capitolo 10

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"Chi è lui?"
Non mi ha dato il tempo di rispondergli che già mi stava facendo un'altra domanda
"Da quando hai un ragazzo?"
"È un amico mamma! Un amico!" mi sono affrettata a correggerla
Cole si alzato di scatto probabilmente allarmato dalla mia voce più squillante del solito e si è messo sull'attenti, almeno finché non ha incontrato lo sguardo di mia mamma che lo ha guardato da capo a piedi.
Mi sono affretta a parlare prima che la situazione diventasse più imbarazzante di così.
"Cole lei è mia mamma, mamma lui è Cole"
Cole è diventato subito teso alla rivelazione e io giuro che avrei voluto morire sul posto.
"Buonasera signora" ha detto educatamente Cole mentre mia mamma lo fissava, probabilmente pensando se sbranarlo o strangolarlo,ma con mia enorme sorpresa mamma ha semplicemente iniziato a ridere.
"Tranquillo Cole non mordo mica, è stato uno strano incontro però devo ammetterlo, non mi aspettavo certo di tornare a casa e trovare mia figlia con un ragazzo a quest'ora" ha dichiarato mia mamma lasciando cadere le braccia sui fianchi
"Mamma non dire cose strane ti prego" lo supplicata
Mia mamma ha alzato gli occhi al cielo e si è allontanata verso la sua camera.
"È stato bello conoscerti Cole, dovresti passare più spesso, mia figlia è sempre così solitaria e cupa , un po' di allegria le farebbe bene nella sua vita e tu sembri decisamente un bravo ragazzo"
"Mamma!" ho urlato guardandola male, mi sono presa la testa tra le mani, ma non sapevo che non aveva ancora finito.
"Si è fatto tardi però, è giusto che vi salutiate ora, dopotutto sono pur sempre una mamma e non mi emoziona che siate da soli in casa a una così tarda ora"
"Mamma! Smettila di pensare male, stavamo solo guardando un film!" ho squittito, la mia voce attutita dal palmo della mano.
"Non importa è ora che vada" ha detto semplicemente, ignara del fatto che fossi rossa e che volessi essere inghiottita dal pavimento.
Cole sembrava imbarazzato quanto me e si è mosso silenziosamente verso l'uscita.
"Scusami per mia mamma, ci vediamo domani a scuola" ho detto mentre gli aprivo la porta
"Certo a domani" ha mormorato grattandosi la nuca ancora a disagio, poi ha iniziato ad allontanarsi
"Oh e Cole" ho detto fermandolo.
Mi sono avvicinata e gli ho posato un bacio sulla guancia.
"Grazie" ho mormorato, dopodiché sono schizzata dentro casa e mi sono chiusa la porta alle spalle.
Ho sbirciato dallo spioncino e l'ho visto ancora in mezzo al corridoio come uno scemo, poi si è girato e ha iniziato a saltellare allegramente verso l'uscita.
Che ragazzo incredibile.
Sono tornata in camera mia e ho sentito parlare mia mamma.
"È carino comunque"
"Mamma!"

Il giorno dopo ho sentito per tutta la mattina di avere gli occhi puntati su di me, ogni volta che passavo c'erano dei mormorii fastidiosi, ma quando mi voltavo cessavano improvvisamente, come se fossi la scema di turno pensavano che non mi fossi resa conto che stavano parlando di me.
Mi sono fermata davanti al mio armadietto e stavolta ho potuto sentire chiaramente la frase di un ragazzo.
"È lei, è quella ragazza che ha difeso Lloyd Garmadon"
A quanto pare le voci si erano diffuse rapidamente, ho fatto finta di niente e ho afferrarato il libro di matematica che avevo alla prima ora e il libro che invece stavo leggendo da una settimana e mi sono diretta, cercando di rimanere impassibile, verso l'aula della prima lezione.
È lì che ho visto Charlotte, l'ho ignorata, ma ben presto si è presentata davanti al mio banco.
"Guarda un po' chi abbiamo qui, la ragazza che ha difeso con tanta determinazione il figlio di Lord Garmadon, sapevo che eri diventata una di loro Y/n, ora non puoi più negarlo"
Ho stretto i pugni cercando di trattenne la rabbia e ignorare il suo commento non richiesto
"Pronto? Sto parlando con te" ha detto chinandosi proprio fino ad essere davanti alla mia faccia
"Non ho tempo da perdere con te Charlotte, cosa vuoi che ti dica? Che ho difeso Lloyd? Vuoi che te lo dica in faccia? Lo difeso e non me ne pento"
Charlotte mi ha lanciato un'occhiata sprezzante.
"Beh sappi che la tua reputazione in questa scuola è praticamente finita" ha detto e poi si è allontanata.
Mi sono quasi sciolta sulla sedia per il sollievo, ma mi sono subito ripresa poiché ho sentito di nuovo un insistente gruppo di occhi puntati sulla schiena.
Non era un problema, dovevo resistere, resistere solamente fino alla fine di questo ultimo dannato anno di scuola, ma era più facile a dirsi che a farsi, anche perché non ero mai stata una persona desiderosa di stare al centro dell'attenzione, ma beh ora lo ero e non per un bel motivo, ora ero odiata da praticamente tutta la scuola.
Ho lasciato che la mattinata scivolasse via lentamente, il mio stomaco che si contorceva ogni volta che sentivo bisbigliare le persone intorno a me e mi chiedo come io sia anche solo riuscita a resistere fino alla ricreazione, seriamente come avevo fatto ad arrivarci senza rifugiarmi da qualche parte non lo sapevo.
Ho ceduto però alla ricreazione e sono andata nella solita aula degli strumenti e mi sono immersa nel mio libro.
Ben presto però qualcuno è venuto ad interrompermi e una volta scoperto chi era la cosa non mi è dispiaciuta affatto.

Odio, amicizia e amore (cole brookstone x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora