Una bella doccia fredda

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Eravamo in classe e durante l'ora di inglese Sofia mi stava presentando un po' tutti i miei compagni, c'erano un sacco di bei ragazzi e molte ragazze simpatiche, poi c'era lei , Margherita, era davvero una bella ragazza e mi ispirava simpatia, sicuramente sarebbe stata un'ottima amica. Nn erano certo i primi pensieri che una persona formula quando gli viene presentato qualcuno
, ma mi aveva attirato in un colpo d'occhio. Era una ragazza alta e magra, capelli lunghi castani e occhi verde- azzurri incorniciati da occhiali neri.Durante la lezione l'avevo subito notata per come rispondeva alle domande del professore ,era davvero intelligente, io nn ci capivo niente d'inglese anche se avevo viaggiato molto nn ero mai uscita dall'Italia, la sua voce era come se seguisse un mondo tutto suo , perché ogni sua parola era una nota ben precisa e velevo tanto inamicarmela. La vedevo simile a me, o meglio credevo che lo fosse, solitamente il mio istinto, che avevo raffinato col tempo, nn si sbagliava mai, ma nn potevo. Sapevo che dovevo tenere tutti alla larga. Guardandola mi era sembrata molto timida e sulle sue , anche lei era stata "quella nuova" l'anno prima, quindi aveva un piccolo vantaggio di un anno. Poi aveva un'amica molto bizzara ,sembrava quasi un ragazzo, era alta e magra, aveva i dread e degli occhiali colorati come le sue maglie di almeno due taglie piú grandi, si chiamava Erica. Isabella era sempre molto amica di Margherita anche se lo era un po meno di Erica , aveva dei capelli neri a caschetto svasato ,degli occhi castani ed era alta e magra ed era tanto simpatica quanto strana. Le tre erano davvero molto simpatiche e a malincuore inseparabili e quindi il mio desiderio di avere un'amicizia piú approfondita con Margherita era appunto solo un desiderio.
Ad un certo punto, a metà lezione la porta si aprí e ne entrò il ragazzo scortese con il quale mi ero scontrata questa mattina. Con passo disinvolto posò il permesso di entrata posticipata sulla cattedra davanti al professore che indispettito disse << Enrico vuole sedersi o deve fare la sfilata per tutta la classe ancora per molto? >>
<< no no proff. ho finito, vada pure avanti nn mi disturba >> rispose beffardo.
Il professore allora sebbene piuttosto innervosito ricominciò la spiegazione da dove era stato interrotto e Enrico andò a sedersi affianco a Margherita nn prima di aver lasciato dietro di se una scia di bisbigli da parte dei ragazzi e sospiri e sgurdi trasognati dalle ragazze.
Ero talmente impegnata nella mia analisi da nn essermi accorta che Sofia mi stava parlando finché nn mi mollò un calcio sulla gamba, attirando cosí la mia attenzione e quella di tutta la classe visto che mi era scappato un leggero urletto.
Il professore esasperato dalle continue interruzioni nn commentò neanche , si limitò ad un rumoroso sospiro prima di girarsi nuovamente verso la lavagna.
Ancora con la gamba dolorante mi girai verso Sofia che nel frattempo nn era proprio riuscita a trattenere una risata e facendomi a mia volta sorridere. << Comunque cosa stavi dicendo? >>tentai di rimediare fingendomi interessata e partecipe al discorso che pochi minuti fa Sofia stava avendo con me.
<< prima, mentre tu stavi sbavando dietro ad Enrico,io ti stavo spiegando che magari potevo farti conoscere meglio la compagnia oggi a pranzo e magari anche Matteo, ma vedo che hai puntato i pesci piú grossi eh?! >>concluse con un certo divertimento facendomi avvampare fino alle orecchie.
<< ma stai zitta!! Stavo solo pensando a quanto é presuntuoso quel ragazzo , stamattina mi ci sono scontrata e mi ha ricoperto di insulti facendomi sentire davvero una cretina. >> affermai metà fra il divertito e l'infastidito ripensando a come mi aveva trattata quel ragazzo.
<< ok pensala come vuoi, ma comunque vedi di calmare i tuoi bollenti spiriti, sei paonazza! >>concluse ridendo sotto i baffi.
Ancora abbastanza innervosita decisi di dedicarmi a scarabocchiare il quaderno, ma Sofia nn sembrava proprio demordere ed infatti pochi minuti dopo mi lanciò un bigliettino.

Scusa ,se ti ho offesa , nn volevo essere impicciona. Prometto che nn mi intrometterò piú ok? Ma oggi vieni con me dagli altri a mensa?

Mi girai verso di lei dopo averlo letto e la vidi intenta a farmi gli occhioni da cerbiatta e cosí mi ritrovai ad annuire verso di lei sorridendo e lo stesso fece lei.
Fino a fine ora riuscimmo a parlare del piú e del meno e riuscií a conoscere i nomi di quasi tutti i miei compagni di classe. Quando finalmente suonò la campanella io e Sofia ci alzammo e andammo verso la porta fino a che nn sentimmo delle persone litigare dietro di noi. Leggermente incuriosite ci girammo a vedere la fonte di quel fracasso e notammo che erano Enrico e Margherita a litigare, ma proprio mentre stavo cercando di capire cosa stessero dicendo, venni trascinata fuori in corridoio per un braccio da Sofia che nn appena fuori si fermò e guardamdomi mi disse << so che sei nuova , ma una regola che devi proprio sapere e che nn devi mai e poi mai intrometterti o trovarti nei paraggi di quei due quando stanno litigando. Dico per esperienza personale , nn finisce mai troppo bene. >>detto questo mi girai verso il centro del corridoio dove intanto Margherita stava camminando a passo spedito verso l'aula seguente e delle Erica e Isabella affaticate che la seguivano cercando di tenere il passo.
Una volta passsato quel ciclone io e Sofia ci riavviammo verso l'aula di matematica e lei mi raccontò un po di dettagli su quei due , ma nn riuscivo proprio a capire << ma scusa , se Enrico piace a tutte le ragazze della scuola ed é il miglior amico di Margherita come mai lei continua a rifiutarlo,voglio dire é una cosa davvero stupida no?! >> chiesi.
<< beh , veramente nn é poi cosí stupida, vedi lei nn é come tutte le ragazze che sbavano dietro a Enrico, lei é ...diversa. >> concluse in modo misterioso infilandosi nel posto accanto al mio in fondo all'aula.
Per tutta l'ora nn parlammo e io mi limitai ad ascoltare il professore e ad osservare la situazione Margherita, notando che di tanto in tanto si lanciavano degli sguardi carichi d'odio e intanto Isabella e Erica bisbigliavano tra loro.
A fine lezione seguí Sofia fuori dalla porta e insieme andammo verso un gruppetto di ragazzi a ridosso degli armadietti tra cui c' erano anche Matteo e Luca che nn appena ci videro ci vennero in contro sorridendo. Luca salutò Sofia con un bacio e io sorrisi a Matteo che ricambiò impacciato e insieme ci avviammo verso la mensa che era già ghermita di studenti.
I ragazzi si ammassarono tutti verso i vassoi e cominciarono a riempirli di cibo e Sofia si girò a guardarmi notando divertita la mia perplessità << lo fanno ogni volta, si abbuffano ogni volta che siamo in mensa , sembrano quasi animali , nn sentirti intimorita >> concluse.
Ancora incerta cominciai a mettere un piatto di spaghetti al ragú e una bottiglietta di té sul vassoio e cominciai ad avanzare seguendo la fila. Nn ero mai stata una ragazza a cui piaveva esagetare col cibo, amavo la buona tavola ma nn eccedevo mai.
Ad un tratto però fui distratta da alcune urla alle mie spalle , mi girai e notai che erano ancora Margherita e Enrico che si stavano fronteggiando nuovamente.
<< va' fan cu lo!! >> vidi Margherita arrabbiata puntare un dito contro il ragazzo per poi mettersi in coda dietro di me, ma subito Enrico andò contro la spalla della ragazza per poi superarla e uscire dalla porta a passo spedito.
La ragazza perdendo per qualche secondo l'equilibro finí contro di me che, avendo già di mio poco equilibro, finií gambe all' aria e il contenuto del vassoio mi si rovescio addosso, imbrattando me e il pavimento di ragú, spaghetti e té.
L'attenzione di tutti gli studenti allora a questo punto venne focalizzata su di me e Margherita che massaggiandosi la spalla se ne andò sbuffando sonoramente.
Dopo un attimo di silenzio, l'intera mensa esplose in una risata scrosciante facendomi sentire una vera deficiente. Sofia si premurò di aiutarmi ad alzarmi e a togliermi qualche spaghetto di dosso anche se ero davvero un disastro, ormai mi era passata la fame e insieme ci dirigemmo verso l'uscita. << ma che cavolo avete da guardare, nn stavate facendo qualcosa prima?! Beh tornate a fare quello per cui eravate venuti! >> sbraitò tentando di distogliere un po l'attenzione da me. Una volta fuori in corridoio mi girai a guardarla << grazie per l' aiuto. >> le dissi.
<< tranquilla, capita a tutti una giornata no, vieni ora che andiamo nelle docce della palestra e proviamo a darti una ripulita. >>concluse guardando lo schifo sulla mia maglietta.

<< beh direi che abbiamo fatto un buon lavoro no? >> mi guardò ottimista Sofia dopo avermi dato una mano a pulirmi e trovandomi una maglietta della mia taglia fra quelle degli oggetti dispersi.
<< si , grazie ancora. Nn so proprio come avrei fatto senza di te >> conclusi davvero grata abbracciandola.
<< ma dai, per cosí poco? >> si sciolse dall'abbraccio e mi sorrise aiutandomi a sistemare il casino che avevamo fatto.
Finito di riordinare uscimmo dai bagni e andammo verso l'uscita della scuola visto che era appena suonata la campanella. Nella folla di studenti che spingevano per uscire persi di vista Sofia, che quando uscií dalla porta vidi sbracciarsi nella mia direzione per salutarmi, ricambiai come meglio potevo e mi diressi verso la mia bicicletta.

Arrivando a casa mi tolsi il cappotto e appoggiai la borsa in fretta e andai in cucina a cercare mio padre, ma nn lo trovai. Al suo posto c'era sul tavolo un biglietto.

Oggi lavoro tutto il giorno. Torno tardi nn restare sveglia ad aspettarmi che domani hai scuola. Domani mattina mi racconti come é andata oggi. Baci papà
P.S. la cena é in frigorifero.

Accartocciai il biglietto e lo buttai nel cestino un po infastidita.
Speravo davvero che ci fosse papà a casa per raccontargli la giornataccia che avevo avuto e magari farmi praparare da lui anche uno dei suoi fantastici manicaretti per tirarmi su il morale.Ma nn c'era.
Svogliatamente andaí in camera mia e mi distesi sul letto prendendo uno dei miei libri preferiti e cominciando a leggerlo per poi crollare in un sonno profondo.

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