Bussai alla porta e mi aprì Giuseppe. Aveva un sorriso falso stampato sul viso, e lo capivo, lo capivo benissimo. Simone mi rivolse un sorriso e io ricambiai. Volevo abbracciarlo ma sapevo che sarei scoppiata a piangere, e no, volevo essere forte.
"Simò ho pensato a una cosa"
"Spara"
"E se... Gli scrivessi..?"
"La rischi?"
"E' l'unica cosa che posso fare Simone"
"Se è ciò che il tuo cuore ti ha detto di fare, fallo Isa"
Sapevo a cosa andavo in contro, andavo contro a un Vadym distrutto, che se ne era andato per la rabbia, ma anche perchè non voleva mostrarsi debole. Lui non aveva mai parlato dei suoi problemi, aveva sempre preferito aiutare gli altri che essere aiutato. Però adesso era obbligatorio, non potevo lasciare tutto così, senza nemmeno provarci.
Mi sedetti su divano, tirai un bel respiro, e cominciai a scrivere.
-Ciao Vad, so che tu sei arrabbiato, so che tu sei frustrato e distrutto da questa cosa, ma ti prego, dammi la possibilità di poterti aiutare, non posso stare lontana da te e mi manchi, mi manchi tantissimo-
Passarono dei buoni 10 minuti e io avevo lasciato il telefono sul tavolo. Tenere quel coso mi metteva ancora più ansia di quanta già ne avevo. MI arrivò la notifica e corsi immediatamente per prendere il telefono e vedere cosa aveva risposto.
-Hai le chiavi dell'ufficio. Però vieni solo tu-
"SIMONEEE, HA RISPOSTOO"
"Che ha detto?"
Lessi il messaggio frettolosamente e corsi a mettermi le scarpe, dovevo andare in ufficio il prima possibile
"Ti accompagno in macchina? Con la metro ci metti troppo" mi chiese simone
"SI"
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Ero davanti alla porta e stavo tremando. Avevo paura? Si. Ma dovevo farlo, per lui, per la nostra relazione, e per tornare alla normalità. Girai le chiavi lentamente della serratura, aprì la porta e lo vidi. Mi era mancato da morire. Avrei voluto correre verso di lui e abbracciarlo ma ALT qua adesso bisognava diventare seri.
"Vad..?"
"Siediti. Lo sai che non mangio"
"Vadym scusa, scusa tanto..."
"Che cazzo dici Isa? Qua l'unico che si deve scusare sono io..." era leggermente arrossito e guardava per terra.
"Ma io dovevo dirtelo..."
"Scusami Isabel, scusami tanto, me la sono presa con te ma tu non centravi nulla. Ti ho fatta soffrire inutilmente, sia te che Simone e io, ero fuori di me, davvero..." cominciava a singhiozzare e alcune lacrime gli rigavano il viso
"Va tutto bene Vad, davvero. Io voglio solo sapere come mai hai avuto questa reazione, io voglio solo sapere se hai qualcosa di rotto, perchè sai che io ci sono..."
"Io Isa non te l'ho mai detto, ma tu sai che io qua a Roma ho solo mia mamma"
"Si certo che lo so"
"Vedi mio padre sta in Polonia perchè i miei sono divorziati, ma per un motivo per preciso..."
"Vad..."
"Mio padre beveva tutte le sere, e più beveva più era aggressivo...Semplicemente io voglio che Leonardo non diventi come lui"
"Tu sai che io ci sarò sempre per te"
E lo abbracciai, perchè sapevo che era questo che gli serviva. E adesso che tutto era tornato alla normalità, avrei potuto proteggerlo, perchè era debole ma non lo mostrava. E io volevo solo il suo bene, perchè era da anni che si faceva il culo, lavorava come un matto ed adesso é riuscito a comprarsi uno studio. E in quel momento mi venne in mente quella frase che disse Calcutta.
"Volevo solo scomparire in un abbraccio"
-ANGOLO AUTRICE-
Ho ben poco da dire... solo scusate perchè volevo una storia felice ma mi sa che serviva un capitolo del genere. E poi da adesso la situa dovrebbe essere un po' più calma... QUINDI NON MI ODIATE FARO' I CAPITOLI BELLI VI GIURO
Stay tuned <3

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Sei perfetto...
RomanceIsabel è una ragazza normale di 18 anni, che si trasferisce a Roma con la sua famiglia. Isa ha avuto un passato difficile, tra traumi e difficoltà è riuscita a superare tutto questo. Ma ci sarà un ragazzo che le farà tornare il sorriso, facendole ri...