capitolo 3

66 9 0
                                    

Le parole di Charlotte mi rimbombarono nelle testa per giorni, ma nonostante i suoi avvertimenti ho deciso comunque di provare ad essere amica di Jay, per quanto riguardava Cole, invece, lui ed io ci siamo a malapena parlati, persino per il progetto, ognuno stava facendo la propria parte da solo, e dopo due settimane le cose non erano cambiate affatto.
Iniziavo a sentirmi sempre più sola, Charlotte era distante, mi sembrava si stesse allontanando sempre di più e a un certo punto sono arrivata a pensare che mi stesse evitando, mamma era beh, sempre occupata, Jay ed io stavamo diventando amici, ma oltre a lui, mi sono resa conto di non avere nessuno...e sentivo terribilmente la mancanza di papà.
Un giorno né ne potevo più di essere respinta da Charlotte, quello scontroso di Cole e persino da mia mamma, durante la ricreazione mi sono intrufolata nella stanza dove tenevano gli strumenti della banda e quelli per gli spettacoli e ho sentito dopo un anno, più precisamente da dopo la morte di mio padre il bisogno di sfogarmi suonando il pianoforte.
Mi sono seduta di fronte all'enorme strumento nero, mentre lasciavo che le lacrime cadessero dai miei occhi e poi è stato tutto così naturalmente, le miei dita hanno preso posizione sui tasti e ho iniziato a suonare, la mia voce che cantava quello che stavo sentendo in questo terribile periodo della mia vita.
"Sto andando a fondo e non ci sarai più tu qui per salvarmi
questo "tutto o niente" è un peso
che ormai sta per schiacciarmi

adesso ti vorrei qui
sento il bisogno
di qualcuno che
mi stia vicino

facile a dirsi
ma non a farsi
credo che mi piacesse il modo in cui mi aiutavi

e penso a ieri
tutto il giorno
ma non sei qui
ormai è cambiato tutto
abbasso la guardia
mi colpisci in pieno
io che con te ero abituato a sentirmi amato

Sto andando a fondo e senza nessuno che mi dia una mano ci sto provando ma senza di te io non ce la faccio

ora sento il bisogno
di qualcuno qui
che io possa amare
non so c-"
Ero così presa dalla musica ma poi ho sentito qualcuno applaudire e ho smesso bruscamente di suonare, mi sono asciugata velocemente gli occhi con la manica della mia felpa e ho rimosso le lacrime che stavano ancora scendendo lungo le mie guance.
La figura di Cole stava sulla porta appoggiata al muro e le braccia incrociate mentre applaudiva piano.
Mi sono sentita appassire, sarei voluta sparire, magari inghiottita dal terreno, ma tutto pur di sfuggire allo sguardo che Cole mi stava rivolgendo, mi faceva semplicemente girare la testa e quei suoi occhi color ambra non facevano che confondermi.
"Sei piuttosto brava" si è complimentato con me, ma l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era di voler evitare tutto l'imbarazzo che sarebbe seguito.
"Allora di chi parlavi nella canzone?"
"Non dovresti essere qui" ho detto tra i denti mentre sfrecciavo fuori dalla porta a una velocità sorprendente.
"Ehi aspetta!" mi ha seguito come fosse la mia ombra e non sembrava volermi lasciare in pace, un momento prima mi evita come la peste ora invece vuole parlare, questo ragazzo proprio non lo capisco.
"Stai bene?" mi ha chiesto
"Perché dovrebbe importarti?"
"Calmati, cercavo solo di essere gentile, ho notato che hai gli occhi lucidi"
Ho evitato di proposito la sua osservazione,
"Strano, visto quanto sei scontroso di solito"
"Io non sono scontroso"
"certo come no, comunque cos'è hai una sorto di fissa per il nero? Seriamente indossi sempre qualcosa di nero, inizio a pensare che tu sia uno di quei ragazzi emo che si aggirano per la scuola"
"Mi vesto come mi pare e comunque com'è che diventi una furia in mia presenza? in classe sei molto più tranquilla"
"Come se tu potessi conoscermi"
"Beh nemmeno tu mi conosci, non sono scontroso"
"Beh non è che tu mi abbia mai dato la possibilità di conoscerti, persino per il lavoro di gruppo hai voluto mantenere le distanze, quindi non vedo come io possa sapere davvero come sei"
Cole ha aperto la bocca per ribattere ribattere, ma non ha detto nulla.
"Visto pure tu lo sai che ho ragione"
"Ci si vede in classe" ho detto in fine lasciandolo da solo.

Jay stava parlando animatamente, in attesa dell'arrivo dell'insegnante, ma la mia testa non faceva che pensare a Cole.
"Jay?"
Il ragazzo si è interrotto e mi ha guardato.
"Com'è Cole? Di solito come si comporta?"
Ha riflettuto un attimo colto alla sprovvista dalla mia domanda
"Cole?...vediamo è raggiante, spesso col sorriso, è molto forte, è la roccia del gruppo, è molto altruista e sempre disponibile ad aiutare le persone, è molto goloso, e che resti tra noi, ma va matto per le torte"
Ho trattenuto una risata
"Questo sembra molto diverso dal Cole che conosco" ho dichiarato delusa, ma Jay mi ha rassicurato con un enorme sorriso
"Cole fa sempre il duro all'inizio, ma dopo un po' si scioglie, credimi, lo farà anche con te prima o poi, se ti sentirà vicina e lo farai sentire a proprio agio lo avrai in pugno, se non sarà così, basterà che gli porti una torta, non dirgli che te l'ho detto però"
" Mi farà fuori già solamente per il fatto che ti ho detto che è altruista e raggiante."
Sono scoppiata a ridere
"È un buon amico né?"
Jay ha annuito con un sorriso
"Il migliore che potessi incontrare"

Odio, amicizia e amore (cole brookstone x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora