Capitolo 15

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Genya POV

Mi sto seriamente preoccupando. Lei è andata via 10 minuti fa e suo padre è salito correndo perché si stava preoccupando. IO invece non posso fare nulla e devo starmene qui a pensare alle peggio cose.

"Shinazugawa!" urla il Prof. richiamando la mia attenzione

"mi dica?" rispondo d'impulso

"sei disattento e mi sono stufato di richiamarti. Vai immediatamente nel vostro spogliatoio e rimanici fino alla fine della lezione" decreta lui indicandomi la porta

Io vado alla porta per poi sedermi sulla panchina. Mi cambio e sento il rumore del vetro di uno specchio rompersi in mille pezzi e capisco che proviene dallo spogliatoio femminile.

Faccio per entrare ma sento che Antonio sta facendo delle domande ad Akemi e io non riesco ancora a capire che diamine sia successo. Subito dopo vedo Akemi uscire dallo spogliatoio con una mano fasciata. Mi faccio coraggio ed entro nello spogliatoio.

"Antonio, tutto bene?" chiedo affacciandomi alla porta del bagno

"tu che ci fai qui?" chiede lui incuriosito

"il Prof. mi ha mandato in panchina vedendomi distratto. Ho sentito lo specchio rompersi e Akemi con una mano fasciata, quindi mi sono preoccupato" rispondo

"a, tranquillo. Non è nulla di grave, solo un pochino di rabbia repressa" cerca di giustificare l'azione della figlia

"se ci sono problemi parlamene pure. Sai, aiuta a a sfogarsi" dico affiancandolo

"e va bene, so che sei un suo grande amico, quindi posso parlarti di certi argomenti" dice lui andando fuori

Ci sediamo nello spogliatoio maschile e lui inizia a spiegarmi il passato di Akemi. Quanto mi dispiace per quello che le è successo, però non posso cambiare le cose.

"oggi passerò in centrale perché ho dei sospetti da approfondire" dice lui sbuffando

"che tipo si sospetti, se posso chiedere" dico

"penso che a sto punto abbia la fedina penale sporca. Solo con questo posso giustificare questo suo gesto" risponde tristemente

"mi dispiace molto per lei, insomma mi ha salvato la vita. Merita di stare bene" dico arrabbiato

"non c'è motivo di arrabbiarsi. Posso chiederti un favore?" chiede lui guardandomi

"tutto quello che vuoi" rispondo

"quella volta che ero in ospedale e mi hai parlato chiedendomi quelle cose, io ho sentito. I segni che ti ho dato li ho voluti seriamente, quindi sai che approvo il fatto che tu ti voglia mettere con lei. La mia richiesta è: mentre faccio le mie ricerche, puoi starle accanto il più possibile?" chiede fiducioso

"farò tutto ciò che è in mio potere per starle vicina. Non la lascerò andare per nessun motivo" rispondo serio

"ottimo. Ora vai a cercarla al dormitorio, per la tua giustifica ci penso io" risponde dandomi una pacca sulla spalla.

Io annuisco ringraziandolo e poi corro verso il dormitorio. La sua moto è parcheggiata lì, quindi penso che ci sia. Però ripensando a stamane che è venuta con il pullman sto iniziando ad avere i miei dubbi.

Vado verso la nostra stanza e quando entro mi ci chiudo a chiave: così almeno non può scappare. Cerco ovunque, ma non la trovo. Guardo in salotto, in cucina, in camera, nel bagno e pure nell'armadio ma nulla, lei non c'è. 

Mi lascio andare sul divano e poi sento qualcosa sotto le chiappe scricchiolare: è un foglio. Lo apro cercando di capire che cosa ci faccia lì e poi noto che lo ha scritto lei.

Sono fiera di te (Genya x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora