capitolo 8

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"Quindi è qui che abiti..."
"Si e ora che sai che sono tornata a casa sana e salva puoi anche andare, davvero sto bene, grazie per avermi accompagnato" ho detto, ma mi ha superando iniziando a guardarsi intorno curiosando per la casa.
Ho sospirato, a quanto pare non se ne sarebbe andato facilmente, ho gettato le chiavi di casa sul tavolo e l'ho seguito.
"Allora anche a casa hai un pianoforte" ha realizzato mentre notava lo strumento che sbucava da sotto il lenzuolo in soggiorno.
Mi sono precipitata a coprirlo.
"Una volta lo suonavo" ho risposto velocemente.
Mi ha guardato interrogandomi silenziosamente.
"Diciamo che la musica è diventata un argomento delicato per me" ho detto piano.
Cole si è accigliato ma non ha insistito sulla cosa e gliene sono stata grata.
"E la tua camera?" ha chiesto cambiando discorso, mi ci è voluto un attimo per capire cosa mi stesse chiedendo.
Ho scosso energicamente la testa.
"Oh no! Non ti farò vedere la mia stanza"
"Oh andiamo y/n" ha detto mentre un sorriso si allargava sul suo viso
"Non lo farò è troppo strano e intimo" mi sono difesa
"Beh che c'è di strano? In fondo siamo amici..." la sua voce ha preso una strana intonazione e sapevo dove stava per andare a parare.
"sempre che tu non la pensi diversamente, forse hai invece una cotta per me" si è azzardato a dire mentre il suo sorriso diventava provocatorio
Ho voltato la testa di lato mentre incrociamo le braccia, il rossore che mi spolverava le guance.
Ho evitato il suo sguardo.
"Non certo che no, non dire assurdità, sei solo un amico"
"Beh allora..."
"Non ti farò vedere la mia stanza" ho insistito mettendo il broncio
Cole ha sbuffato incrociando le braccia.
"Sei noiosa, e poi sarei io quello scontroso"
Alle sue parole sono scattata in avanti, ho sollevato un dito puntandoglielo contro mentre tentavo di colpirlo, ma si spostato subito di lato evitandomi.
"Cole!" ho esclamato frustrata
"Che c'è? Non ho fatto niente" si è difeso sollevando le mani in segno di innocenza
"Sei così..." ho iniziato cercando le parole, ma mi ha parlato sopra
"Così come? Un così fantastico amico?" ha detto afferrandomi giocosamente una guancia e tirandomela come fossi una bambina.
Sono schizzata in avanti tuffandomi cercando di afferrarlo di nuovo, ma è scivolato di lato e io sono finita sul divano del soggiorno.
"Sei così esasperante, così irritante! " ho dichiarato quasi ringhiando per il fastidio di non essere in grado di prenderlo e fargliela pagare, giuro volevo dargli una così terribile lezione.
"Detto da te è come un complimento" ha detto con un alzata di spalle, mentre il suo sorriso si affievoliva, ma non lasciava comunque il suo volto
"Comunque se non mi mostrerai tu la tua stanza la cercherò da solo" ha dichiarato ed è sparito nel corridoio
"Cole torna qui!" ho affermato mentre mi solleva o dal divano per inseguirlo.
Smebravo una furia in quel momento
"Non puoi girare così per casa mia! Sappi che la cosa non mi piace affatto!" ho gridato quando l'ho individuato in fondo al corridoio che guardava dentro una stanza
"Quindi accompagnarmi a casa era solo una scusa per frugare per casa mia?"
"Certo che no, ma già che sono qui da brava padrona di casa potresti farmi fare un tour della casa" ha detto mentre si spostava e si fermava davanti a quella che era la mia stanza
"Cole!" ho urlato di nuovo mentre apriva la porta.
"Trovata!" ha gioito mentre solleva a le mani in segno di vittoria
"Dannazione" ho borbottato mentre correvo verso di lui
È entrato nella mia stanza e ha iniziato a guardarsi intorno
"Hai una bella camera, mi piace il colore delle pareti"
"Scommetto che quelle della tua stanza sono di colore nero" ho ipotizzato mentre gli saltavo sulla schiena intenzionata a fargliela pagare per prima
"Non è che tutto quello che mi riguarda è di colore nero" ha detto cercando di scrollarsi di dosso.
"Non sapevo fossi una scimmietta" ha mormorato e il suo sorriso è scomparso quando gli ho pizzicato leggermente la spalla.
"Ahi! Y/n!"
"Un ragazzone grande come te si lamenta per un piccolo pizzicotto?"
"Oh adesso ti faccio vedere io" ha detto determinato mentre andava a sbattere contro il mio armadio per farmi lasciare la presa che avevo su di lui.
"Scendi!" ha ordinato schiacciando tra lui e l'armadio in legno
"Visto ora non ti diverti più così tanto né?" ho detto con un leggero sorriso.
Ha ignorato il mio commento con uno sbuffo scontroso ed ha iniziato a solleticarmi i fianchi per sbaglio.
"No! Non li ti prego!" ho pianto mentre iniziavo a ridere come una matta.
"A quanto pare qualcuno qui soffre il solletico" ha ghignato trionfante.
La mia presa è venuta meno e sono scivolata giù da lui mentre mi dimenavo dalle risata.
"Cole! Smettila!" l'ho supplicato
"Avresti dovuto pensarci prima di attaccarmi" ha detto con un alzata di spalle.
Ho iniziato a indietreggiare tentando di sfuggire al suo tocco, ma sono inciampata nel mio stesso tappeto e ho rischiato di cadere a terra, Cole se n'è accorto quando ho lanciato un piccolo gridolino.
"Attenta!" ha detto tuffandosi su di me per impedirmi di cadere.
Ha spinto entrambi di lato e siamo caduti sul morbido materasso del mio letto.
"A volte sei così goffa" ha detto con uno sbuffó, ma anche se non riuscivo a vederlo potevo sentire il sorriso che stava facendo.
Ho tentato di rimettermi in piedi, ma mi sono resa conto che ero schiacciata dal corpo di Cole e beh la situazione non era delle migliori.
Gli ho colpito piano il braccio per farlo allontanare, dato che non sembrava essersi reso conto che mi stava schiacciando e che la posizione in cui ci trovavamo era piuttosto imbarazzante per non dire altro.
"C-Cole" ho mormorato mentre le mie parole venivano soffocate.
Si è sollevato appena sui gomiti permettendomi di respirare di nuovo.
"Ops scusami, colpa mia"
Ho allungato le mani e ho potuto sentire gli addominali che nascondeva sotto la maglietta, mi son sentita arrossire e ho cercato di non pensare a quando eravamo vicini.
Ho sollevata la testa verso l'alto ed ho incontrato gli occhi Ambra di Cole che osservavano dall' alto come incantati.
Mi sono morsa il labbro e prima che me ne rendessi conto il mio volto era sempre più vicino al suo, sarebbe bastato un piccolo movimento e i nostri nasi si sarebbero toccati, un movimento appena maggiore e le nostre labbra si sarebbero sfiorate.

Odio, amicizia e amore (cole brookstone x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora