Trentesima parte.

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Il 22 dicembre era una giornata cupa, le nuvole pesanti si addensavano sopra la scuola, e una lieve pioggerellina colpiva le finestre del castello.

Hermione e Cassiopea erano sedute ai tavoli della biblioteca, circondate da pile di libri, fogli sparsi e pergamene.
L’aria profumava di carta invecchiata e inchiostro, e un silenzio quasi solenne regnava tra gli scaffali. Si sentivano solo i deboli bisbigli di qualche studente che, come loro, si preparava per gli ultimi esami prima delle festività.

Ma quel giorno, nella mente delle due amiche, c’era ben altro che lo studio: il Ballo del Ceppo, la grande festa che si sarebbe tenuta la vigilia di Natale.

Cassiopea, con i suoi capelli neri e lucenti che le sfioravano le spalle, sospirò, sfogliando svogliatamente le pagine del suo libro di Pozioni.
La sua espressione annoiata si rifletteva nei suoi occhi grigi, che spesso assumevano una sfumatura ironica.

"Non posso più guardare queste formule, sembra che mi stiano parlando in una lingua aliena," disse, posando il libro sul tavolo. "Devo distrarmi."

"E se lo dice Sissi che è la signora delle pozioni allora è grave"

"Perché stavi leggendo un libro di Pozioni Oscure Cassy?"chiese Draco aggrottando le sopracciglia.

"Ignoralo"parlò schiettamente la ragazza, Draco aveva un'altra domanda in testa e lei lo sapeva.

Come sono morti i tuoi nonni Cassiopea Astral Black?

"Non serve avere una risposta a tutto Draco, non serve"sibilò la corvina.

Hermione, seduta di fronte a lei, era invece immersa nella lettura di un volume antico di Trasfigurazione Avanzata, e sollevò appena lo sguardo dai suoi appunti.

"Sei sempre così melodrammatica," commentò lei, con un mezzo sorriso.

Cassiopea si alzò, decisa a cercare qualcosa di più interessante da leggere. Si diresse verso la sezione delle Rune Antiche, le mani che sfioravano i dorsi dei libri, cercando con attenzione qualcosa che potesse catturare la sua attenzione. In quel momento, mentre girava un angolo della libreria, notò qualcuno.

Era Viktor Krum, lo studente di Durmstrang, che sembrava in attesa, quasi a disagio, con le mani infilate nelle tasche della sua uniforme scura. Gli occhi di Viktor, timidi ma determinati, la fissavano, e Cassiopea si fermò, curiosa.

"Salve," mormorò Viktor con il suo forte accento russo, guardandola con un'espressione imbarazzata. "Scusami... posso chiedere... la tua amica, Hermiona..e?... ha già un accompagnatore per il ballo?"

"Ha chiesto prima a te il consenso?"chiese Neville.

"Viktor è una buona persona, e soprattutto timida"sorrise Hermione.

"Certo, è solo uno str-"

"Ronald!"

"È geloso"canticchiò Cassiopea divertita ricambiando lo sguardo con Harry ignorando le strane occhiate che Draco le riservava.

Cassiopea sollevò un sopracciglio, divertita.
Le labbra si piegarono in un sorrisetto astuto. "Non è una domanda che dovresti fare a me, Krum" rispose con tono affabile. "Ma per tua informazione... sì, lo è. E sarai proprio tu a chiederle di accompagnarti."

Viktor spalancò gli occhi, visibilmente nervoso. "Io... chiedere?" ripeté, come se la stessa idea lo spaventasse più di un duello magico.

"Esatto, eroe della Coppa del Mondo," disse Cassiopea con una punta di sarcasmo gentile. "Hai affrontato un drago, non può essere così difficile. Il suo nome è Hermione, con le e finale"

Ingannare la Morte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora