capitolo 2

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"Mamma sono a casa"
Mi sono guardata intorno mentre entravo in casa e mi chiudevo la porta alle spalle.
Sono andata in cucina e ho trovato un bigliettino sul tavolo, l'ho afferrato.
"Tornerò tardi, la cena è in frigo" ho letto il contuno infastidita e triste allo stesso tempo e ho sospirato.
"Come sempre" ho mormorato tra me mentre accartocciavo il foglietto e lo gettavo nella spazzatura.
Mi sono morsa il labbro per trattenere le lacrime che minacciavano di cadere, era sempre così ormai, da quando papà se n'era andato due anni prima, mamma non faceva che occuparsi di altro che del lavoro e sembrava non avere più tempo per me.
Aveva voluto scombussolare la mia vita per poter ricominciare da zero, nuova casa, nuova scuola, un nuovo posto di lavoro per mamma, eppure ero più sola di prima adesso.
Senza che me ne accorgessi i miei piedi mi hanno portato nel soggiorno, proprio davanti al lenzuolo che copriva il mio vecchio pianoforte, l'ho tolto esitante e ho premuto uno dei tanti tasti con un semplice dito, al suono la mia mano ha tremato leggermente mentre una marea di ricordi di quando ero bambina mi tornavano in mente, in ognuno dei quelli papà era presente e io e lui eravamo felici.
Ho aperto la porta della mia camera con un calcio, piena di frustrazione e tristezza e mi sono rifugiata nel mio letto, la testa immersa nel cuscino mentre lasciavo che le lacrime cadessero, tanto nessuno poteva vedermi in quel momento, almeno da sola potevo permettermi di essere debole e fragile.

La mattina dopo ero determinata a fare sì che fosse una giornata migliore di quella precedente, ma non appena ho messo piedi nell'aula di chimica e ho notato che l'unico posto libero rimasto era accanto a quello di Cole Brookstone volevo morire, fantastico ecco il mio nuovo compagno con cui avrei lavorato in chimica per il resto dell'anno, qualcosa chiaramente era andato storto.
Cole mi ha rivolto un'occhiata per nulla sorpresa, d'altronde però non avevo idea di cosa gli passasse davvero per la testa, anche perché non faceva che avere quelle cuffie con la musica a tutto volume per tutto il tempo e non spiaccicava mai neanche mezza parola che non fosse scontrosa.
Non ero decisamente entusiasta di sedere accanto a lui, sembrava una persona molto scontrosa, chiusa e di quel poco che avevo potuto vedere pure maleducata, ma non ho potuto replicare anche perché l'insegnante è entrato poco dopo il mio ingresso in aula.
"Buon giorno, ho deciso di assegnarvi un lavoro per il mese prossimo, lavorerete con il vostro compagno di banco, vi dirò i dettagli prima della fine della lezione se avete domande vi aspetto dopo la lezione" ha detto il professore, ma io ero semplicemente rimasta a "lavorerete con il vostro vicino di banco", iniziavo a credere sempre di più che la vita ce l'avesse con me, seriamente sono a scuola solo da due giorni e già mi sta facendo brutti scherzi come questo.
"Okay allora dovremmo -" ho iniziato alle fine dell'ora cercando di parlare del lavoro, ma mi ha interrotto
"Tu farai i primi 3 punti della lista, io gli altri 2" ha detto velocemente, mentre si alzava e usciva dall'aula.
Lo inseguito
"Ehi aspetta! Forse non ti è chiaro, questo è un lavoro di coppia, dovremmo lavorare insieme, non fare ognuno una parte"
"Tanto metteremo tutto insieme poi, quindi che differenza ti fa?"
"Ma-"
Si è voltato guardandomi con aria sprezzante
"Fammi un piacere e smettila di seccarmi"
Chiaramente non gli stavo simpatica, anzi sembrava odiarmi ma beh il sentimento è reciproco, quindi meglio così.
L'ho guardato male e mi sono allontanata verso la prossima l'aula della prossima lezione.

Ore dopo la mia testa giaceva pesantemente sul banco di scuola, il naso infilato in un libro mentre l'insegnante continuava a parlare con quella sua voce stridula.
Charlotte mi ha scosso la spalla, facendomi alzare la testa.
"È vero che sei in coppia con Brookstone a fare un progetto di chimica?"
Ho messo un attimo da parte il libro che stavo leggendo, curiosa di come Charlotte fosse a conoscenza di questo.
"E tu come lo sai?"
"Le voci girano..." ha mormorato sotto voce mentre giocava con una biro
Ho sbuffato
"Pare proprio sia così, ho la sensazione che questo non porterà a nulla di buono"
"Preparati a finire nei guai, avrà già in mente un piano malvagio da mettere in atto su di te, ragni nei capelli, gomme da masticare nell'armadietto o peggio ancora tenterà di farti il lavaggio del cervello per portarti dalla parte del male"
"È un tipo scontroso, ma non mi sembra cattivo" ho dichiarato con sicurezza , Cole non mi piaceva, ma non era una persona cattiva.
Charlotte mi ha spinto un dito contro il petto scuotendo la testa
"Ed qui che ti sbagli, quello li non ha nulla di buono, Lloyd Garmadon lo ha rovinato, proprio come ha fatto con i suoi altri scagnozzi"
Ho allontanato la sua mano con calma e le ho parlato di Jay
"In realtà ho avuto la possibilità di conoscere uno di loro e non sembra tanto male, Jay sembra un bravo ragazzo, è molto gentile"
La mia amica ha alzato gli occhi al cielo infastidita dalle mie parole
"Io ti ho avvertito y/n quindi non venire da me a lamentarti quando succederà qualcosa con uno di loro" ha affermato duramente, pensavo avesse finito, ma ha parlato nuovamente, la voce più tagliente di prima.
"Inoltre se difendi quelli come loro, fisici per diventare come loro, una emarginata, odiata da tutti, con il male che prende possesso di te" ha aggiunto quasi disgustata.
In quel momento ho sentito Charlotte come una vera estranea.
"E se la pensassi diversamente? Se considerassi Jay come un amico oppure Cole?" mi sono azzardata a chiederle
"Allora non saresti poi così diversa da loro y/n"

Odio, amicizia e amore (cole brookstone x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora