Holaaaa buongiorno!
Avete visto che brava? Ho aggiornato dopo una settimana esatta! Mi sono ricordata stavolta perché ho messo una sveglia sul telefono. Giuro.
Dunque, eccoci con l'esercizio numero 6. Non appena ho letto il titolo ho pensato, "oh, lá. Finalmente".Riscrivi una scena che hai già scritto cambiando il POV.
Quanto diavolo mi piace?! É una delle cose più divertenti in assoluto!
Quando leggo un libro penso sempre a cosa stiano pensando gli altri personaggi, o a cosa stia succedendo da altre parti mentre la scena va avanti. É una cosa che sa solo lo scrittore, un segreto noto solo a lui.
Oggi, con questo esercizio, vi svelo il vero incipit della mia storia Just wanna smash his face...
Vissuta da Sukuna.
Buona lettura.P.s. Ho aggiornato i driver della mia scheda grafica sul PC e ho scoperto un mondo nuovo di colori che non credevo possibile, che meraviglia, sto passando le giornate a giocare, se non mi vedete più aggiornare sono morta di inedia davanti al computer
"2-5-6 Asakusa, Taito-Ku".
Sukuna si sistemò sul sedile del taxi che lo stava aspettando fuori dall'aeroporto. Allungò il braccio per scoprire l'orologio e controllò l'ora.
In perfetto orario, come sempre.
Si lasciò andare a un profondo sospiro, scrocchiando le vertebre del collo. Il volo era stato una tortura, e la cervicale gli stava davvero iniziando a fare male. Infilò una mano sotto la sciarpa e si massaggiò la nuca.
Il tassista inserì l'indirizzo nel navigatore. "Nessun'altra valigia, signore?"
"M-mh" mugugnò lui di risposta, fissando il finestrino. L'altro annuì, e partì immediatamente.Da quanto tempo non tornava a Tokyo?
Benedì Uraume e la sua maledetta fissazione di tenere ripassato il giapponese. Alla fine gli era servito, pensa un po'.
Beh, nessuno poteva biasimarlo: se non fosse stato per suo fratello non sarebbe mai tornato.
Si mordicchiò l'interno del labbro, pensoso. Chissà come stava il piccolo Yuji.
Certo, si erano videochiamati in questi anni, e un paio di volte era venuto in America a trovarlo; però vedere come era cresciuto, come si era creato una sua dimensione... Lo incuriosiva da matti. Da quello che aveva capito abitava con una coinquilina.
Sogghignò. Non è che se la trombava?
No, forse gli aveva accennato di avere una fidanzata.
'Magari se le scopa tutte e due' pensó, orgoglioso del fratello.
"Ah! Si fermi un attimo qui" ordinò al tassista, allungandogli una banconota. "Entro un attimo in quel negozio".Il taxi lo scaricò sotto l'appartamento verso le sette di sera. Lasciò una buona mancia, prese il trolley che si era portato dietro, inspirò e schiacciò il campanello.
La serratura del portone scattò immediatamente - si vedeva che lo stavano aspettando. Salí le scale e si piazzò davanti alla porta che si stava aprendo.Cercò con cura delle parole che avrebbero potuto infastidire di più il fratello.
"Ma guarda come non sei cresciuto" ghignò.
Yuji lo fissò. Uh, forse aveva esagerato.
Aprì le braccia. "Dai, vieni qui".
"Ryo... Ryomen" singhiozzò l'altro.
"Non sono mica morto". Gli batté una mano sulla spalla. "Presentami alle tue amiche, piuttosto"."Yuko, Y/N! Sukuna è arrivato!"
Una ragazza più o meno dell'età del fratello lo salutò, inginocchiata davanti a un enorme albero di Natale alto quasi quanto lui. Le lanciò un'occhiata.
"Y/N. Un nome esotico" le rispose, avvicinandosi. Dove diavolo l'aveva già sentito...?
Il fratello lo bloccò prima che potesse raggiungerla, presentandogli la fidanzata. La liquidò con una battuta galante, e cominciò a spogliarsi.
Fece scivolare il cappotto dalle spalle, e con la coda dell'occhio notò che l'amica del fratello lo stava fissando.
Non che non ci fosse abituato, per carità. Era bello e lo sapeva.
Si accarezzò il collo, stringendo la gola coi polpastrelli. Sì, lo stava ancora guardando. Chissà se era arrossita.
Finse di non essersi accorto di nulla e aspettò pazientemente che si voltasse, per poi raggiungerla da dietro. "Bell'albero" si complimentò, scrutandole le guance.
Oh, ma certo che era arrossita. Sogghignò.
Prima che Y/N potesse rispondere le allungò il pacco che aveva appena comprato lungo la strada. "Mi sono fermato a comprare due cosette per gli addobbi, mentre venivo qui. Per sdebitarmi di aver... Invaso i tuoi spazi".
Bene, ora le aveva anche ricordato che sarebbe rimasto a vivere da loro per un po'. Era una decisione che aveva già concordato col fratello, ma il colore che presero le sue guance gli confermò che anche a lei non sembrava dispiacere più di tanto.Sukuna era abituato a fare dei regali alle donne. Era la via più semplice; di soldi ne aveva, erano tempo e voglia che gli mancavano. Prima che potesse ringraziarlo si allontanò verso il tavolo della cucina, sedendosi a gambe aperte.
"Allora, Yuji. Cos'è sta storia che vivi con una donna? Lavora con te?"
Yuji ridacchiò. "No, è un medico. Davvero non te la ricordi? Vivevamo nello stesso quartiere quando eravamo piccoli".
'Nello stesso quartiere...?'
Sebbene riportare alla mente il suo passato gli risultasse ancora spiacevole, si ritrovò a scavare nei ricordi. "Come hai detto che si chiama...?""Y/N" ripeté lei, sedendosi con loro. Sukuna la fissò stizzito. 'Ecco, ora avrà sentito che parlavo di lei. Che palle'.
"Un medico" cambió discorso "e tu rimani l'unico a non avere una laurea. I miei complimenti".
"Ryo, non ho nessun interesse a studiare, e..."
"Se è una questione economica non hai che da chiedere" lo interruppe cupo. Una cosa poteva dargli, ed erano i soldi. Perché non approfittarne? Avrebbe reso tutto più facile.
Stava per insistere di nuovo, quando la ragazza di fronte a lui prese improvvisamente la parola."Beh, non tutti abbiamo la testa per studiare. Sarebbe stupido sprecare soldi per andare fuori corso e non concludere niente".
Si voltò verso di lei, improvvisamente interessato.
E quel caratterino da dove saltava fuori?
Era abituato a donne che rimanevano zitte e buone dopo il regalo giusto. Che avesse speso troppo poco...?
La fissò negli occhi, lo sguardo concentrato. No, non sembrava quello il problema.
La vide distogliere lo sguardo e arrossire, ma non desistette. Continuò a fissarla, le voci degli altri coinquilini come un sottofondo ovattato.
Aveva fegato, la ragazzina. Si passò una mano sul mento.Si appuntó mentalmente di chiedere al fratello se se le trombava tutte e due.
Forse, e dico forse, sarebbe stato un vero peccato.
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JJK Oneshot - xReader
Fanfic[RICHIESTE APERTE] Prompt a caso, presi un po' ovunque, per creare oneshot su JJK. Pairing: SukunaxReader - capitoli 1, 6, 10, 12, 13, 16 TojixReader - capitoli 2, 7, 12, 14 GojoxReader - capitoli 3, 11 InumakixReader - capitolo 4 NaoyaxReader - cap...