Ventottesima parte.

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Harry si guardava allo specchio del suo dormitorio in preda all'ansia.
Perché diavolo aveva messo il suo nome nel Calice?

"Già, me lo chiedo anch'io"Lily guardò il figlio di traverso.

Guardò i vestiti che indossava sperando che lo tenessero abbastanza al caldo da riuscire a resistere al freddo di quel 16 Dicembre.

Ai piedi aveva dei scarponcini neri che Ron gli aveva gentilmente prestato, indossava dei jeans pesanti blu e il maglione di Quidditch nascosto dalla giacca da aviatore che Sirius gli aveva regalato per il torneo, il quale riportava sulla schiena il suo cognome e la sua casa di appartenenza.
Poi afferrò le due paia di guanti che aveva sopra il mobile, afferrò la bacchetta ed uscì dalla camera.
Mentre scendeva le scale, sui gradini della scala per il dormitorio femminile vide Cassiopea.

La ragazza era seduta sul penultimo scalino anche lei vestita per la prova.
Dei jeans blu le fasciavano i fianchi per poi cadere dritti sulle gambe.
Ai piedi aveva degli anfibi neri che aveva comprato ad Hogsmeade.
Dalla giacca compariva un cappuccio della felpa bordeaux, nascosta dalla stessa giacca che indossava lui.
Aveva raccolto i capelli neri in una coda dove vari ciuffetti le ricadevano sul viso elegante.

Appena lo sentì Cassiopea alzò il volto e sorrise nel vederlo.

"Come ti senti Harry?"chiese lei alzandosi per poi avvicinarsi al ragazzo.

"In ansia, perché tu sei così calma?"

"Cerco di essere razionale"rispose lei facendo sorridere Harry che le lasciò un bacio sui capelli per poi afferrare i guanti in più e passarglieli.

"Grazie!"

Le loro mani coperte dai guanti si unirono e si diressero verso il campo per affrontare la Prima Prova.

Il cielo sopra la Foresta Nera era grigio, un manto di nuvole dense che minacciava pioggia che, per il momento, restava sospeso, come in attesa.

"Già questo non promette bene"mormorò James ansioso.

I quattro campioni si trovavano in piedi, fianco a fianco ai loro rispettivi mentori.
C'erano Harry, affiancato da Cassiopea che si tenevano per mano.
Accanto a loro stava Cedric, il cui mentore era il non che meno padre, Amos Diggory.
La terza coppia era composta da Fleur, sotto la guida di Marcús.
Infine c'era Krum, l'ultimo campione, guidato da Igor Karkaroff, un uomo robusto e altamente inquietante.

I mentori scambiarono occhiate, mentre davanti ai campioni, una pergamena fluttuava a mezz'aria, con parole incise in un'antica lingua arcana che iniziava a tradursi davanti ai loro occhi.
La voce che uscì dalla pergamena era cupa e profonda, come se provenisse dalle profondità stesse della terra.

"Quattro campioni e quattro mentori, al confine tra il magico e il maledetto.
Un tesoro dorato è celato tra gli alberi oscuri, dove la luce non osa penetrare e i sussurri delle antiche anime tormentate guidano il cammino.
Trovate il tesoro, ma attenti al suo tocco: poiché ciò che luccica non sempre porta fortuna, e un antica anima dormiente potrebbe svegliarsi."

"Touchè immagino"mormorò Sirius.

"Siete rimasti tutti interi vero?"chiese preoccupata Lily.

"Beh si, più o meno"borbottò Cassiopea con un sorrisetto sghembo sul volto.

Ingannare la Morte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora