Capitolo 25

58 4 6
                                    

"chi è la nostra figliola preferita?" dice una voce femminile

"finalmente possiamo rincontrarci" dice la voce maschile 

"voi chi siete che cazzo volete da me" rispondo non capendo una mazza della situazione

"siamo i tuoi genitori, quelli veri" dice la donna

"non è vero. Mio padre è Antonio e voi non siete nessuno per me" dico incavolata nera

"beh, devo dire che hai una bella famiglia, ma noi siamo i tuoi veri genitori e non puoi negarlo" dice la donna

"ma avete uno straccio di nome oppure no?" dice Jay 

"giusto, io sono Amber e lui è mio marito Alan. Siamo i suoi veri genitori e ora siamo venuti a riprenderci ciò che è nostro" dice lei

(ovviamente chiunque si chiami così non si offenda sono solo nomi che mi passavano per la testa al momento)

"fatemi capire. L'avete abbandonata quando era piccola e ora a distanza di anni siete venuti a riprendervela. Siete scemi o cosa?" dice Voight ricapitolando

"abbiamo avuto delle cose da fare. Per un po' di tempo rimarrete qui tranquilli, poi verremo a prenderti Akemi, definitivamente" dice lui ghignando

Loro se ne vanno e io rimango imbambolata a guardare un punto fisso delle stanza. I ragazzi si sono alzati e hanno provato a scuotermi per farmi ritornare nomale ma senza risultati.

"ci mancava questa" dice Kim

"già, mi dispiace  molto per lei: non si merita tutto questo" dice Erin

"sentite non demoralizziamoci. Dobbiamo cercare un piano per scappare il prima possibile. Controlliamo se ci sono telecamere o cose simili: non dobbiamo essere ne visti ne sentiti" dice Kevin

"ho già un piano" dico ritornando normale "se noi adesso ci esponiamo i vari piani a vicenda, loro ci sentono. Dobbiamo trovare un modo di comunicazione diverso dal solito e dobbiamo trovarci anche del cibo"

"giusto ma non abbiamo ancora idea di dove siamo" dice Roman

Ho preso il telefono e ho notato che c'è poco segnale. Mando un messaggio a Genya dicendo di non venire a cercarci perché sarebbe troppo pericoloso e lui non deve rischiare. Prima o poi gli arriverà.

Genya POV

Stiamo facendo ricerche da tutto il giorno e non abbiamo ancora trovato nulla. Mi arriva un messaggio da Akemi che dice di non andare a cercarla che è troppo pericoloso e che non devo rischiare. 

"MA COL CAZZO!!" urlo leggendo il messaggio

"cosa?" chiedono gli altri

"a scusate, hi letto il messaggio di Akemi" dico facendoglielo vedere

"potrei aver avuto un'idea" dice Inosuke "se noi facessimo il rintracciamento tramite il cellulare potremmo vedere dove sono"

"scusa siamo sicuri che sia lui e che nessuno spirito si sia impossessato del suo corpo" dice Aoi incredula

Abbiamo fatto la ricerca e ci dice che si trova in una casa in un bosco a 10 km da qui. Non so se andare a no: vorrei darle fiducia, ma ho paura che possa accaderle qualcosa.

"raga non saprei se è una buona idea andare" dico titubante

"sei scemo per caso?" chiede Nemi "quando tu stavi morendo lei ci ha messo tutta se stessa per aiutarti. Possiamo metterci ore, giorni, settimane, ma noi la recupereremo"

"io ci sto chi ci sta" dice Shinobu allungando la mano

Piano piano tutti abbiamo unito le mani e alla fine abbiamo fatto una sottospecie di urlo di incoraggiamento e poi siam partiti. Non so quanto ci avremmo messo, so solo che staremo via un bel po'.

Siamo andati a prendere delle cose per la sopravvivenza: almeno non saremmo morti subito. Ci siamo incamminati verso la fermata del pullman e, arrivati vicino alla meta, ci siamo incamminati.

Non manca nessuno: ci siamo tutti, anche i più piccoli. Akemi ha conquistato il cuore di tutti in un'attimo quindi è il minimo che possiamo fare. Io sono oltretutto il suo ragazzo e le devo un sacco di favori.

Se lei e altre 10 persone non riescono a salvarsi, è arrivato il momento di dimostrare quanto valgo. Devo mostrare sia a lei che a tutti quanti che posso farcela, che non sono un pappamolle come mi definiscono tanti.

Io sono Genya Shinazugawa, ragazzo abbastanza scemo ma eroico. No, ok mi sto dando troppi titoli. Sono un'idiota che non ha la minima idea di come si tenga in mano un coltello senza tagliarsi un dito.

Spero solo che lei stia bene e che non le sia successo nulla di grave: non me lo perdonerei mai. So che è una ragazza forte ed indipendente, nulla la scalfisce e so per certo che ce la farà anche da sola.

Io arrivo come supporto in caso di emergenza. Se loro fossero chiusi un una stanza, senza nessuna via d'uscita e nessuno che gli apra, allora potrei essere utile. Menomale che ho chiamato anche tutti gli altri: più siamo meglio è.

Shinobu ha perfino portato tutto l'occorrente per medicare delle ferite, ha creato delle pozioni lanciabili in caso di necessità e con se ha molti veleni che potrebbero uccidere chiunque. In pratica sterminerebbe un'esercito se solo volesse.

SPAZIO AUTRICE

ragazzi scusate la cortezza di questo capitolo ma oggi sono stra impegnata e non posso proprio scrivere di più. Mi farò perdonare con il capitolo di domani, ve lo prometto.

Ciauuu!!!

Sono fiera di te (Genya x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora