POV: Syria
Mi risveglio nel mio letto dopo l'accaduto, guardo l'orologio da muro e noto che sono passate già due ore dall'accaduto. So che non è colpa mia ma mi dispiace di aver fatto quella scenata, non riesco a controllarmi è come se quando uso il potere ci fosse un'altra persona a controllare il mio corpo. Mi metto alla finestra e prendo una sigaretta dal mio pacchetto mentre vedo in lontananza è vicino al bosco gli altri che continuano ad allenarsi senza di me. Mettendo l'accendino in tasca vedo qualcuno venire dai boschi, osservo bene e noto che è Liè. Mi affaccio bene al davanzale ma non mi nota. bene non ho voglia di parlare con nessuno. Non so, mi sembra strano sia venuta fin qua solo per vedere come stavo saremmo anche in buoni rapporti ora ma non siamo particolarmente unite, lo so che quando abbiamo litigato non era in sé ma ancora mi risuonano in testa le sue parole ad Halloween. E a quanto pare le mie elucubrazioni erano errate visto che sento bussare alla porta, per non svegliare Ophelia non rispondo ma apro direttamente, purtroppo passando vicino allo specchio noto le mie condizioni pietose con il mascara colato e i capelli ricci tutti spettinati, ma pazienza. Apro la porta e dall'altra parte c'è Liè:
" Cosa vuoi?"
Iniziò a parlare subito freddamente non è un buon momento:
"Ehi...volevo solo chiederti come stavi, mi dispiace per quello che è successo"
Non sono arrabbiata con lei ma in generale si, non voglio offenderla quindi cerco di mandarla via:
"Grazie ma è veramente un momento del cazzo"
Dico chiudendo la porta ma noto che non si chiude completamente, abbasso lo sguardo e vedo il piede di Liè che ferma la porta:
"No, non stavolta hai rotto le palle. Non è giusto credevo avessimo risolto ma a meno che non ci siano gli altri non mi parli, perchè? Ti ho già detto perché l'ho fatto e che non ero in me. Se hai qualcosa da dirmi dimmelo."
Vorrei chiudere la porta ma il mio braccio non si muove appena incontro il suo sguardo, è vero non sto bene ma comincio a sentirmi in colpa per nessuna ragione. Non lo faccio apposta cazzo, non riesco a controllare il mio potere né le mie emozioni sono un cazzo di disastro. Mi chiudo la porta alle spalle e ci allontaniamo dalla stanza in completo silenzio, nessuna delle due parla come sempre. Ci mettiamo sul balcone di pietra che da sul bosco con il vento invernale che scuote entrambe le nostre chiome:
"Allora?"
Mi chiede impaziente, prendo un gran respiro. non voglio rovinare il già precario equilibrio formatosi:
"Perché sei qua? Lo so che ora non ci odiamo più ma davvero non sei obbligata a"
Non finisco la frase che mi arriva un urlo che sovrasta il vento;
"Perchè?! Che cazzo di domande fai?? Forse perché mi importa di te no? E sai una cosa ho visto , che non lo vuoi cacciare fuori te lo dico io perchè non mi vuoi parlare, credi che io ti veda in modo diverso solo perchè stavi con una vero? Notizia dell'ultima ora Syria anche io stavo con una ragazza, non mi importa cosa posso o non posso avere detto tanto non ero io e neanche me lo ricordo, sei soddisfatta?"
Rimango in silenzio dall' inaspettata notizia, solo il vento ulula in mezzo a noi infrangendo la distanza fra di noi. Non sapevo di essere così prevedibile. ma a quanto pare lo sono:
" Va bene ho capito ignorami come al solito"
Dice mentre si allontana da me, un pensiero mi mangia il cervello immediatamente,ma non voglio che se ne vada via da me. Le corro dietro prendendola per il braccio fermandola:
"Anche a me importa di te, non sono la migliore a comunicare quello che penso o provo, lo so, ma sai, tutte le ragazze esclusa la mia ex che hanno saputo di me mi hanno sempre guardate con occhi diversi, come se ad un tratto fossi cambiata, come se fossi un mostro. Ho perso tante persone per questo, purè mio padre non mi parlava per questo. Ho solo paura di spezzare la nostra pace, non voglio che tu te ne vada."
Suono quasi disperata lo so...., È com'è una realizzazione, non avevo mai notato com'è il mio cuore batta veloce in sua presenza.... O com'è il mio viso sia più caldo del solito con lei, abbasso gli occhi notando la mia mano che ancora stringeva la sua manica. Mi stacco imbarazzata...ma che cazzo mi succede, non appena faccio un passo all' indietro lei mi prende la mano:
"Sono qua Syria, lo so che hai paura, so che non sei solo una stronza"
L'unica cosa che faccio è sorridere genuinamente e poi rido:
"Ci fai caso che ogni volta che siamo da sole litighiamo?"
Continuo a ridere, della situazione e lei mi copia:
"Ammetterai che col tuo caratterino non è facile stare in pace"
Mi fingo offesa, dandole un finto pugno:
"Disse miss dramma, uccideresti per avere ragione"
Mi fa una faccia finta sorpresa:
"Non l'hai detto.."
Faccio un sorrisetto:
"L'ho appena fatto"
Allora comincia a rincorrersi e entrambe ridiamo, le nostre risate risuonano in tutto il corridoio, per la stanchezza mi accascio al muro e lei si accascia accanto a me. Ci guardiamo intensamente per poi sentire gli altri tornare dall' allenamento, Liè si alza e va da Loren cominciando a parlare. La guardo allontanarsi e una sensazione di calore si fa strada nel mio cuore, oddio.. non di nuovo...
...
(Spero che vi piaccia questo capitoloooo XOXO è prossimamente uscira gli altri
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the time has come
FantasyIn questo mondo senza magia, ragazzi e ragazze si ritrovano a scegliere i loro destini incerti. Destini nascosti da troppo tempo. Vivranno la loro vita tra le mura di questo collegio, pensata per persone speciali con un dono. Tuttavia, questo col...