<< nonno,che ci fai qui? >> domandai sorpresa di essermelo ritrovata davanti.
<< la nonna mi ha chiesto di venire a vedere come stavate e visto che ora abitiamo vicino e stavo passando da queste parti ho deciso di venire. Disturbo? >>rispose cordialmente.
<< oh nonno. Tu nn disturbi mai. Specialmente se é da cosí tanto che nn ci vediamo. Entra pure.>> dissi scostando la porta per invitarlo ad entrare.
É da tantissimo tempo che nn vedevo i nonni e mi mancavano molto, nn avevo nemmeno ricordi di loro prima di qualche anno fa.
<< per quanto mi manchi passare del tempo con mia nipote e mio figlio oggi nn posso proprio, ero solo passato per un saluto veloce. Mi stanno aspettando. >>disse guardando l'orologio al polso << e sono già in ritardo. Devo andare, di a tuo padre che veniamo a trovarvi uno di questi giorni. Ciao.>> mi salutò avviandosi verso la sua macchina antidiluviana che aveva visto piú terra e fango che acqua e sapone.
Lo salutai e chiusi la porta per poi avviarmi in cucina.
Assetata presi un bicchiere di succo e me lo portai in camera.
Erano ancora le 5.30 cosí decisi di ascoltate un po di misica dall'i-pod.
Mentre le parole della canzone si susseguivano velocemente, mi persi a pensare a come chiedere a Margherita di ridarmi il cellulare senza infastidirla o accusarla e mi accorsi che stavo ancora indossando i suoi pantaloni. Cosí me li tolsi e li riposi con cura sulla sedia ripromettendomi di metterli nella lavatrice prima di andare a dormire, cambiandomi con dei vecchi pantaloncini di una tuta.
Mi ridistesi sul letto e presi il mio libro preferito cominciando a rileggerlo con la musica che suonava ormai a ripetizione.
La cosa che piú amavo della lettura é che potevo immergermi in un modo diverso, leggendo un libro potevo essere chiunque e dimenticarmi di tutto quello che mi circondava.
Ma se questa era una qualità che io trovavo meravigliosa, la gente invece pensava che fosse solo immaturità, solo mamma riusciva a capirmi e da piccola ci divertivamo a fare finta di essere qualcun'altro.
Continuo a leggere e a leggere la storia ormai a me fin troppo familiare facendomi scivolare addosso scenari e vicende diverse, finché controlla l'ora e vedo che sono le 8.15.
Decido quindo di scendere per cenare. Apro il frigo e trovo una scodella di minestrone, mentre lo scaldo nel micronde preparo alla meglio la tavola. Un bip-bip mi avvisa che il mio pasto é pronto, porto il piatto sul tavolo e assaggio un cucchiaio. Come mi aspettavo é buonissimo e in poco me la mangio tutta, quando sto per assaporare l'ultimo cucchiaio sento la serratura della porta girare e vedo la faccia rubiconda di mio papà fare capolino. Entra e appoggia stancamente delle borse sul pavimento cominciando a mettere via il contenuto. << ho pensato di fare un po di spesa prima di tornare a casa visto che nn c'é tanta roba in frigo. Come é andata oggi a scuola? >> chiede aprendo la dispensa e sistemando la spesa.
<< il solito. Tutto bene. >> mentií. << ah, e oggi pomeriggio e passato il nonno ma visto che nn c'eri ha detto che sarebbe tornato con la nonna una volta che ci siamo tuti e due. >> riferií
<< cavolo! Me ne ero completemente dimenticato. Speriamo che nn se la sia presa. >>disse preoccupato.
<< tranquillo, ha detto che comunque era in ritardo per andare nn so dove. Sei propri sbadato! >>lo rimproverai sghignazzante.
<< hey, nn é colpa mia. É che questo lavoro sta assorbendo tutte le mie energie. >> rispose sbadigliando. << se nn ti dispiace andrei a dormire. Sono stanco morto. Puoi finire di mettere via tu la spesa? >> chiese << si papà vai pure a dormire ,qui ci penso io poi credo che guarderò la televisione. >>dissi.
Avviandosi come uno zombi sulle scale si girò dicendo << nn fare tardi che domani hai scuola. Notte. >> disse salutandomi girando langolo.
Cominciai a mettere via la spesa, dopo neanche due minuti sentií un lieve russare dal piano superiore, ridendo tra me e me misi via le ultime cose in frigo e mi andai a sedere sul divano.
Accesi la televisione e feci per un po zappig nn trovando niente di interessante , finche nn vidi un film che mi sebrava bello. Mi accoccolai meglio sul divano e mi coprií con il plaid di lana guardando la commedia romantica che era davvero bella.
Dopo un'ora mi accorsi che mi si stavano chiudendo le palpebre allora spensi la tv e appoggiai la coperta sul poggiolo. Stancamente mi trascinai su per le scale fino in camera mia dove mi buttai sul letto e mi addormentai profondamente.