Dodicesima parte.

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La neve cominciava a sciogliersi, e marzo era alle porte di Hogwarts.

Cassiopea e Harry avevano parlato, e risolto tutta la situazione, quel giorno avevano l'incontro per esercitarsi sull'incanto patrono.

"Oh! Cass, Harry! Siete venuti! Bene"parlò Remus salutandoli.

"Allora, ne siete proprio sicuri? Sapete questo è un incantesimo molto avanzato, molto al di sopra del fattucchiere ordinario"

"Più che sicuri"annuì Cassiopea decisa.

Remus dovette trattenersi per non confrontarla con Sirius.

"Bene, allora, è tutto pronto, l'incantesimo che cercherò di insegnarvi si chiama Incanto Patronus, ne avete mai sentito parlare?"

Harry scosse la testa al contrario della ragazza che sembrava a poco dall' esplodere dalla felicità.

"Il Patronus è una specie di forza positiva, e per il mago che ne evoca uno funziona come scudo, il dissennatore si nutre di esso piuttosto che del mago, ma per far si che funzioni dovete concentrarvi su un ricordo,..non un ricordo qualsiasi uno molto felice, uno di grandissima intensità, riuscite a farlo?"

I due annuirono.

"Chiudete gli occhi"

"Concentratevi"

"Esplorate il vostro passato"

"Avete fissato il ricordo?"

"Lasciate che vi invada, abbandonatevi ad esso, poi dovete pronunciare 'Expecto Patronus' "

"Expecto Patronus"

Il professore annuì "chi comincia?"

Harry guardò Cassiopea che annuì sorridendo.
Lei fece qualche passo indietro lasciando lo spazio ad Harry.

"Bacchetta alla mano"

Remus aprì il baule, e da esso uscì un fumo nero che prese le sembianze di un dissennatore.
Harry pronunciò l'incantesimo ma questo non andò a fine, riprovò, ma il dissennatore si avvicinò cominciando a indebolirlo.

"HARRY!"il ragazzo sentì la voce di una ragazza che urlava il suo nome.

Cassiopea.

La ragazza in questione si girò verso Harry e sorrise.
Significava che la paura più profonda del ragazzo fosse la sofferenza di lei.

"Harry!" Cassiopea riuscì a prenderlo al volo così che non sbattesse la testa a terra.
Remus chiuse il baule e si avvicinò ai due.
La ragazza gli sorrise.

"Immaginavo finisse così"sospirò il professore.

"È la prima volta"scosse la testa Cassiopea.

Poi prese ad accarezzare i capelli di Harry, quest'ultimo si svegliò pochi minuti dopo, Remus gli porse un pezzo di cioccolato, poi Cassiopea si alzò.

Remus annuì e aprì di nuovo il baule.
Lei prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e lasciò che il ricordo le invadesse le membrane.
Sentì una forza invaderla e quando riaprì gli occhi era più decisa che mai.
Puntò la bacchetta e con voce ferma e decisa disse incantesimo.
Una luce azzurra uscì dalla sua bacchetta, e da questa prese forma un piccolo gattino che correva intorno allontanando il dissennatore.

Ingannare la Morte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora