Trentaquattresima parte.

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L'aria in Sala Grande era carica di tensione. Era la mattina della seconda prova, e il rumore di posate che sbattevano contro i piatti era l'unico suono che riempiva lo spazio tra i campioni e i loro mentori.
Il Calice di Fuoco non aveva rivelato molto, ma si sapeva che l'acqua sarebbe stata un elemento centrale della sfida.

Al centro della Sala, la pergamena del Torneo fluttuava, illuminata dalla luce soffusa dei candelabri. Una voce profonda e misteriosa riempì la stanza, catturando l’attenzione di tutti.

"Seconda prova del Torneo Tremaghi: Quattro campioni, quattro mentori. Le profondità delle acque oscure vi attendono, dove gli abissi nascondono coloro che amate. Nel fondo dei laghi dimenticati, una figura cara sarà celata. Toccatela, e sarà il mentore a dover salvare il campione dalle tenebre sottomarine. Ma attenti, creature di quelle profondità non amano visitatori… Il tempo è limitato."

Cassiopea, seduta accanto ad Harry, serrò la mascella. Sapeva che la posta in gioco era alta, non solo per Harry, ma per tutti loro. Gli occhi della ragazza grigia incontrarono quelli di Amos Diggory, poi passarono su Igor Karkaroff e Marcús, i mentori di Cedric, Krum e Fleur.

Harry le prese la mano, stringendola. "Ce la faremo, vero?" chiese, il tono incerto ma carico di speranza.

Cassiopea gli restituì uno sguardo determinato. "Ce la farai, Harry. Non lascerò che falliamo."

Pochi minuti dopo, si trovavano sul bordo del Lago Nero.
L'acqua era fredda e scura, mentre una leggera nebbia si stendeva sulla superficie, rendendo l'atmosfera ancora più inquietante. I campioni erano pronti a tuffarsi, indossando tuniche pesanti impregnate di incantesimi per aiutarli nella prova.

L'arbitro del Torneo alzò la bacchetta, e con un movimento rapido, un fascio di luce verde si librò verso il cielo.

"Al mio segnale," annunciò l'arbitro. "Tutti i campioni si immergeranno nelle acque. Il tempo inizia ora."

Non appena le parole si dispersero nell'aria, Harry, Cedric, Krum e Fleur si tuffarono.
L'acqua fredda li avvolse subito, mentre il rumore degli applausi e delle urla degli spettatori sugli spalti si fece sempre più distante.

Il mondo sottomarino era un regno di ombre e luci tremolanti.
Harry si guardò intorno, stringendo forte la bacchetta. Le alghe ondeggiavano come mani spettrali, e piccoli pesci brillanti sciamavano intorno a lui.
Il lago era vasto, e trovare il corpo addormentato del proprio mentore non sarebbe stato facile.
Ma non aveva altra scelta.

Cassiopea non gli aveva mai lasciato il pensiero: il suo mentore era parte della sua forza, e Harry non l'avrebbe mai delusa. Cedric e Krum erano poco distanti, mentre Fleur si muoveva agilmente nell'acqua più avanti.

Dopo pochi minuti di nuoto affannoso, Harry avvistò qualcosa che lo fece fermare. Davanti a lui, a qualche metro di distanza, giaceva Cassiopea, il corpo fermo e sospeso nell’acqua come se fosse addormentata.
I suoi capelli neri fluttuavano intorno al viso, un'espressione serena dipinta sul volto.

Harry deglutì, le mani tremanti. Si avvicinò lentamente, e quando le sue dita sfiorarono il braccio di Cassiopea, tutto cambiò.

Cassiopea si svegliò di colpo, l’acqua che la circondava sembrava opprimente.
Ora non era più il mentore addormentato, ma colei che doveva salvare Harry. Sentiva il suo peso nei recessi del lago, il suo corpo ora vulnerabile, privo di forze.
Un improvviso senso di responsabilità le serrò il petto, ma non poteva permettersi di fallire. Aveva una sola missione: riportare Harry in superficie.

Ingannare la Morte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora