ironica scelta di parole. Avrebbe voluto dirgli che quel giorno stava ragionando un po' troppo. Che era uno di quei giorni in cui non gli andava proprio di essere uno stregone di primo livello, erede di una delle maggiori casate. Quella mattina si era svegliato con la voglia di essere un adolescente qualunque, che non malediva la gente, che poteva dire un po' quello che gli pareva. Si limitò a stringersi nelle spalle.
"Ragazzi, buongiorno!" Gojo entrò in aula, seguito da una ragazza del primo anno. Inumaki alzò un sopracciglio, improvvisamente interessato. "Oggi Y/N farà lezione con noi. I suoi compagni sono fuori per una missione. Y/N, siediti vicino a Panda". Sì, si ricordava di aver sentito dire qualcosa da Ieiri. Una ragazza del primo doveva essersi rotta un polso qualche giorno fa, ed era stata temporaneamente esentata dalle missioni.
La lezione cominciò, e con quella i primi sbadigli e le prime chiacchiere. Inumaki, come al solito, non stava ascoltando. Non Gojo, almeno. Non poter parlare ti rendeva automaticamente un buon ascoltatore - bisognava trovare un punto di forza nella propria debolezza, dopotutto. Il chiacchiericcio più insistente sembrava provenire dalla sua sinistra, dove si era seduta la ragazza nuova. A differenza che con gli altri, non aveva ancora imparato a riconoscere le sue conversazioni; socchiuse gli occhi e si concentrò. "Quindi il professore é così giovane?! Cavoliiii!" "Sí, ma Nanami ancora di più! Dovrebbe avere un anno di meno". "Ah Sí? Sembra più vecchio". Toge roteò gli occhi. Era inevitabile: quando le ragazze impazzivano per Gojo perdeva subito interesse. "...E invece lui?" "Ah, lui ha diciassette anni. Quasi come te, no?" 'Mh?' Inumaki sentì nascere uno stupido moto di gelosia. Si può sapere di chi si era interessata, adesso? Sentì Panda ridacchiare piano. "Perché, ti piace?" "Sssh! Non farti sentire!" Il ragazzo lanciò un'occhiata a Gojo prima di rizzarsi sullo schienale e dondolarsi all'indietro sulla sedia. "È davvero carino! Poi quei tatuaggi... Sembra un idol, vero...?" Bingo. "Sí, ma sono..."
Sì, stavano decisamente parlando di lui. Fissò la vetrata del cortile, e nel riflesso scorse i due che lo stavano fissando. Si soffermò un attimo di più sulla ragazza. 'Beh, carina é carina', rifletté. Non aveva ancora avuto molto tempo per fare amicizia con lei - non potendo fare conversazione, per lui era un procedimento molto più lento rispetto agli altri - ma le aveva già messo gli occhi addosso da qualche giorno, se doveva essere sincero. Si passò distrattamente una mano fra i capelli; la sentì ridacchiare, e sorrise.
In effetti era abbastanza abituato a ricevere apprezzamenti dalle ragazze. Non aveva ancora capito bene il perché, ma aveva sicuramente più successo dei suoi compagni - se si escludeva Fushiguro, era il più corteggiato della scuola. Beh, ora doveva passare all'attacco.
"Allora, andiamo? Altrimenti la caffetteria chiude". Maki Zenin si alzò, trascinando indietro la sedia. Inumaki si riscosse dai suoi pensieri, e vide gli altri affaccendarsi a prendere le giacche. È vero: avevano deciso di andare in centro quel pomeriggio, se ne era proprio scordato. Che palle. Stava per alzarsi, quando un'ultima conversazione catturò la sua attenzione. "No, oggi devo studiare assolutamente. La prossima volta verrò volentieri! Ci tengo!" 'Quindi non esce con noi' rifletté. Si alzò e raggiunse il suo banco, sorridendole mentre la guardava stringere convulsamente le mani. "Tonno?" le chiese, indicando il polso. L'altra sgranò gli occhi, ignorando gli sguardi interrogativi di Panda. "Oh... Mo-molto meglio, grazie..." mormorò sorpresa, mentre le sue guance si tingevano di rosa.
Inumaki inclinò la testa di lato, guardando il telefono. Allungò la mano. Y/N alzò un sopracciglio, sbloccando i tasti. "Devi scrivermi qualcosa?" chiese, porgendoglielo. Lui lo afferrò, ticchettando sui tasti.
"Fai davvero schifo" gli sussurrò Maki mentre si allontanavano. Inumaki scosse la testa. "Filetti di pesce" sentenziò. Si voltò giusto in tempo per vederla arrossire violentemente, mentre leggeva sullo schermo il suo numero di telefono. Aspettò che lo cercasse con lo sguardo, e cacciò fuori la lingua, facendole l'occhiolino. "Come diavolo fa a cuccare anche senza dire una parola?!" si lamentò Okkutsu, sconfitto. "Perché Inumaki parla poco, ma ascolta tutto" rise Panda, battendogli una mano sulla spalla.